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Salina - Nella vicenda del chiosco "Limoncino" di Casali Mattia, ubicato a Santa Marina che, ad agosto 2022, era stato sequestrato dalla polizia municipale, provocando la protesta dei suoceri e della moglie del titolare, denunciati dal sindaco Domenico Arabia, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale e per oltraggio a pubblico ufficiale, il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in persona del Giudice Dottoressa Silvia Maria Spina, ha disposto il "non luogo a procedere".

Gli imputati, difesi dall'avvocato Rosaria Chillè del foro di Messina, sono stati assolti con sentenza depositata nella quale si legge: "sussiste inoltre un evidente rapporto di attualità e causalità tra l’atto del pubblico ufficiale e la reazione dei privati che ne costituisce diretta conseguenza, nonché un rapporto di proporzionalità tra le condotte atteso che la condotta dei privati non eccede da quella che appare ictu oculi conseguenza di una sentita e momentanea condizione di esasperazione derivante dall’agire indubbiamente scorretto dell’ente comunale e che non si rivela nemmeno esorbitante rispetto al complessivo atteggiamento della parte offesa.

Nel caso in esame, si è dimostrato come il convincimento degli imputati circa l'illegittimità - o comunque ingiustizia dell'atto adottato - si fondasse su elementi concreti, puntualmente allegati, discendenti dalla condotta contraddittoria e assolutamente non collaborativa dell'amministrazione comunale, pur a fronte di un contegno positivo e aderente alla normativa del privato istante. Ne consegue, pertanto, la necessità di addivenire nella presente sede ad una declaratoria di improcedibilità nei confronti dei prevenuti, ritenendosi insussistenti i fatti di reato agli stessi contestati perché questi non costituiscono reato."

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