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Emergenza Coronavirus. In vista della “Fase 2”, C&T lancia l’idea di una Consulta per affrontare i problemi e le criticità dei trasporti nello Stretto.

“Consulta del Traghettamento Privato sullo Stretto” ed è la proposta di Caronte & Tourist per affrontare inclusivamente e con visione d’insieme, in vista della “Fase 2”, le criticità e le problematiche di un tema che - come ha abbondantemente dimostrato anche l’emergenza in corso - è per sua natura complesso e trasversale.

La Consulta vuole essere occasione e luogo di confronto “senza rete”, di circolazione virtuosa di idee e proposte; fucina di proposte non pletorica, elastica, aperta alle integrazioni sulla base di sensibilità ed esigenze che dovessero manifestarsi in corso d’opera.
Della appena costituita Consulta fanno parte i segretari provinciali messinesi e reggini di Cgil, Cisl e Uil e delle Associazioni dei consumatori; il rappresentante del Comitato pendolari della Sanità; il segretario della Rsu di Caronte & Tourist; il giornalista e saggista Attilio Borda Bossana con funzioni di coordinatore.
“C&T - si legge nella nota diffusa dalla Compagnia di navigazione per presentare l’iniziativa - sta vivendo, presidiando una prima linea ostica e accidentata, una fase inedita anche per la propria storia.

“L’imposizione (ex Decreti e Ordinanze) di un limitatissimo numero di corse e il conseguente crollo verticale del numero dei passeggeri ha costretto la Compagnia ad adottare drastiche misure di contenimento del danno (anche e soprattutto a garanzia dei posti di lavoro).
“Ma d’altra parte questa stessa anomala ed emergenziale condizione ha evidenziato il ruolo strategico e centrale del traghettamento privato e di C&T, spessissimo considerata, in questi mesi, interlocutore o comunque collettore - in vece della pubblica amministrazione - di rilievi, suggerimenti e proteste dei pendolari dello Stretto.

“E’ in questo scenario - conclude la nota di C&T - che è nata e poi concretizzata l’idea della Consulta del Traghettamento Privato sullo Stretto. In questi terribili ultimi mesi noi ci siamo sempre stati. Vogliamo continuare ad esserci, a declinare ogni giorno una mission che per noi non significa soltanto impegno e lavoro ma dialogo, confronto, servizio, solidarietà”.

“Il numero e l’orario delle corse tra Messina e Villa San Giovanni sono stabiliti da atti formali della Pubblica Amministrazione cui noi ci limitiamo a ottemperare”.
Caronte & Tourist ha risposto cosi’ a una lettera con cui UIL lamenta nuovamente disservizi e disagi per i pendolari dello Stretto.

“Abbiamo deciso senza nessun obbligo né giuridico né in ragione di accordi - precisa C&T in una nota - di tenere una delle nostre navi in servizio sulla tratta Rada San Francesco/Villa San Giovanni e viceversa per 16 ore al giorno, con capacità di prestazione pari a 12 corse A/R. Sono gli Enti preposti ad autorizzarci a compierne solo cinque e in orari determinati. Ribadiamo dunque di essere destinatari dei provvedimenti delle Autorità preposte e di non esserci sottratti dal farci cassa di risonanza verso di esse dei problemi logistici evidenziatici dai tanti pendolari che quotidianamente patiscono obiettivi disagi”.

Da qualche giorno - lo ricordiamo - C&T opera nello Stretto una quinta corsa (con partenza da Rada San Francesco alle 15,20 e ritorno da Villa San Giovanni alle 16) aggiuntiva rispetto alle quattro gia’ a regime. Sono dunque al momento dieci i passaggi andata e ritorno che Caronte garantisce.
“L’opinione che noi si possa disporre discrezionalmente ampliamenti o modifiche nella schedulazione del servizio - dice C&T nella propria replica alla nota sindacale - poggia anche su un equivoco indotto da errori formali come quello nel quale anche le organizzazioni sindacali (certamente in buona fede) continuano a incorrere indirizzando - ad esempio - a noi direttamente e solo per conoscenza alle Autorita’ preposte titolari di capacità decisionale, lettere e memorandum.

“Noi - conclude C&T - abbiamo a cuore le legittime e giustificate lamentele della platea autorizzata al traghettamento; non abbiamo mai rinunciato a declinare la nostra interpretazione di responsabilità sociale d’impresa; ci troviamo dunque sul tema dalla stessa parte delle organizzazioni sindacali”.

---Abolire il divieto di trasporto dei cani nelle cabine delle navi, al seguito dei proprietari. L’appello è della Lav ed è contenuto in una lettera indirizzata alle compagnie di navigazione Siremar e Caronte Tourist e per conoscenza al ministro dei Trasporti e al presidente della Regione siciliana.

“Ancora qualche giorno fa – spiega Gianluca Felicetti, presidente della Lav – nel lungo tragitto da Porto Empedocle a Lampedusa, un cane, Igor, posto forzatamente in partenza in una delle fatiscenti e non sicure gabbie della nave Galaxy, non si è più trovato allo sbarco a Lampedusa. Sul caso è stata sporta denuncia ai Carabinieri”.

Eliminare il divieto “non è solo un passo in avanti di civiltà, ma anche un incentivo al turismo italiano e nord europeo – aggiunge la Lav – Gli esempi positivi sono tanti, e anche Stato e Regione che realizzano le gare di aggiudicazione delle tratte via mare speriamo vogliano fare la loro parte”. 

 

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