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di Danilo Conti

Perseveranza, passione, innovazione nell’unire l’ostetricia agli ultimi studi di osteopatia.

Ha buon sangue di famiglia e la voglia di migliorarsi sempre.

Lui è mio nipote e chissà un giorno di poterlo vedere lavorare a Lipari quando si potrà tornare a nascere eoliani.

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Ha 27 anni e duecento “figli”. Tanti sono i bambini che Gustavo Conti stima di aver fatto nascere come ostetrico. Conti è uno di quei rari casi in cui un uomo si fa strada in una professione ancora tutta al femminile. Lui è il solo ad esercitarla insieme a uno staff di 44 specialiste attive all’ospedale di Piacenza. Un profilo che sfida le convenzioni. Si scoprono delicatezze, passione, pieghe della sensibilità che il pregiudizio spesso non permette di vedere.

Gustavo Conti è milanese d’origine, studia al liceo scientifico e insegue altri sogni, poi al quinto anno gli propongono il test psico attitudinale d’orientamento, l’area medico sanitaria è fra le sue opzioni e alla domanda se assisterebbe a un parto risponde di sì. Guidato da quella ispirazione, all’università sceglie la triennale in ostetricia, è l’unico ragazzo del suo corso. A Piacenza si è trovato bene nel lavoro in équipe e funzionano i turni lunghi di 12 ore che permettono di stare vicino alle partorienti. Del primo parto ricorda tutto, la bimba, la madre.

“Mi sono sentito sopraffatto, ecco, quello che non vorrei perdere mai è la capacità di stupirmi». Con il tempo la manualità si fa più sicura e spontanea “e si può godere del momento insieme alla mamma e al papà, pur avendo mille occhi sul tracciato, sul perineo, sulla partoriente, la possibilità di potersi emozionare c’è solo quando si è sereni”.(liberta.it)

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