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di Giuseppe Bonaccorsi

“Sui collegamenti ricorreremo alla procedura negoziata senza bando: entro la fine di agosto chiederemo un parere ai sindaci delle Isole minori prima di procedere”.

Sono le parole dell’assessore ai Trasporti della giunta Schifani, Alessandro Aricò, che spiega quali saranno le prossime azioni dell’esecutivo per superare una stagione di grandi tensioni dovute alla guerra giudiziaria tra la Caronte e la magistratura di Palermo.

Una guerra che ha portato al sequestro della flotta della compagnia per mancate disposizioni in materia di trasporto e assistenza dei disabili previste nel bando di aggiudicazione del 2016. L’assessore intende così sgombrare il campo da fughe in avanti o da accuse di immobilismo verso una vicenda che ha portato anche ad una raffica di aumenti. E che sta mettendo in sofferenza il tessuto produttivo di alcune isole minori. A causa di una crescita dei prezzi alla pompa per i carburanti, e addirittura di otto euro a bombola di gas.

“A Lampedusa nessun aumento carburanti”
L’assessore, in riferimento a questi aumenti, spiega: “A Lampedusa c’è ancora un servizio con le tariffe degli anni precedenti. I prezzi non hanno subito alcun aumento. Ritengo quindi che la crescita del prezzo dei carburanti sia dovuto ad altro e non ai costi del trasporto”.

“Ora”, ha aggiunto, “dove è aumentato il servizio di trasporto la Regione ha immediatamente stanziato 800 mila euro, grazie a una legge approvata dall’Ars, che sono a sportello. Quindi, qualora gli operatori non dovessero richiedere lo sconto o il rimborso per la benzina a causa degli aumenti della compagnia, l’aggravio dei costi inciderebbe a litro sugli otto centesimi e per il gasolio addirittura a meno”.

Rimborso previsto dalla Regione
Secondo l’assessore Aricò “basta fare un calcolo degli aumenti sui 26 mila litri trasportati per ogni carico per capire che l’aggravio sopra gli otto centesimi è causato da altre ragioni. Noi comunque abbiamo previsto nel bando la cessione del credito per venire incontro agli operatori. Inoltre abbiamo chiesto alla compagnia di navigazione che per tutti i soggetti che per loro sono affidabili si possa prevedere per ogni viaggio un acconto sulla tariffa praticata sino all’anno scorso, mentre per il pagamento del saldo vengano concessi 90 giorni di tempo.

Questo per permettere nel frattempo ai trasportatori di chiedere alla Regione ed ottenere il rimborso previsto. Appare a questo punto evidente che se a Lampedusa la tariffa sulla benzina non è cambiata e invece in altre isole i prezzi sono lievitati oltre l’aggravio ci si trovi di fronte a fenomeni speculativi. Fenomeni che andrebbero verificati e semmai appurati perseguiti. Per evitare che un’intera economia subisca un contraccolpo che possa di riflesso causare anche un calo dei flussi turistici”.

Trattativa privata per le isole minori
Sul punto relativo al futuro del servizio di collegamento con le isole minori l’assessore è stato chiaro. “Entro fine mese avremo pronta la trattativa privata aperta a tutti per fare quanto più in fretta possibile. In alcune tratte la Caronte non potrà essere inviata perché si trattano di lotti che la compagnia messinese si era aggiudicata e poi successivamente ha rinunciato dopo l’aggiudicazione provvisoria”.

L’assessore ha aggiunto che i suoi uffici inviteranno tutte le compagnie leader del settore e a giorni partiranno le lettere per coinvolgere tutti i comuni delle isole affinché i sindaci possano fornire le loro indicazioni sull’opportunità dell’affidamento. Da quello che già si vocifera alle Eolie uno dei possibili outsider potrebbe essere il gruppo Aponte di Napoli, proprietario di Msc.

“Noi procederemo con una corsia che ci auspichiamo sia molto veloce”, conferma Aricò. “Dopodiché dovremo capire come muoversi. Se i soggetti invitati non parteciperanno poi vedremo il da farsi”.

Prossimi sviluppi a settembre
Comunque la vicenda rischia di diventare complicata a partire da fine settembre. Sembra che la Caronte, per continuare con la continuità territoriale prevista per legge, intenda rivedere anche altre tariffe che potrebbero esasperare gli animi delle popolazioni.

Se la trattativa privata andrà a buon fine in tempi brevi allora tutto rientrerà nella norma. Ma se questa dovesse andare deserta oppure procedere molto lentamente allora si porrà la questione di come affrontare un nuovo tema di frizione con la Caronte, magari con l’organizzazione dei prefetti. Insomma nelle Isole minori si procede sul filo del rasoio, al termine di una stagione davvero ricca di colpi di scena.

Cominciati a giugno quando un provvedimento della procura palermitana dispose il sequestro delle navi della Caronte, per mancata inosservanza delle norme previste nel bando per il trasporto dei disabili.

Impegni rispettati, contratti disattesi
Il provvedimento ha sortito il dimezzamento della flotta della compagnia che ha il monopolio dei trasporti per le isole minori siciliane.

Dopo lo scontro legale, con la conferma a luglio del tribunale del Riesame che ha ribadito il sequestro delle navi che continuano ad operare in regime commissariale, ma soprattutto il perdurare del fermo di tre navi, chiamate “zattere” per la loro capienza, la compagnia, che ha sempre ribadito con i propri legali la correttezza di tutta la procedura, dopo aver riunito il Cda, ha deciso di rispettare gli impegni presi con la Regione.

Ma di disattendere i contratti e operare in regime di libero mercato, rinunciando”, come ribadito più volte nei comunicati dell’azienda, “al contributo dalla Regione.

Trasporti, guerra giudiziaria su Caronte. Ma alle Eolie paga sempre “pantalone”

La Regione ha stanziato 800 mila euro, ma i commercianti delle Eolie al momento hanno aumentato molti prodotti dopo i rincari della Caronte per i trasporti degli infiammabili. Un salasso per turisti e soprattutto per gli abitanti, vittime della “guerra” tra giudici e compagnia. ((focusicilia.it

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