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Cari amici lontani e vicini,

le isole dei parenti come una volta divisi fra la “ciciredda” e la trippa che cercano la libidine senza “burlaggine” e con in testa i numeri del non essere un verosimile in cerca di oboli con l’abito e l’auto blu o i jeans rammendati per l’alto prezzo della moda in moto sempre più inutile nel coprire la gente che si spoglia di tutto. Cultura compresa. Nella confusione spesso compare il deserto col miraggio della vera libertà senza scontrini ma con grossi scontri. Libertà diventata grande diva delle vacanze eoliane, quelle col sussulto al cuore quando la notizia passa anche da un WhatsApp all’altro. Spesso 7 strati di roccia con la pelle d’isola non bastano per scrivere di stelle e di luna, di sole o di nuvole stile Messico.

Fra l’orgasmo e il rullare dei tamburi si sente il più bel raglio dell’intera Sicilia che è la voce di qualche vulcano diventato Tarzan senza foresta. Tutti a parlare di brividi erotici per accompagnare il classico drink con rocce lippose di ghiaccio e cercare le visioni di sesso politico all’arrembaggio delle scrivanie ereditate con polverose carte incomprensibili e da inumidire in un mare di sberleffi nell’attesa di una scossa, quella che gira nel triangolo strafatto di vulcani, politica e sesso. Giusto per rendere più fascinoso il futuro immaginario del sognatore eoliano vero talento della credulità. 

Dal sole libero delle Eolie BuoNotiziario a tutti!

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