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Piero Fassino, parlamentare Pd della Repubblica ed ex ministro italiano, è stato denunciato per il furto di una boccetta di profumo Chanel e per la vicenda la Procura di Civitavecchia aprirà un'inchiesta. Il caso potrebbe, ad ogni modo, rappresentare un "fatto tenue". 

Il presunto furto del profumo

Il 15 aprile Piero Fassino era all'aeroporto di Fiumicino per prendere un volo per Strasburgo. Nell'attesa dell'apertura del gate, il parlamentare si è fermato in un Duty Free. Qui ha preso una boccetta di profumo Chanel da 130 euro. Da questo punto le versioni divergono: l'onorevole sostiene di aver ricevuto una chiamata e, per rispondere al telefono, avendo in una mano il trolley e nell'altra il profumo, ha messo il secondo in tasca e preso il cellulare; i proprietari dello store ritengono invece che tutto sarebbe avvenuto con fare "sospetto". Il politico ribadisce che voleva pagare la confezione da regalare alla moglie, ma i responsabili del Duty Free hanno comunque chiamato la Polaria e sporto denuncia.

Cosa rischia Piero Fassino

A oggi la denuncia risulta essere in via di acquisizione da parte dei magistrati della Procura di Civitavecchia che avvierà perciò l'inchiesta. Il reato è quello di furto e, secondo l'art. 624 del codice penale "chiunque s'impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 euro a 516 euro". In realtà però il giudice potrebbe assolvere Fassino per tenuità del fatto. In ogni caso l’onorevole, dal punto di vista della risonanza che ha avuto la notizia, si è definito molto provato dall'accaduto e continua a ribadire che non aveva la minima intenzione di sottrarre furtivamente il profumo, e che voleva semplicemente acquistarlo. 

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