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L'induismo balinese (Hindu Dharma) è praticato dalla maggior parte della popolazione di Bali. È associato in modo particolare al popolo balinese che risiede sull'isola ed incorpora un forte animismo locale, il culto degli antenati Pitru Paksha, e anche una riverenza nei confronti dei bodhisattva, gli "illuminati" del Buddismo. Circa l'84% dei Balinesi è hindu, mentre in tutta l'Indonesia gli induisti sono l'1,7%. L'Induismo è composto da forze del bene (dharma) e le forze del male (adharma). Gli Indù cercano equilibrio e armonia tra queste due forze, liberandosi così dal ciclo senza fine della reincarnazione, raggiungendo uno stato chiamato moksa.

I turisti amano le offerte preparate manualmente al dio Sang Hyang Widhi chiamate canang sari. Sono cestini con foglie di palma o pandan e riempiti con molti generi di fiori freschi e profumati rappresentanti varie divinità. Nel cestino si possono trovare anche offerte materiali, come monete, cibo o sigarette. Assieme alle tradizionali divinità Indù come Shiva, Vishnu e Brahma, gli Induisti balinesi adorano una serie di divinità unici per il loro ramo di religione. Sang Hyang Widhi è la designazione del Dio Supremo nell'Induismo indonesiano. Nel concetto di Induismo, Sang Hyang Widhi è l'equivalente di Brahma. La sedia vuota nella parte superiore del santuario Padmasana che si trova fuori da case e templi è appunto per Sang Hyang Widhi Wasa.

Molte altre divinità dewa si manifestano come Acintya, ad esempio Dewi Sri la Dea di riso e molti altri dei associati alle montagne, ai laghi e al mare. I maggiori siti sacri sono 6. Il principale si trova sul vulcano Gunung Agung ed è il tempio Pura Besakih. Gli altri siti sono il Pura Uluwatu, il Pura Lempuyang Luhur, il Pura Goa Lawah, il Pura Batukaru e il Pura Pusering Jagat. Vi sono anche i sacri templi del mare come il Pura Tanah Lot e il Pura Gede Perancak. Ci sono tre livelli di sacerdoti: I sommi sacerdoti, i sacerdoti dei templi e i medium/guaritori.

Cinque sono invece i riti sacrificali. sono 13 le cerimonie che riguardano la vita, dal concepimento fino alla morte. Il matrimonio è visto come obbligatorio per balinesi indù. Le cerimonie più importanti si svolgono dopo la morte, e determinano la liberazione dell'anima al fine della reincarnazione. La festa più importante è il Galungan, una celebrazione del trionfo di dharma su adharma.

Viene calcolato in base al Calendario pawukon Balinese di 210 giorni e si svolge il mercoledì (Buda) dell'undicesima settimana (Dunggulan). Secondo la tradizione, gli spiriti dei morti discendono dal cielo per ritornare dieci giorni dopo al Kuningan.

La struttura delle caste Balinese si basa su tre categorie: triwangsa (tre volte nato) i maggiori nobili, dwijati (nato due volte) in contrasto con ekajati (nato una volta). Quattro stati sono stati identificati: sacerdote, cavaliere, commerciante e servitù. L'abbigliamento vede gli uomini indossare un copricapo (udeng), una camicia con colletto (kuaca), un sarong interno (kamben) ed uno esterno disegnato a batik (saput), una fusciacca (selempot) e un paio di sandali (sandal). Le donne spesso portano un extension ai capelli (sanggul), un top in pizzo (kebaya), un corsetto (kutang), un sarong batik (kamben), una fusciacca (selempot) e un paio di sandali. Nelle cerimonie ai templi i colori usati sono il bianco e il giallo/oro.

Alle cremazioni si usano il nero o il marrone scuro (tranne alle cremazioni di persone di alta casta, dove si usa il bianco). In tutte le altre cerimonie ognuno può utilizzare i colori che preferisce. Isola magica dove anche la semplicità libera nomina Bali terra degli Dei.

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Bartolino Leone

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