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di Lia Ferrari

La casa è una delle più antiche dell’isola. Era abbandonata da anni, ma per rimetterla in funzione c’è voluto pochissimo tempo. Merito di un impresario locale, Piero Taranto, e di una filosofia dell’abitare che unisce minimalismo e senso pratico. Partendo da un presupposto: d’estate, alle isole Eolie, in casa ci si va solo per dormire. Il progetto è di Maurizio Mancini, architetto e amico dei proprietari. E per arredare gli interni è bastato poco: una cucina funzionale, letti comodi, tappeti di piastrelle bianche e blu. E visto che quelle trovate da un antiquario non bastavano a rivestire i pavimenti di tutte le stanze, si è deciso di alternarle al cemento.

Le sedie di paglia sono diventate comodini improvvisati. La testata di un letto in ferro battuto, il punto focale della camera. Le nicchie scavate nel muro, un monastico elemento decorativo. L’accessorio di culto, quello che dà una nota imprevista all’insieme, è il giardino progettato dalla paesaggista Anna Scaravella. Che, a sorpresa, alle piante autoctone ha voluto mischiare anche essenze tropicali. «L’idea era creare una piacevole confusione» spiega. «Mettere insieme giallo e viola, aloe e Carissa, fichi d’india e piante dal portamento morbido e ricadente». Il risultato è una piccola giungla d’autore: profumata e piacevolmente in disordine.

VULCANO ISOLE EOLIE

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