ccennamodi Cristina Cennamo

Successo annunciato a Stromboli, Eolie, per la seconda edizione dell'appassionante "Ricata", la kermesse a metà strada tra storia e sport organizzata dalla cooperativa "Stromboli pesca società cooperativa" (pescatori professionisti di Stromboli) e dall'associazione "Stromboli Blu" (pescatori amatoriali di Stromboli).

Fedeli alla traduzione che vuole una comeptizone tra gozzi realizzati dagli stessi isolani e solitamente usati per la pesca, trentadue strombolani si sono presentati infatti sulla spiaggia di Scari per l'atteso sorteggio delle barche da abbinare agli equipaggi, a loro volta composti da quattro membri l'uno. Di qui, gli equipaggi hanno raggiunto a motore lo Strombolicchio da dove il comitato di regata composto da Giuseppe Utano, Franco Utano e Gaetano Cusolito ha dato finalmente il segnale di via tra le grida e le incitazioni delle tantissime imbarcazioni di residenti turisti accorse sul posto per tifare per i propri beniamini ed assistere ad uno spettacolo senza dubbio unico nel suo genere.

E l'attesa, del resto, non era stata vana. Alle decine di "fan" presenti i canottieri d'eccezione hanno regalato infatti lo spettacolo di una competizione al cardiopalma, vissuta vogata dopo vogata all'ultimo respiro combattendo non solo con lo sforzo fisico non da poco ma anche con le difficoltà naturali create da corrente, onde e vento.
Trenta minuti di gara per rendere giustizia di un allenamento durato mesi interi, che hanno premiato infine l'equipaggio composto da Stefano Oliva, Carlo Caccetta, Federico Cusolito ed il timoniere Franco Caccetta a bordo di Salvatore dell'armatore Domenico Cusolito. Sono stati loro infatti i primi a tagliare la linea immaginaria del traguardo posizionato a pochi metri dalla spiaggia di Scari, in posizione di estrema visibilità quindi per i tantissimi che a loro volta attendevano l'esito della corsa di ritorno dal mare. Alle loro spalle, distaccati di pochi centesimi di secondo, è stata quindi la volta di Laurent, Andrea e Michele Cusolito con il timoniere Vincenzo Cincotta a bordo di Apache di Stefano Oliva. Terza piazza, infine, per Torpedine: il gozzo di Gaetano Cusolito timonato da Paolo De Rosa e spinto dalle vogate di Marco e Vincenzo Cincotta con Francesco Restuccia.

Per tutti loro, un bagno di folla e di abbracci ma soprattutto per i vincitori la soddisfazione di poter apporre il proprio nome ai piedi del prestigioso challenge perpetuo realizzato con un'ascia dell'800 donata da Domenico Cusolito ed installata su un pezzo di tartana a sua volta regalo di Ahimèe Camoz, che sarà poi esposta presso il bar Amore Mio di Scari.
Per i primi tre classificati, invece, gli organizzatori hanno previsto delle inedite medaglie in bronzo realizzate per l'occasione da Chiara Metelli.

Una festa nella festa ha celebrato infine l'esito della gara, con una popolata festa aperta a tutti ricca di pesce fresco alla griglia, dolci, vino e musica resa possibile dalla collaborazione di tanti che per mesi hanno preso parte all'organizzazione della serata. E' il caso ad esempio di Roberto Bauducco, che ha messo a disposizione lo spazio su cui gli strombolani hanno festeggiato fino a notte fonda, così come di Nino Utano & "I soliti Minestra" (Musica), Maria Cusolito, Angelina Scibilia, Veronica Oliva, Rosaria Cincotta per le pietanze tipiche, Tommaso La Macchia e tutti i volontari che ha coordinato i "fuochi" nonché Giuseppe Utano per l'adattamento delle barche, Giovanni Ferrara del bar Amore Mio per il supporto logistico e la disponibilità a custodire ed esporre il trofeo, Claudio Utano, Carlo Lanza e tanti altri.

Una regata, insomma, che è stata anche stavolta il simbolo dell'unione e dialogo tra tradizione ed innovazione con equipaggi che rispecchiavano nella loro composizione la società stessa dell'isola, composti com'erano da atleti di età comprese tra i quindici ed i sessant'anni ed oltre: a riprova, insomma, di quanto Stromboli non sia uno scoglio ma un'isola abitata da persone che hanno una storia e che stanno costruendo il futuro dei propri figli.

INFO MANIFESTAZIONE : La regata vuole ricordare la gara per la "presa della posta" che si svolgeva tra le cosiddette palamitare (a remi e/o a vela) quando andavano a prendere posizione per calare le reti e si svolge il giorno della festa di S. Bartolomeo, 24 agosto.

Gli equipaggi sono formati da quattro componenti, tre vogatori ed un timoniere, così disposti: un vogatore (con due remi) seduto a prua, due vogatori (con un remo l'uno), un timoniere a poppa (con un remo "all'antica", paledda). Il timoniere, stando al regolamento concordato, deve avere compiuto almeno 55 anni di età al momento della regata.

Le barche utilizzate sono gozzi tradizionali in legno, dotati di timone (inteso come paledda). Ogni equipaggio quindi ha presentato al Comitato tecnico di regata l'imbarcazione affinché fosse ammessa alla gara almeno tre giorni prima ed ogni equipaggio gareggerà invece con remi propri. Le imbarcazioni presentate sono state però assegnate attraverso sorteggio
agli equipaggi. Il gozzo è quello tipico strombolano con carene (lunghezza min 480 cm, max 580 cm) mentre i remi sono diversi a seconda che si tratti della coppia di prua (lunghezza min 220 cm, max 280 cm) o dei singoli (330 - 410 cm).

Trofeo marinaro "Ascia del mastro".

Imponente, alto circa 180 cm, è una composizione di tre oggetti: un'ascia piantata su un solido legno di quercia a forma di V, che era parte di un bastimento, incastrato su una base di sostegno, anch'essa di legno. L'ascia, usata un tempo nella costruzione delle barche per disgrossare e sagomare il legno, è un pezzo da museo. È fra gli oggetti più preziosi e rari che testimoniano la cultura materiale dei marinai e dei mastri d'ascia strombolani dell'Ottocento, che erano autorizzati a costruire barche fino a trenta tonnellate.

Nino Utano Claudio Utano Maresciallo carabinieri Stromboli

Classifica finale. Equipaggio Imbarcazione:

1 Oliva Stefano Salvatore (Cusolito Domenico) Caccetta Carlo Cusolito Federico Caccetta Franco (T)

2 Cusolito Laurent Apache (Oliva Stefano) Cusolito Andrea Cusolito Michele Cincotta Vincenzo (T)

3 Cincotta Marco Torpedine (Cusolito Gaetano) Cincotta Vincenzo Restuccia Francesco De Rosa Paolo (T)

4 Utano Giuseppe La Corvina (Cincotta Gaetano) Cincotta Antonio Barnao Charlie Utano Francesco (T)

5 Cusolito Gaetano Salvatore (Cusolito Salvatore) Cincotta Gaetano Cusolito Roberto Cusolito Bartolo (T)

6 La Macchia Bryan Zu Peppinu (Utano Giuseppe) Cusolito Giorgio Cincotta Simone Manna Gabriele (T)

7 Cusolito Domenico La Perla Nera (Caccetta Antonino) Cusolito Mario Caccetta Antonino Utano Vincenzo (T)

8 Famulario Marco Falco Reale (Utano Francesco) Cincotta Adriano Gitto Claudio Ricci Claudio (T)

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Foto di Susanna Picchi

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Si rinnova anche quest'anno l'appuntamento con la "Ricata", la spettacolarissima regata tra gozzi a remi prevista per oggi alle 18 al largo di Stromboli, Eolie, in concomitanza con la
festa di San Bartolo, patrono dell'isola. Fedeli alla tradizione che prevedeva una competizione tra pescatori locali su barche in legno da loro stessi realizzate, trentadue isolani anche stavolta si sono dati appuntamento per il sorteggio delle imbarcazioni da abbinare agli otto equipaggi iscritti. Di qui, la flotta sarà trainata al largo dello Strombolicchio da dove gli equipaggi remeranno senza tregua fino al porto di Scari, acclamati come sempre dalla folla di tifosi e curiosi che ogni anno seguono l'evento chi via mare chi da terra.

Una kermesse a metà strada tra storia e sport insomma quella organizzata dalla cooperativa "Stromboli pesca società cooperativa" (pescatori professionisti di Stromboli) e dall'associazione "Stromboli Blu" (pescatori amatoriali di Stromboli), attesa sia dai residenti che dai numerosi turisti che in questo periodo affollano l'isola del fuoco. A seguire, il presidente del comitato organizzatore inviterà tutti i presenti prima alla cerimonia di premiazione e, quindi, alla festa sul molo aperta a tutti e nel corso della quale saranno offerti a tutti i partecipanti grigliate di pesce fresco, dolcie prodotti tipici locali in attesa del dancing party che fino alle prime luci dell'alba coinvolgerà regatanti e supporter in una goliardica serata di fine estate.

L'anno scorso, a vincere furono Marco Cincotta, Vincenzo Cincotta, Francesco Restuccia ed il timoniere Paolo De Rosa, che a bordo di U zu Peppino di Giuseppe Utano detto Zumba superarono di appena dieci secondi lo stesso Giuseppe Utano ed i suoi compagni di barca Gaetano Cincotta, Gabriele Famularo ed il timoniere Francesco Utano detto Francone, a loro volta a bordo di Lo Sparviero di Gaetano Cusolito. Terzo posto ed altri cinquanta secondi di distacco infine per Mario Cusolito, Loraine Cusolito, Antonio Cincotta ed il timoniere Bartolo Cusolito, il più anziano dei concorrenti con i suoi settantacinque anni di età, che hanno gareggiato invece a bordo de Il Capitano di Domenico Cusolito. Ai vincitori ed all'armatorprima che quest'anno spetterà quindi l'onore di poter vedere apposto il proprio nome sulla base del trofeo challenge perpetuo realizzato con un'ascia dell'800 donata da Domenico Cusolito ed installata su un pezzo di tartana a sua volta regalo di Ahimèe Camoz, che sarà poi esposta presso il bar Amore Mio di Scari. Per i primi tre classificati, invece, gli organizzatori hanno previsto delle inedite medaglie in bronzo realizzate per l'occasione da Chiara Metelli.

INFO MANIFESTAZIONE . La regata vuole ricordare la gara per la "presa della posta" che si svolgeva tra le cosiddette palamitare (a remi e/o a vela) quando andavano a prendere posizione per calare le reti e si svolge il giorno della festa di S. Bartolomeo, 24 agosto. Gli equipaggi sono formati da quattro componenti, tre vogatori ed un timoniere, così disposti: un vogatore (con due remi) seduto a prua, due vogatori (con un remo l'uno), un timoniere a poppa (con un remo "all'antica", paledda). Il timoniere, stando al regolamento concordato, deve avere compiuto almeno 55 anni di età al momento della regata. Le barche utilizzate sono gozzi tradizionali in legno, dotati di timone (inteso come paledda). Ogni equipaggio quindi ha presentato al Comitato tecnico di regata l'imbarcazione affinché fosse ammessa alla gara almeno tre giorni prima ed ogni equipaggio gareggerà invece con remi propri. Le imbarcazioni presentate sono state però assegnate attraverso sorteggio agli equipaggi. Il gozzo è quello tipico strombolano con carene (lunghezza min 480 cm, max 580 cm) mentre i remi sono diversi a seconda che si tratti della coppia di prua (lunghezza min 220 cm, max 280 cm) o dei singoli (330 - 410 cm).

EQUIPAGGI: 1. Marco Cincotta, Vincenzo Cincotta, Francesco Restuccia, Paolo Derosa (timoniere)
2. Giuseppe Utano, Antonio Cincotta, Charlie Barnao, Francesco Utano (timoniere)
3. Stefano Oliva, Carlo Caccetta, Federico Cusolito, Franco Caccetta (timoniere)
4. Gaetano Cusolito, Roberto Cusolito, Gaetano Cincotta, Bartolo Cusolito (timoniere)
5. Domenico Cusolito, Antonino Caccetta, Mario Cusolito, Vincenzo Utano (timoniere)
6. Adriano Cincotta, Famularo Marco, Francesco Gitto, Claudio Ricci (timoniere)
7. Bryan La Macchia, Giorgio Cusolito, Simone Cincotta, Gabriele Manna (timoniere)
8. Andrea Cusolito, Michele Cusolito, Laurent Cusolito, ? (timoniere).

---Venti agosto, Odissea nelle Eolie. Un titolo ormai tristemente noto agli habitué dell'arcipelago siciliano che ogni estate, in particolar modo in concomitanza con il controesodo via mare, aggiungono puntualmente un nuovo aneddoto al libro dei ricordi di viaggio da raccontare poi agli amici increduli.

A fornire lo spunto delle prossime conversazioni da salotto, stavolta, è stata la compagnia di navigazione Alilauro, che ieri mattina gestiva il collegamento dalle isole a Napoli. Un viaggio partito già sotto cattivi auspici, a detta di molti dei passeggeri, visto che la Annamaria Lauro a dispetto del suo aspetto aggressivo con tanto di prua dipinta a guisa di molo di squalo fin da subito si è dimostrata in pessima forma. Un danno ad un pistone di un motore, avrebbero spiegato poi i marinai di bordo ai passeggeri, che ha costretto fin dalle prime miglia a navigare forse con più cautela del solito e, quindi, a raggiungere l'isola di Stromboli con oltre mezz'ora di ritardo sulla tabella di marcia: le dieci meno un quarto invece delle nove e dieci.

Ben diversa la reazione dei duecentottanta passeggeri registrati al botteghino quando, appena lasciato il molo, il mezzo ha cominciato a rallentare la sua corsa verso la Campania per iniziare una serie di tentativi di manovra al largo dell'isola. «Si è capito subito che c'era qualcosa che non andava al motore - spiega un passeggero - era chiaro per chiunque avesse un minimo di dimestichezza con le imbarcazioni che il comandante stava cercando di testare la manovrabilità del mezzo. Certo, trattandosi di un catamarano avere un motore in avaria avrà comportato dei problemi non da poco, come guidare un'automobile con una ruota a terra».

E così era. Dopo un'ora di manovre al largo, una voce ha avvisato i passeggero che si sarebbe tornati al molo per delle verifiche tecniche, e che si poteva quindi restare comodamente a bordo nell'aria condizionata. «Sembra niente, ma immaginate la reazione dei tantissimi per i quali quella di Napoli rappresentava solo una tappa intermedia, uno scalo - commenta a sua volta Clemente Di Paola - un'ora per chi ha la coincidenza di un treno o peggio ancora di un volo può significare non solo perdere i soldi del biglietto ma anche doversi sobbarcare il costo imprevisto di un pernottamento in città». Si fosse trattato di un'ora, ad ogni modo, i più avrebbero abbozzato. Gli animi si sono infuocati, invece, quando poco dopo un nuovo annuncio ha posticipato all'una l'ora presunta di partenza, in attesa dell'arrivo di una seconda nave che sostituisse l'Annamaria Lauro. «Del resto - prosegue Di Paola - non avevamo scelta visto che anche i bagni dell'aliscafo erano ormai infrequentabili. Non abbiamo potuto fare altro che girovagare su e giù per il molo, in attesa di veder spuntare il nuovo mezzo di cui alle due non avevamo ancora notizie». Alle tre e mezza, finalmente, l'Airone ha raggiunto Stromboli da una località limitrofa.

Un miraggio per i quasi trecento in attesa, che finalmente hanno visto il personale di bordo scaricare e quindi ricaricare sul secondo mezzo tutti i bagagli: un'operazione non da poco, che ha fatto sì che la nave salpasse infine poco dopo le quattro. «Un ritardo che ha danneggiato molti turisti - commenta Carolina Barnao - ma anche tanti eoliani che a fronte di un biglietto da 150 euro in media, senza sconti residente, si sono visti saltare chi la visita medica chi l'appuntamento di lavoro. Bisogna pensare infatti che alle Eolie mancano molti servizi e che quindi spesso ci si reca a Napoli per un'andata e ritorno cronometrata: perdere una coincidenza significa dormire una notte fuori».

---Viaggio sfortunato per centinaia di passeggeri diretti alle isole Eolie ieri sera al porto di Napoli. Per un malinteso con gli uffici di terra al personale di bordo della società ex Siremar sono state trasmesse delle liste passeggeri in cui gli stessi posti in cabina erano state assegnate a due o più persone.

Risultato: oltre tre ore di attesa al caldo per famiglie intere in attesa che, tra urla e polemiche delle sfortunate vittime del malinteso, hanno aspettato con sempre minore pazienza che gli venisse assegnato un posto seppure di classe diversa o collocazione casuale.

Tra i più seccati i turisti stranieri, visto che il personale non parlando correttamente le lingue non riusciva a spiegarsi con loro.

LA REAZIONE.

di Aldo Natoli

Ma sulla disorganizzazione della Compagnia delle Isole (ex Siremar), e su quanto si verifica ripetutamente a Napoli, quali interventi intende assumere il nostro Comune, tenuto conto del danno incalcolabile che arrecano al turismo eoliano?

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