amichecactus"Ho sorriso praticamente ad ogni pagina e oggi è, a dir poco, una cosa rara": cosi' parlò Pupi Avati. Dopo libri di cucina, uno dei grandi piaceri della vita, e dopo libri sul sesso, un altro indiscutibile piacere, ecco un libro di "cazzeggio" inteso nel senso più nobile del termine: lasciar scorrere i propri pensieri e riflettere, sorridere, ridere sui grandi e piccoli temi della vita.

di Noemi Cuffia

"Amiche del cactus" – Golem edizioni. E, leggendo il libro, scopriremo che la vicenda narrata la riguarda anche in un modo molto particolare (non sveliamo nulla!). Le autrici Diletta Dalla Casa (che sta trascorrendo un periodo di vacanze a Lipari) e Lorena Sambruna non passavano, dal canto loro, per nulla inosservate data la loro energia e il loro piglio ironico. La storia però ci ha colpiti per la sua insospettabile profondità. Come sempre accade, infatti, dietro a tanta leggerezza, si nasconde uno sguardo decisamente serio sulla realtà. Ed è quello che accade in questa vicenda di quattro amiche che si trovano a chiacchierare in un bar, che probabilmente i torinesi conoscono bene, all'angolo tra Via Principe Amedeo e Via Carlo Alberto.

"Un quartiere un po' senza anima, cui abbiamo voluto restituirne una", ci spiegano poco dopo la presentazione.

"A chi consigliereste la lettura del vostro libro?".
"Alle donne, per invitarle a mettere da parte invidie e competizioni, e a ritrovarsi, solidali, a ridere e confrontarsi attorno a un caffè. E agli uomini, per capire la indecifrabile psicologia femminile..."

"In una parola: a tutti!"
"Sì, tranne forse i bambini piccoli, per via di alcune battute colorite!"

"Cosa succede in questo vostro racconto?"

"Ci addentriamo nelle avventure di un condominio torinese, la città è infatti importante nella storia ma lo è ancor più la quotidianità di tutti noi, che tante volte si svolge nella routine, senza neppure conoscere il nome dei vicini di casa".

"E come è nata l'idea?"
"Tutto ruota attorno al 'palcoscenico delle chiacchiere' di questo bar che diventa proprio lo scenario di quattro vite che si mettono a confronto".

"Ma la cifra preponderante è l'ironia..."
"Sì, perché, come si legge anche nella prefazione di Alessendra, 'una risata vi seppellirà?".

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