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di Pina Cincotta Mandarano

La cucina é come la politica. Le due attività vanno a braccetto perché non invecchiano mai e si mangia sempre. Alzi la mano o prenda la penna chi non é d'accordo. La differenza é che in cucina si suda dalla mattina alla sera mentre la politica fa sudare gli elettori 24 ore su 24. I cucinieri sono politicamente cucinati e sempre pronti a pagare tutti i conti che i politici bruciano anche fuori dalle loro pentole. Panarea é un osservatorio speciale per la frequentazione di un turismo di alta provenienza politica. Saragat, Spadolini, La Malfa… questo prevedevano ai tempi.

Ricette di Pina che fanno leccare i baffi

=== secondi piatti ===
COSTATE DI MAIALE RIPIENE
Ingredienti: Costate di maiale sei, tritato di maiale gr.200, fegato di maiale gr.200, salame gr.50, caciocavallo fresco gr. 100, uova sode due, cipolla una, vino rosso un bicchiere, olio, sale, pepe.
E’ questa una famosa ricetta del paese di Chiaromonte Gulfi, divenuto per la sua specialità una delle mete predilette dei buongustai siciliani.
Preparazione:Le costate di maiale dovranno essere piuttosto doppie e aperte a libro. Non si dovrà però togliere loro l’osso. Preparate un impasto col tritato, il fegato sminuzzato, sale, molto pepe e un sorso di vino rosso, e ponetene un cucchiaio tra le due fette di ogni costata, insieme al formaggio fresco, le uova sode e il salame affettati. Richiudete le costate e cucitele in modo che il ripieno non fuoriesca. Soffriggete in tegame la cipolla grattugiata con olio, aggiungete le costate, sfumate col vino e coprite di brodo. Lasciate cucinare coperte per circa un’ora. Servire con contorno di riso condito col sugo della carne e pezzetti di fegato.

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Caro Bartolino,

oggi parlo da eoliana e non da “pensierista” del Notiziario. Ho ascoltato, letto e visto dei gioiosi bambini in maschera davanti al Comune di Lipari guidati da professori e politici del giorno. Un grande raduno per provare a fare infiltrazioni politiche alle nuove leve ancora in tenera età e con la maschera in viso. Che Carnevale, ormai sempre più visto come ringraziamento ai politici grandi. Però io che non ho mai fatto politica ma ho sempre fatto l’eoliana mi domando. Come mai il raduno non è stato fatto anche davanti all’ospedale di Lipari? Avrebbe allietato i malati ricoverati e quelli che tristemente si recano per le cure e le analisi di giornata. Un modo per dimostrare sostanzialmente ai piccoli quali sono i veri valori da difendere. Partendo dalla protezione della salute eoliana. Per questo oggi il mio viso è una tragica maschera.

=== primi piatti ===
MACCHERONI CON LE SARDE
Ingredienti per 4-6 persone: gr. 400 di maccheroncini rigati (o altra pasta corta), gr. 600 di sarde freschissime, una cipolla affettata sottilmente, la parte verde di tre finocchi teneri, quattro acciughe diliscate e ridotte in poltiglia, olio extravergine di oliva, una bustina di zafferano, gr. 50 di uvetta sultanina ammollata in acqua tiepida e poi strizzata, gr. 50 di pinoli, olio di semi per friggere, sale e pepe.

Preparazione: ecco un modo per rendere speciale la pastasciutta, insaporendola con un gustosissimo ragù di sarde, ottenuto mescolando magistralmente vari sapori otterrete quello che è forse il più famoso piatto siciliano.
Fate lessare per pochi minuti la parte verde dei finocchi in una casseruola con acqua bollente salata, poi scolateli e tritateli, tenendo da parte l’acqua di cottura.
Alle sarde tagliate la testa, la coda, le interiora e le lische. Fate quindi rosolare la cipolla in 8 cucchiai d’olio d’oliva. Appena inizierà ad imbiondire unite le acciughe ridotte in purea e fatele sciogliere con una forchetta. Inserite il trito di finocchi, l’uvetta ammollata, i pinoli e metà delle sarde. Mescolate il tutto con un cucchiaio di legno e schiacciate le sarde. Versate poi un mestolo di acqua nel quale avrete sciolto lo zafferano. Coprite la casseruola e fate cuocere per un quarto d’ora a fuoco basso, aggiungendo altra acqua calda se risulterà troppo asciutto. Appena prima di ritirare dal fuoco, regolate di sale e pepe. Nel frattempo fate friggere le altre sarde in una padella con olio di semi bollente.
Lessate al dente i maccheroncini nell’acqua di cottura dei finocchi e conditeli in una terrina con circa metà del ragù di sarde.
In una pirofila imburrata disponete uno strato di pastasciutta, uno di sarde fritte, un po’ di ragù, quindi pastasc… e così di seguito.
Mettete in forno a gratinare per un quarto d’ora e servite caldissimo.

 

Tutte le persone che vivono alle Eolie o vengono per le vacanze hanno bisogno dell’ospedale di Lipari. Quello con l’ossigeno come diciamo da 10 anni noi del Notiziario. In questi giorni anch’io sono passata da questa struttura per la mia salute. Ho trovato personale gentile e piacevole, ho visto uno stabile enorme. Esternamente ed esteticamente da fiducia e una buona impressione. Poi quando apro le orecchie sento e resto allucinata che il dottor Messina per stampare i referti usa un computer e una stampante di sua proprietà. Non ho appurata se i fogli di carta sono anche suoi. Da “pensierista” di questo giornale pongo una domanda raccapricciante. Tutti politici che paghiamo, sia a livello locale, sia a livello regionale e sia a livello nazionale, sanno queste cose?

=== pesce ===
PESCE AL CARTOCCIO
Ingredienti: Un pesce di 1 kg circa (ricciola, spigola, orata, sgombro), uno spicchio d’aglio, 8 pomodorini piccoli, olio, origano, prezzemolo, sale, peperoncino.
Preparazione: Pulite il pesce e praticate, con la punta del coltello, delle fenditure di tre centimetri su ambo i lati del corpo. Collocate il pesce su un foglio di carta “per cartoccio” ed unitevi tutti gli odori, l’aglio, il sale ed il peperoncino; disponetelo in una teglia e mettetelo nel forno preriscaldato a 200 gradi per 30 minuti. Portatelo in tavola su un piatto da portata ancora avvolto nel suo caldo cartoccio.

“Faremo almeno un consiglio comunale in ogni isola del Comune di Lipari”. Io non ho sognato queste parole. Le ho semplice segnate su un bianco foglietto che nell’attesa si é sbiadito. Parole e promesse possono sembrare la sigla di una delle tante onlus che scorazzano con un solo obbiettivo. Incassare senza pagare. Anche queste manovre non le ho inventate io ma sono frutto, generalmente, di uno sfruttamento intensivo.

In chiaro stile eoliano. La politica fino a che punto entra in queste situazioni?

=== primi piatti ===
PASTA ZUCCHINE E TONNO

Portate ad ebollizione una pentola di acqua e salatela solo quando inizia a bollire.

Lavate, tagliate a metà per il lungo e affettate sottilmente le zucchine; fate rosolare in una padella lo spicchio di aglio con l’olio, aggiungete le zucchine, insaporitele con un poco di sale e fatele cuocere girando spesso fino a quando risultano leggermente dorate. Versate la pasta nell’acqua bollente e portatela a cottura. Aggiungete il tonno alle zucchine, completate con la pasta scolata e saltate in padella in modo che il tutto si insaporisca bene; completate con il basilico fresco e gustate immediatamente.

Panarea nel panorama delle isole Eolie non vuole essere la prima della classe. Desidera solo stare in classe. Non come alunna che mira al 6+ per via di una qualche raccomandazione, ma per meriti sul campo grazie alle pagine della vita di tutti gli operatori turistici che dedicano una parte del proprio tempo lavorativo e non retribuito da nessuna amministrazione, alla bontà naturale dell'isola. Una parte di Panarea non ha chiesto niente a nessuno per la propria vita ma ha sempre chiesto solo per la propria isola. Anche per quella campanella della scuola che non ha mai suonato.

 "sfinci di zucca"

Ingredienti: 500 gr di farina, 500 gr di zucca gialla, 2 uova, 25 gr di lievito di birra, 1 bustina di vanillina, aroma di limone, 100 gr di uva sultanina, zucchero, rosmarino. 
Preparazione: Cuocete a vapore (o bollite in poca acqua) la zucca, passatela al setaccio e lasciatela raffreddare. In una terrina sbattete le uova intere con qualche cucchiaio di zucchero, aggiungete la vanillina e l'aroma di limone. Unite la zucca e mescolate gradatamente, mettete la farina e quando comincia ad indurirsi versate il lievito sciolto in un po'di acqua tiepida. Tritate il rosmarino, lavate l'uvetta e spolveratela con della farina, uniteli all'impasto e lasciate lievitare per 1 ora almeno. Aiutandovi con un cucchiaio, prendete il composto in poca quantità e friggetelo in abbondante olio bollente. Servite spolverando con lo zucchero. 

 

 

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