di Eugenia Monti Crivelli Visconti‎

...so che qui pubblichiamo tutti le immagini meravigliose dello spettacolo continuo che quest'isola ci regala! Vi chiedo scusa ma da ieri pomeriggio sono scioccata da questo obbrobrio e ora non ho il coraggio di uscire dalla mia camera...per non trovarmi di fronte a questo...ripetire della "Vodafone".

panarearipetitore

LE REAZIONI.

di Michele Sequenzia

Mi auguro che quanto denuncia sul Notiziario delle Isole Eolie...la Signora Eugenia Monti Crivelli Visconti venga rimosso. E subito. Ma chi ha dato il permesso a Vodafone?
...Come scrive Salvatore Settis, ..."ogni cittadino ha un preciso dovere: ....di combattere la disintegrazione del paesaggio..." ...di obbrobri ne abbiamo pieni gli occhi.....lungo tutta la penisola...vedi l'orrore degli inutili, costosi investimenti distruttivi del territorio nazionale e delle finanze pubbliche per l' Expo 2015 tutto sotto controllo ...della finanza milanese...e tutto l'enorme traffico illecito autogeneratosi .......una enorme, infernale peste bubbonica che offende tutti gli onesti cittadini .....e l'Economia intera. Vengano costoro a vedere come si protegge il Territorio e il Paesaggio del Cantone di Argovia..e quali sono le sanzioni se si sgarra!! Poi i nostri vari Soloni di turno, con autista, auto blu e ricchi stipendi,..... pontificano la ripresa del Turismo! Ma dove? Ma chi mai viene a farsi il cattivo sangue e litigare ogni giorno da noi ...investendo in un ambiente/ paesaggio mortificato da tanta ignobile escrescenza cancerosa?

di Pina Cincotta Mandarano

La nostra Panarea è un Paradiso donatoci dalla natura. E' un Paradiso e come tale vogliamo che rimanga, a vantaggio di tutti, dei residenti, dei turisti e della nostra bella Italia.
La novità è che da qualche giorno sull'Isola di Panarea è spuntato per magia un nuovo camino. Se guardi la foto, forse non si nota nulla di strano. Ma non è un camino normale perché all'interno nasconde una minaccia. Infatti maschera un'antenna della telefonia mobile Vodafone. Abbiamo tenuto lontano molte delle cause inquinanti come ad esempio le auto che non possono circolare sull'Isola. Ora non vogliamo assolutamente sottoporci alle emissioni dannose di tale antenna. Dobbiamo difendere Panarea per mantenere viva la sua speciale realtà. Quindi, qualsiasi attacco alla sua natura va combattuto. Annuncio che vi sarà una dura battaglia e pongo all'attenzione dei nostri lettori la situazione per conoscere le varie opinioni in merito.

di Januaria Piromallo

A Panarea da pochi giorni sul tetto più alto di una vecchia casa eoliana posta sul promontorio dominante il paese, improvvisamente è spuntato un eco-mostriciattolo, una sorta di ciminiera svettante, 4 metri in altezza, un pugno nell'occhio del paesaggio. Alla domanda dei perplessi abitanti, residenti e non, che assistevano alla nascita di questo nuovo elemento del panorama, veniva risposto che quel coso era un ripetitore della Vodafone. La Sovrintendenza ai beni artistici e culturali avrà pur concesso l'approvazione all'inserimento del nuovo manufatto nel superprotetto ambiente isolano, ma fin che non lo vedi non ci credi! Nonostante l'antenna sia stata camuffata con l'aspetto di un bianco camino, gli abitanti della contrada Iditella si sono svegliati con uno "scarico" elettromagnetico sopra le loro teste e se lo guardano in tralice. Questa addizione al paesaggio è stata fatta da Vodafone in accordo con il proprietario della casa senza alcuna preventiva consultazione con gli isolani. "Vi sono due aspetti fondamentali che rendono inaccettabile questo gesto prepotente di Vodafone – dice Eugenia Crivelli Visconti, proprietaria di una casa vicina al ripetitore – Il primo è quello della salute di chi abita nella zona circostante. Esistono già, ovviamente, sull'isola altri ripetitori, probabilmente anche più grandi e potenti di questo coso perché dunque le società di telecomunicazione non possono dividersi, con accordi reciproci, le postazioni già esistenti? L'architetto responsabile del progetto della Vodafone dichiara che nei prossimi mesi altri tre ripetitori come quello in questione verranno disseminati sull'isola". E quando si affacceranno all'isola altre compagnie di comunicazione ... al posto dei fichi d'india, ci sarà una selva di cactus elettromagnetici. Panarea è un isola unica nel Mediterraneo dove non esiste, per scelta, un palo della luce, non circolano automobili e solo i più pigri usano le macchinette elettriche. Non è luogo da necessità di iper tecnologia, é bella perché arrivano a malapena i giornali del mattino, a mezzogiorno, quando sono già un po' vecchi. E' già in corso una raccolta firme per una petizione al sindaco di Lipari per rimuovere la "Grande Bruttezza", che proprio non sta bene e non serve in un luogo riconosciuto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Altre storie di umani eoliani – Modella d'inverno, bar attendant d'estate, è la doppia passione di Cecilia Cau, 21 anni, occhi da cerbiatta, metà francese, metà milanese, cresciuta a Saint Barth che d'estate si trasferisce al Banacalii, il lounge che si spalanca sul porticciolo di Panarea. Caracolla con passo leggiadro da catwalk, senza complessi di alcun tipo per il suo "secondo lavoro", di cui va fiera. Il tramonto su Stromboli e gli sguardi ispirati dei clienti su di lei, sono i fringe benefit dell'impiego estivo. Toh, chi si vede, il regista da Oscar Paolo Sorrentino anche lui qui. Silvio di notte fa il portiere all'Hotel Piazza, di giorno studia per diventare prete, anche se è bello come un attore. Prossimo alla laurea in teologia, la madre Tinka Vizan è venuta dalla Romania 12 anni fa. Ha fatto prima la badante, adesso fa la massaggiatrice alla Spa Kore con l'obiettivo di mandare i soldi a casa per costruirsi lei una casa. E' il salotto flottante dell'isola quello delle piscine termali di Myriam Beltrami, guressa del sempre mitico Hotel Raya. Quando il tramonto infiamma lo scoglio di Pieferdinando (Casini) e Azzurra (Caltagirone), in ammollo anche Italo Bocchino e la cantante israeliana Noa abbracciano la grande bellezza.

di Salvatore Leone

Monte Sant'Angelo di Lipari ha la più alta concentrazione di antenne regolari e non del territorio eoliano e forse anche nazionale. Sistemate lungo la strada e a contorno del "fu terrazzo di raccolta d'acqua piovana". Nessuno al comune di Lipari si è mai interessato del loro inquinamento e forse nessuno ha mai incassato una lira/euro per l'affitto del terreno. Poi ci sono le antenne posizionate al castello di Lipari dove fra l'archeologico ed il moderno sventagliano i loro segnali verso altre antenne consorelle sistemate alla meno peggio e sempre in bella vista. Storica é l'antenna a Strombolicchio. Chi arriva piazza questi fusti d'acciaio con l'alibi del segnale. A Salina almeno alcuni isolani sono saltati in aria per quelle del laghetto. A Panarea la nuova antennopoli ha fatto infuriare la gente. Antenne sempre in prima e bella vista. Non vogliamo pensare a quelle di Alicudi e Filicudi. Ci sarebbe da formare una bella commissione con l'assenso dei 4 sindaci eoliani che hanno sempre le antenne tese sugli umori degli amanti dell'arcipelago ed insieme all'attenta Soprintendenza delle Belle Arti di Messina si potrebbe valutare il posizionamento camuffabile in opere d'arte "caricaturevole e caricadurevole". Un colpo di telefono, magari gratis, viste le bollettone telefoniche che paga il comune di Lipari, (degli altri 3 comuni non si conosce ancora la spesa). Si potrebbe pure scoprire di telefoni a disposizione, sia liberi che occupati. I segnali e i segnalatori ci sono, mancano i segnalati solitamente e facilmente camuffabili con l'ultimo modello a dispetto dei segnali di fumo dei nostri antenati .
Baciamo le mani.

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