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Prestigioso appuntamento per il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Toscana Stefano Scaramelli, in commissione Giustizia del Senato della Repubblica, dove ha presentato la proposta di legge al Parlamento, di iniziativa del Consiglio regionale della Toscana: “Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”.

In rappresentanza dell’Assemblea legislativa toscana, Scaramelli ha parlato della riorganizzazione dei Tribunali come di un “tema molto sentito ed attuale, visti i disagi per i cittadini, costretti a spostarsi nei relativi capoluoghi di provincia”. E venendo alla proposta di legge, il vicepresidente ha ricordato che era stata preceduta da una mozione del Consiglio regionale del 2020 riguardante Empoli, comprensorio di 175 mila abitanti. La legge del Consiglio regionale venne invece approvata nel luglio 2021, proprio per chiedere di adeguare la rete nazionale degli uffici giudiziari alle esigenze demografiche ed economiche dei territori. Da un lato ripristinando i tribunali soppressi, ad esempio Montepulciano, dall’altro istituirli ex novo laddove erano presenti sedi distaccate, come il caso di Empoli e Portoferraio.

La riforma del 2012, infatti, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica e di una migliore distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, portò alla soppressione di trentuno sedi di tribunale in Italia, con le relative procure della Repubblica, e di tutte le duecentoventi sedi distaccate degli uffici giudiziari nelle città che non erano capoluogo di provincia, creando evidenti criticità. Come specificato nell’atto, le spese per la gestione e manutenzione degli immobili e per il personale di custodia e vigilanza sarebbero a carico delle Regioni richiedenti, mentre resterebbero a carico dello Stato le spese per le retribuzioni dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria.

“La nostra legge è caratterizzata da una condivisione bipartisan delle forze politiche – ha sottolineato Scaramelli – e come Regione offriamo la nostra piena disponibilità ad intervenire sulle spese per gli immobili, per il personale di custodia e di vigilanza”. E ricordando le peculiarità della Toscana: Montepulciano, Empoli, Isola d’Elba, ha assicurato l’impegno della Regione. “La Corte di Appello di Firenze – ha aggiunto – prevede la possibilità per la Toscana di avere 11 tribunali, e noi ne abbiamo nove”, ha affermato il vicepresidente, salutando con favore l’intenzione del Ministro Carlo Nordio di provvedere alla presentazione di un disegno di legge d’iniziativa governativa, per affrontare il tema a livello nazionale. “Sono soddisfatto che la Toscana possa fare da apripista nella geografia giudiziaria del nostro Paese”, ha concluso Scaramelli.(elbapress.it)

L'INTERVENTO

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di Angelo Pajno*

Ho letto della iniziativa della Regione Toscana per il ripristino dei tribunali e delle sezioni distaccate soppressi a seguito della sciagurata iniziativa governativa del 2012.
Per come ho avuto modo di scrivere più volte sulle pagine del Notiziario tale " riforma" ha dato il colpo di grazia alla già agonizzante gestione della giustizia in Italia.
Come da inveterata prassi si è infatti voluto "festeggiare il matrimonio con i fichi secchi" e cioè risolvere l'atavico problema dei tempi biblici e della carenza di personale ( sia giudicante che di cancelleria) accorpando i c.d. tribunalini, ed eliminando le sezioni distaccate, presso i tribunali maggiori con la scontata conseguenza di portare questi ultimi al collasso e la Giustizia ( con la G maiuscola) dallo stato di sedazione alla morte cerebrale.

Il fenomeno ha poi colpito con particolare virulenza gli uffici più disagiati come quelli insulari, già gravati dalle difficoltà del trasporto marittimo per raggiungere la terraferma.
Tra queste, ovviamente, rientra la Sezione distaccata di Lipari del tribunale di Barcellona P.G. che, grazie alla tenacia ed alla forte determinazioni di precedenti amministrazioni ( per quella attuale siamo al work in progress) e degli avvocati eoliani, è riuscita a" galleggiare " tra una proroga e l' altra delle quali l' ultima viene a scadete al 31.12 p.v.

In questo quadro di incertezze continue l' A.F.I.E.( Associazione Forense Isole Eolie), che mi onoro di presiedere, ha svolto in questi anni un lavoro continuo ed impegnativo per far valere, insieme ai colleghi di Ischia e dell' Elba, le ragioni della insularità riuscendo a mantenere attivo, ancorché con alcune limitazioni, il presidio di Via Zinzolo.
Incessante infatti è stato in questi anni ( dal 2012 ad oggi) l' impegno della nostra Associazione e del suo precedente Presidente, Avv. Luca Zaia, per portare all' attenzione dei vari governi nazionali nel tempo succedutisi le esigenze degli abitanti nelle Eolie per un servizio giustizia che tenga nel debito conto le difficoltà dovute alla pluri insularità del nostro territorio già oltre misura penalizzato da una costante desertificazione di servizi pubblici il cui esempio più eclatante è il nostro Ospedale.

Impegno che si è concretizzato nella approvazione, a larga maggioranza, di una mozione presentata sull'argomento, congiuntamente ai colleghi di Ischia e dell' Elba, al XXXV Congresso Nazionale Forense tenutosi a Lecce nell'ottobre del 2022.
Una tale ininterrotta attività ha trovato finalmente albergo nella attuale maggioranza parlamentare che, stando a quanto risulta allo scrivente, ha già presentato al Senato un emendamento di Commissione al D.D.L. n.899 /2023 per la conferma della attuale proroga di funzionamento degli uffici giudiziari insulari in prospettiva delle loro definitiva stabilizzazione.

Seguiremo con attenzione l'iter parlamentare di tale iniziativa per la quale, attraverso anche la convinta adesione di alcuni parlamentari sensibili alla problematica, abbiamo suggerito un adeguamento temporale della proroga per meglio essere essa aderente alle reali esigenze del territorio.

*Presidente Associazione Forense Isole Eolie

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