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«Ancora una volta la tempesta perfetta tra indagini e provvedimenti della magistratura, iniziative unilaterali di Caronte&Tourist e l’insipienza della Regione Siciliana, si traduce nell’ennesimo vulnus per gli abitanti delle isole minori, che pagano il prezzo più alto, in termini di mancati approvvigionamenti, di qualità della vita, di limitazione della mobilità e di collegamenti con la terraferma».

È il commento della deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, componente della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’ARS, dopo l’ennesimo fermo dei collegamenti annunciato dal concessionario Caronte&Tourist che ha respinto al mittente, la Regione Siciliana, la proposta di operare i collegamenti integrativi regionali a mezzo nave traghetto con le isole Eolie, Egadi, Ustica e Pantelleria come estensione della convenzione col ministero dei Trasporti a partire dall’11 ottobre.

«Se si è arrivati a questo punto, bisogna prendere atto, politicamente, che c’è una precisa responsabilità da parte della Regione – afferma Ciminnisi –. Già nel giugno scorso, dopo il sequestro del traghetto Sansovino, avevo chiesto una seduta della IV commissione sul tema, mai celebrata. E ciò testimonia l’assenza di lungimiranza e programmazione, e anche della volontà di affrontare per tempo problemi strutturali. Per quanto l’assessore Aricò si sforzi di chiamarle “isole di Sicilia”, i cittadini isolani restano di fatto figli di un dio minore.

«È urgente individuare una soluzione per evitare che quanto accaduto ricada sulle spalle, sulla quotidianità e sulla economia degli abitanti delle isole – conclude Ciminnisi –. Dal governo regionale attendiamo azioni immediate e una netta inversione di marcia rispetto alle fallimentari politiche del passato».

L'INTERVENTO 

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di Peppuccio Subba

LEGGE COSTITUZIONALE n. 2/2022. RICHIESTA ADOZIONE MISURE URGENTI NECESSARIE A RIMUOVERE GLI SVANTAGGI PROVOCATI DAI COLLEGAMENTI MARITTIMI NELLE PICCOLE ISOLE SICILIANE.

Dallo scorso mese di giugno i servizi marittimi che collegano, con navi-traghetto, le piccole isole siciliane con la terraferma sono al centro di una triangolazione.

            Le parti in causa sono:

  • L’Autorità giudiziaria che ha proceduto al sequestro di nove traghetti impedendo l’utilizzo di tre;
  • La società “Caronte -Tourist isole minori”, non potendo utilizzare tre dei traghetti sequestrati, rinunzia al sostegno pubblico regionale e decide di proseguire i servizi in regime di libero mercato;
  • L’Assessorato Regionale Trasporti, per ripristinare la regolarità dei collegamenti, indice una gara mediante procedura negoziata, andata deserta.

Il fallimento della strategia, adottata dalla terza parte (Regione), ha indotto la “Caronte-Tourist isole minori” a sopprimere alcune linee indispensabili creando gravi problemi all’approvvigionamento di vari beni (in particolare bombole contenenti ossigeno medicale, combustibili, gas in bombole ecc.)

Questo caos generato in un servizio pubblico essenziale sta provocando un forte stress, vero e proprio elemento di tossicità psicologica, tra i residenti e gli operatori economici delle piccole isole siciliane che, da sempre, sono aree caratterizzate da grave disagio socio-economico per l’assenza di servizi essenziali e per la carenza di collegamenti marittimi, specie dal 2011 quando si è decisa la privatizzazione.

Agli svantaggi già esistenti in diversi settori pubblici (sanità, servizi al cittadino, ecc.) gli isolani devono ora aggiungere quelli derivanti dall’impennata del costo della vita per l’inasprimento delle tariffe dei collegamenti marittimi, la limitazione della libertà di circolazione e l’assenza di beni di prima necessità.

Come sostiene il sindaco di Lipari, dott. Riccardo Gullo, i problemi dei trasporti marittimi con le piccole isole siciliane devono essere risolti dallo Stato in virtù della Legge Costituzionale sull’insularità 7 novembre 2022, n. 2 che così recita: “La Repubblica riconosce la peculiarità delle isole e promuove misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità.”

Sull’attuale crisi dei trasporti marittimi a mezzo navi traghetto per le piccole isole siciliane sono intervenuti parlamentari nazionali e regionali proponendo soluzioni di vario genere.

E’ opportuno che gli stessi parlamentari si facciano carico di segnalare il grave problema alla Commissione bicamerale istituita per dare attuazione alla citata Legge Costituzionale n.2/2022, presieduta dall’Onorevole Tommaso Calderone.

Su iniziativa di parlamentari nazionali si potrebbe proporre un disegno di Legge riportando i principi contenuti nella Legge 19 maggio 1975 n. 169 dal titolo “Riordinamento dei servizi marittimi postali e commerciali di carattere locale” e in particolare quello stabilito dal secondo comma dell’art.3 della stessa Legge che così recitava: Il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, nonché quelle dei servizi postali e commerciali, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio-economico di ciascuna isola.”

Rispettando l’obbligo della liberalizzazione e privatizzazione del cabotaggio marittimo ai vettori privati, aggiudicatari dei servizi, dovrebbero essere riconosciuti i sostegni finanziari (contributi in conto esercizio e in conto impianti per rinnovo delle flotte navali) di cui fruivano le società di Stato (Siremar, Caremar e Toremar).

Una nuova Legge, riportante i contenuti sopraindicati, consentirebbe alle comunità isolane di fruire di servizi marittimi di qualità, con l’impiego di mezzi navali dell’ultima generazione, come è avvenuto in Sicilia, a partire dal 1976, quando ai vettori privati è subentrata la Siremar.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

https://www.sicilia5stelle.it/2023/09/isole-minori-schillaci-m5s-regione-eviti-il-paradosso-affidera-il-servizio-alla-stessa-societa-sns-con-cui-aveva-avviato-dei-contenziosi/

L’intervista del Notiziario all’on. Roberta Schillaci. Un Vulcano per la Sicilia

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