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(ANSA) - LIPARI - Circa 300 pescatori hanno sfilato a Lipari da Marina Corta a Sottomonastero. La manifestazione è stata organizzata dal presidente del consorzio Cogepa Salvatore Rijtano, presente anche il vice sindaco Gaetano Orto. L'iniziativa è legata al problema dei delfini e alla normativa che di fatto consente solo a poche imbarcazioni di catturare i grandi pelagici, penalizzando la restante marineria.
"La manifestazione - spiega Rijtano - vuole sollecitare il ministero all'erogazione promessa delle indennità del fermo già avanzate lo scorso maggio e ad attivare il promesso tavolo tecnico per la valutazione dell'aggiornamento del piano di gestione delle Eolie". 

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Lipari - Da Marina Corta a Sottomonastero: circa 300 pescatori hanno "sfilato" per le vie del centro per la questione dei delfini.

Le interviste al presidente del consorzio Cogepa Salvatore Rijtano, all'avvocato Gaetano Orto (si parla anche dive sindacatura e presidenza del consiglio...) e ad alcuni pescatori. 

---I Pescatori delle Isole Eolie, con le proprie famiglie e tutta la cittadinanza che vorrà partecipare, manifesteranno il grave stato di sofferenza in cui versa l'attività della pesca a causa della normativa vigente che di fatto ha consentito solo a poche imbarcazioni di potere esercitare l'attività della cattura dei grandi pelagici lasciando alla restante marineria l'attività della pesca locale in una impari competizione con i delfini che sisono concentrati numerosi nell'arcipelago eoliano.

La manifestazione vuole sollecitare il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Direzione Generale della Pesca Marittima - all'erogazione promessa delle indennità del fermo già avanzate lo scorso mese di maggio e di attivare il promesso tavolo tecnico per la valutazione dell'aggiornamento del Piano di Gestione delle Isole Eolie.

I Pescatori invocano l'attuazione degli indirizzi verso la tutela e la salvaguardia della piccola pesca locale artigianale da parte del Parlamento Europeo alle proprie Commissioni ed al Consiglio ed anche dalla conferenza del 27 Marzo 2017 a Malta.

I Pescatori chiedono, nell'ambito dell'Arcipelago delle Eolie il ripristino delle proprie e legittime tradizioni di pesca volte ad un programma di sostenibilità del pescato e tutela della biodiversità, in una fattiva collaborazione con le associazioni ambientaliste e con il mondo scientifico.

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FOTO E VIDEO DI ANTONELLA MONDELLO

Bartolino Leone

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---(ANSA) - LIPARI - Riprende la protesta dei pescatori sempre piu' danneggiati dalla presenza massiccia di delfini nel mare delle Eolie. Dopo le prime manifestazioni e le garanzie di un indennizzo economico per la crisi del pescato e per i danni alle reti bucate, che non è ancora arrivato per martedì 13 giugno sono state preannunciate nuove azioni che porteranno ad incrociare le braccia ed a fermare i pescherecci in porto.

Lo ha comunicato il consorzio Cogepa, guidato da Salvatore Rijtano e Pino Spinella. All'Unione Europea, al governo nazionale e a quello regionale si chiede "di continuare l'attività come veniva esercitata una volta, quando nel periodo compreso tra aprile e luglio l'80% delle imbarcazioni si interessavano alla pesca dei grandi pelagici migratori (tonno, pesce spada, palamite, alalunga) e il restante 20% si interessava alla pesca del totano e di specie pregiate come aragoste, cernie e scorfani".

"Il sovrasfruttamento dei nostri mari - dicono i pescatori - non è dipeso dalla piccola pesca costiera locale, ma è stato operato da una pesca industriale incontrollata che ha determinato una sofferenza delle specie pelagiche migratorie tanto da attivare misure generalizzate di contenimento dello sforzo di pesca, che non hanno tenuto conto della realtà isolana".

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I COMMENTI

di Pino La Greca*

Abbiamo appreso da notizie di stampa che per il prossimo 13 giugno i pescatori eoliani manifesteranno "il grave stato di sofferenza delle pesca nelle Eolie", chiedendo l'approvazione di una modifica al piano di Gestione della pesca nelle Eolie presentata al MIPAF il 17 maggio 2017.
i pescatori eoliani, a cui va la nostra piena solidarietà, chiederanno che "lo sfruttamento delle risorse ittiche localizzate nelle isole Eolie deve dipendente da regole locali e non da un Ente amministativo distante". Le richieste proseguono affermando che:
I pescatori delle Eolie intendono sviluppare un sistema di autoregolamentazione per evitare un approccio predatorio a una risorsa divenuta scarsa e per gli stessi in tutta evidenza fondamentale.
I pescatori delle Eolie chiedono che regole sorte localmente possono meglio incoraggiare la fiducia e la reciprocità e adattarsi a usanze e tradizioni locali.
I pescatori chiedono di continuare l'attività della pesca così come esercitata nelle Isole Eolie da oltre 150 anni: circa l'80%, delle proprie imbarcazioni nel periodo Aprile / Luglio, nella cattura in superficie dei grandi pelagici migratori (tonno, pesce spada, palamite, alalunga) e per la restante percentuale della marineria nella pesca del totano e delle altre specie pregiate (aragoste, cernie, scorfani, ecc....) e non si è mai registrata una carenza di quantitativi.
Che il sovra sfruttamento, non è dipeso dalla piccola pesca costiera locale, bensì operato da una pesca industriale incontrollata, nel Mediterraneo, che ha determinato una sofferenza delle specie pelagiche migratorie tanto da attivare misure generalizzate di contenimento dello sforzo di pesca, che non hanno tenuto conto della piccola pesca locale artigianale.
Cari amici pescatori tutte le vostre richieste ed aspirazioni hanno un nome ed un cognome: Area Marina Protetta delle isole Eolie. Soltanto all'interno di questo strumento di programmazione tutte le vostre domande potranno trovare piena e completa attuazione. Siamo, come sempre, disponibili al più ampio confronto con i pescatori per raggiungere un obiettivo che consenta alla categoria di dare regole certe e sicure per il proprio futuro e per il futuro delle isole Eolie.

*Presidente Legambiente

di Angelo Pajno*

Leggo, ancora una volta, della soluzione proposta da associazioni ambientaliste – nella specie Legambiente di Lipari – alla categoria dei pescatori professionali per risolvere i loro problemi con l'istituzione di un'Area Marina Protetta alle Isole Eolie.
Rispetto certamente tale iniziativa, così come il Presidente eoliano del sodalizio ambientalista, l'amico Pino la Greca, ma non posso condividere la proposta per un motivo tanto semplice quanto ovvio alla prova dei fatti: quasi ovunque in Italia tale strumento di -presunta- tutela del mare e della relativa fauna ittica è stato adottato la categoria dei pescatori ne è uscita con le ossa rotte.
Noi abbiamo la fortuna di poter fare tesoro delle esperienze pregresse evitando quindi di incorrere negli stessi errori ai quali, purtroppo, è poi difficile porre rimedio; non sprechiamo tale opportunità.
Affermare che i limiti ed i divieti che conseguiranno necessariamente alla sventurata istituzione di una AMP saranno un vantaggio per la pesca locale non trova, di fatto, riscontro nella quasi totalità delle AAMMPP italiane.
E sentire taluno affermare (non è il caso di Pino la Greca) che alle porte del Comune di Olbia vi sarebbe la fila per la costituzione di nuove zone di "tutela" lascia trasecolati. Un esempio?
"PROTESTE DI POPOLAZIONE E PESCATORI (sì, proprio loro, i pescatori) PER LA ISTITUZIONE DELLA AMP DI CAPO TESTA-PUNTA FALCONE" (La Nuova Olbia, 08.02.2017; in pratica l'altro ieri).
Ma...il resto d'Italia?
Eccovi accontentati: "CONTESTAZIONE DEI PESCATORI CONTRO LA ISTITUZIONE DELLA AMP TORRE DEL CERRANO, SOSTENUTI DAI PESCATORI MARCHIGIANI, DA COGEVO E DA FEDERPESCA" –"PESCA: RIVOLTA AD AGROPOLI DEI PESCATORI CONTRO L'AMP DI SANTA MARIA DI CASTELLABATE" – " AMP TAVOLARA: PESCATORI SUL PIEDE DI GUERRA" – "AMP UNA RISORSA? SONO CHIACCHIERE ( Impresa pesca sul Parco marino del Piceno) – "AMP SINIS MAL DI VENTRE: PROTESTA DEI PESCATORI PROFESSIONALI DI RICCI" – "ISOLE TREMITI: IL CONSIGLIO COMUNALE CHIEDE CON URGENZA LA RIPERIMETRAZIONE DEL PARCO DEL GARGANO VISTI I DANNI PROVOCATI ALLA ECONOMIA DELL'ARCIPELAGO". E per restare ..... a casa nostra: "MILAZZO: PESCATORI E DIPORTISTI CONTRO L'AMP" ( ne è seguito addirittura un esposto in Procura).
Lascio quindi ai pescatori eoliani riflettere e decidere del loro futuro.
*Avvocato

di Pino La Greca

Caro Angelo, il problema non è quello di decidere tra AMP si o no, ma aiutare e contribuire alla ricerca di una soluzione ai problemi della pesca nel nostro Arcipelago. Se i pescatori entrano in agitazione, se rivendicano delle nuove disposizioni di legge che consentano un esercizio dell'attività della pesca più consono ai loro interessi nel rispetto delle norme nazionale e comunitarie, la comunità intera delle Eolie deve sentirsi coinvolta. Il tuo "Lascio quindi ai pescatori eoliani riflettere e decidere del loro futuro" non aiuta proprio i nostri concittadini. Siamo una comunità se riusciamo a trovare unità sui problemi, oggi dei pescatori, domani degli albergatori, dopodomani degli avvocati (emblematico in caso del Tribunale), dei commercialisti, ecc. ecc.. I problemi della pesca sono anche quelli dei commercianti che operano nel settore Ittico, sono di tutto l'indotto legato alla pesca, dai rivenditori di reti ed attrezzi da pesca, ai maestri d'ascia, ai falegnami, ai meccanici, ai commercialisti, ai consulenti delle cooperative, alla stessa Capitaneria di Porto che senza il settore pesca perderebbe una fetta del proprio ruolo nelle nostre isole. Lo stesso dicasi dei nostri ristoranti che si fanno pregio di servire pesce pescato nei nostri mari. In passato abbiamo dimostrato e siamo riusciti a trovare le migliori soluzioni possibili quando siamo stati comunità, quando non abbiamo lasciato soli i Filicudari con i mafiosi, o quando ci siamo battuti per la "Piero della Francesca" accanto ai nostri concittadini di Stromboli e Panarea (per citare i due avvenimenti più vicini). Le battaglie si vincono con il contributo di tutti, noi, come Legambiente con le altre associazioni ambientaliste, proveremo a concretizzare una nostra proposta da discutere con tutte le categorie coinvolte e mi auguro che il confronto sia tra più proposte positive e non semplicemente tra un si e un no all'AMP. Un cordiale saluto

*Presidente Circolo Lipari

di Angelo Pajno*

Caro Pino, Tu sfondi una porta aperta laddove auspichi e suggerisci una sinergia tra tutte le componenti della nostra Comunità ( con la "C "maiuscola) al fine di risolvere le diverse problematiche che la affliggono; da ultimo il disagio dei pescatori.
Ma permettimi di evidenziare come nel Tuo ragionamento alle premesse non segua una coerente conclusione atteso che, a chiare lettere ("cari amici pescatori tutte le vostre richieste ed aspirazioni hanno un nome ed un cognome: Area Marina Protetta delle isole Eolie") l'unica soluzione prospettata è solo ed esclusivamente la istituzione della AMP, tacendo del tutto d'altro.
Mi sono semplicemente limitato, da studioso della materia oramai da anni, ad evidenziare che una tale soluzione, laddove adottata, è stata spesso duramente contestata proprio dai pescatori.
Invitavo quindi a riflettere sull'assunto.
E senza affrontare altre, ed altrettanto importanti, ricadute pregiudizievoli per le comunità locali che conseguono spesso alla istituzione di ampie zone di interdizione alla libera (che non vuol dire dissennata) fruizione del mare.
Forse sarebbe più utile all'ambiente parlare di depurazione e sversamenti piuttosto che cerchiare sulla carta nautica questa o quella zona cui affibbiare..... le prime lettere dell'alfabeto. Sempre disponibile a discuterne, come sai.
*Avvocato


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