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Leni - Due ore di panico per un incendio che si è sviluppato in una falegnameria nel piccolo Comune di Salina. 

Le fiamme si sono propagate anche nella tettoia di una abitazione limitrofa e la proprietaria dell'abitazione (una signora di 65 anni) che non si era accorta di nulla, ha accusato un malore ed è stata salvata dal pronto intervento dei cittadini che l'hanno prelevata ed allontanata dalla sua casa dove si era staccato anche l'impianto elettrico.

Scattato l'allarme, sono intervenuti i carabinieri, Elio Benenati, capo delle guardie ecologiche, la protezione civile, due autobotti d'acqua (una anche da Malfa), il personale del 118 che ha subito preso in cura la donna all'interno dell'ambulanza. Sul posto anche il sindaco Giacomo Montecristo. I danni sono ingenti. Distrutta parte delle attrezzature del locale di proprietà di  Vincenzo Mirenda.

"Sono state due ore di vero panico - ha commentato l'isolano Dorino Salvatore Barresi, tra i primi ad intervenire - anche perchè per il vento le fiamme si sono propagate e raggiungendo la plastica della tettoia, si è elevato un fumo nero. Grazie alla mobilitazione di tutti coloro che sono giunti in tempo, si è riusciti a domare il fuoco". I carabinieri hanno avviato le indagini per accertare le cause (si pensa ad una stufa) che hanno scatenato l'incendio.  

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LENI - Due ore di panico per un incendio che nella serata di ieri si è sviluppato in una falegnameria a Leni, piccolo Comune di Salina nelle Eolie. Le fiamme si sono propagate anche nella tettoia di una abitazione limitrofa e la proprietaria dell'abitazione (una signora di 65 anni), che non si era accorta di nulla, ha accusato un malore ed è stata salvata da alcuni vicini che l'hanno prelevata ed allontanata dalla casa dove si era staccato anche l'impianto elettrico.

Scattato l'allarme, sono intervenuti i carabinieri, Elio Benenati, capo delle guardie ecologiche, la protezione civile, due autobotti d'acqua (una anche da Malfa), il personale del 118 che ha subito preso in cura la donna all'interno dell'ambulanza. I danni sono ingenti.(ANSA)

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Le notizie del nostro giornale online fanno il giro d'Italia. Lipari&Centro Studi, l'ultima scoperta di Pino La Greca riguarda Giuseppe Garibaldi con la lettera inviata agli eoliani...

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Cari soci, nel salutare il nuovo anno e il quarantesimo anniversario della fondazione del Centro Studi vogliamo condividere con Voi e con la cittadinanza eoliana l'ultima scoperta dello storico Giuseppe La Greca, una lettera di Giuseppe Garibaldi ai cittadini di Lipari. La lettera è stata inviata dal Comando Generale dell'Esercito Nazionale in Sicilia, da Milazzo il 23 luglio 1860:

Ai cittadini di Lipari
Io vi ringrazio il nome della Patria per la generosa risoluzione. 
Proclamate il Governo Italiano di Vittorio Emanuele ed eleggetevi un governatore alla maggioranza dei voti, al quale io conferisco temporaneamente poteri illimitati. 
Mantenetevi in corrispondenza col Prodittatore in Palermo per via di Milazzo, e con me, mentre soggiornerò in quest'isola. 
Vostro
Giuseppe Garibaldi

La lettera era conservata e trascritta dal notaio eoliano Don Rosario Rodriguez e fa parte dei documenti del fascicolo relativo alle indagini sull'omicidio di Giuseppe Policastro che Pino sta studiando per poter riscrivere una delle pagine più oscure della nostra storia più recente.

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LIPARI - Nel 1860 Giuseppe Garibaldi inviò una lettera ai cittadini di Lipari, rimasta finora inedita e scoperta dallo storico eoliano Pino la Greca. Lo rende noto Nino Saltalamacchia, presidente del Centro studi eoliano che quest'anno compie 40 anni dalla fondazione. La lettera è stata inviata il 23 luglio di 160 anni fa dal comando generale di Milazzo dell'Esercito nazionale in Sicilia.

Garibaldi ringrazia i cittadini di Lipari "per la generosa risoluzione. Proclamate il governo italiano di Vittorio Emanuele ed eleggetevi un governatore alla maggioranza dei voti, al quale io conferisco temporaneamente poteri illimitati. Mantenetevi in corrispondenza col Prodittatore in Palermo per via di Milazzo, e con me, mentre soggiornerò in quest'isola. Vostro Giuseppe Garibaldi”.

La lettera era stata conservata e trascritta dal notaio eoliano Don Rosario Rodriguez e fa parte dei documenti del fascicolo relativo alle indagini sull'omicidio dell'ex sindaco borbonico Giuseppe Policastro, avvenuto nell'autunno del 1860, che La Greca sta studiando.

Dopo la vittoria di Milazzo, il 25 luglio Garibaldi partì per Messina e diede disposizioni per l’occupazione di Lipari e delle isole dell'arcipelago a un gruppo di eoliani che avevano combattuto a Milazzo, guidato dal maggiore Giovanni Canale, nominato a governatore dallo stesso Garibaldi. Da lì a poco si svolsero le elezioni comunali.(ANSA)

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