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di Diego Celi

Presso la sala conferenze del Parco Urbano "La Rosa" è stato presentato il libro-documento "Tutto fa brodo" del Sen. Domenico Nania. Il testo affronta i due tentativi (2006- 2011) di scioglimento del Consiglio Comunale del Comune di Barcellona.

Come è noto i due accessi hanno fatto un buco nell'acqua. In riferimento, poi, al secondo accesso relativo al parco commerciale per il quale si è celebrato un processo, "il partito della morale" rappresentato dalle due associazioni antimafia, durante il dibattimento ha fatto una figura barbina per incompetenza e conoscenza dei fatti.

Al dibattito, moderato magistralmente da Diego Celi, hanno partecipato oltre all'autore, Giuseppe Buzzanca, il sindaco del tempo Candeloro Nania, l'ex leader della CGIL e rappresentante politico del PCI Orazio Calamuneri e Paolo Genovese ex segretario del PCI. È emerso uno spaccato sconvolgente: "la capacità di manipolazione della mafia dell'Antimafia". Il dittico coniato da Leonardo Sciascia ha avuto nella vicenda barcellonese narrata l'apoteosi. I tentativi subdoli e reiterati (due accessi per mafia) sono miseramente falliti con piena assoluzione dell'amministrazione

Nania, ma i danni morale, sociale e politico come hanno rilevato con forza Genovese e Calamuneri sono ineffabili e causa del declino di Barcellona Pozzo di Gotto. La speranza è che questo documento monumentale ricco di documenti e bibliografia inoppugnabile sia da monito, affinchè la giustizia sia giusta e non -come scriveva Giolitti - "interpretata per gli amici e applicata per i nemici".

E se anche il governatore della Liguria fosse innocente?
Pubblici ministeri (PM) e giudici delle indagini preliminari (GIP) hanno esercitato l'azione
penale nei confronti dei seguenti governatori: Catiuscia Marini, Marcello Pittella, Mario
Fontana, Antonio Bassolino, Raffaele Lombardo. Tutti questi sono stati assolti, dopo avere
subito la gogna mediatica dei soliti Savonarola della carta stampata e dei tolk-show. La
gran parte di questi governatori non hanno più avuto la forza di rialzarsi dopo essere scesi
agli inferi: "lasciate ogni speranza voi che entrate".

I giustizialisti diranno che i magistrati hanno esercitato l'obbligatorietà dell'azione penale. La domanda è: perchè non si esercita la stessa obbligatorietà sui magistrati che hanno distrutto l'esistenza di tanti innocenti? Risposta immediata: l'indipendenza della magistratura. Tale argomentazione non è convincente, è pretestuosa e falsa. La giustizia contiene nella sua semantica il concetto di giusto che è stato trasformato in trascendente. Occorre ribadire che il trascendente è solo divino e che la giustizia non solo non è divina, non è nemmeno un dogma. Bisognerebbe partire da questo presupposto prima di esercitare l'azione penale e privare della libertà uomini e donne.

Ma la politica è ignava, genuflessa e impaurita da queste toghe che da tangentopoli sono immanenti ed esercitano il vero potere. Nemmeno l'indignazione civile che ha percorso il Paese, dopo lo scoppio del "caso Palamara" ha scalfito la sovranità della magistratura, anzi i partiti (?) fanno a gara per portare in Europa e in Parlamento togati ed ex togati. Incredibile ma vero. Sembra autoflagellazione, masochistica pulsione alla sofferenza, una liturgia islamica.

Il governatore della Liguria è stato arrestato per corruzione. I fatti contestati sono riferiti al 2020 (si presuppone che da quella data sia stato intercettato, spiato e controllato) e, poichè l'arresto è giustificato dal pericolo di fuga, dall'inquinamento delle prove e dalla reiterazione del reato, perchè non è stato privato della libertà in questi anni per impedire che continuasse a delinquere?

Non è domanda di lana caprina. Si contestano 400 voti di carattere mafioso (Toti 56%, Sansa 38%: 14 punti): in matematica i 400 voti del presunto reato non giustificano la vittoria. Infine sorge una riflessione: le elezioni comunali e regionali sono le uniche consultazioni nazionali che
permettono al cittadino di scegliere liberamente il candidato, ma se questo viene inibito da
una indagine, condizione ormai frequentissima, perchè non è la stessa magistratura ad
amministrare Comuni e Regioni?

Potrebbe essere una soluzione considerando l'autorevolezza e l'impunità di cui gode. Non ha detto infatti un magistrato celebrato da tutto il politicamente corretto "non esiste un imputato innocente, esiste solo un imputato che l'ha fatta franca". Cosa pensa di tutto questo il garante della Costituzione e Presidente del CSM? Ma forse bisognava togliere l'attenzione mediatica da altre realtà.

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