Sedici produttori hanno raccontato le loro storie, tecniche produttive, territori, espressioni diverse della produzione. Una occasione per scoprire le numerose sfaccettature della coltivazione della Malvasia, dolce, appassita, disidratata e preservata dal sole, secca con acidità e aromaticità inaspettate. Terreni vulcanici e altitudine rendono la Malvasia delle Lipari una varietà ancora da esplorare, unica e diversa insieme.

A Salina sulla terrazza di Capofaro Malvasia & Resort (nella foto il direttore Istvan Pap con la moglie Erika Horvath) si sono svolti incontri e direttoreresortcapofarodegustazioni per scoprire qualcosa in più, per cominciare dall'etimologia ancora incerta. Un banco d'assaggio ed un momento di incontro con i produttori, accomunati dalle esperienze legate al singolo vitigno e alla sua storica espressione, che il passato determinò la fortuna o meno delle isole dell'arcipelago divenuto Patrimonio Unesco. Il seminario "La Malvasia ed i suoi territori" si è tenuto con Daniela Scrobogna docente ai corsi master di Analisi sensoriale e redattore della Guida Duemilavini.

I produttori presenti, provenienti dall'isola di Salina: Colosi, Marchetta, D'Amico, Azienda agricola Giona, Virgona, Fenech, La Rosa, Carlo Hauher, Caravaglio, Florio. Da Panarea parteciperà La Vigna di Casa Pedrani, da Lipari Tenute di Castellaro e da Vulcano Paola Lantieri. Tasca d'Almerita, azienda attiva dal 1830 e oggi vinificatrice in cinque tenute di diversi territori siciliani, proporrà in degustazione, oltre alla Malvasia dolce, anche la declinazione di Malvasia secca Didyme, dall'antico nome di Salina che raffigura le due montagne gemelle, antichi vulcani spenti.

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Quest'anno Capofaro accoglie il progetto "Spazio_Ristorante Laboratorio" della Niko Romito Formazione di Castel di Sangro. Un Laboratorio gastronomico aperto non solo agli ospiti del resort ma a tutti i curiosi che intendono riscoprire, con leggerezza, creatività e tecnica, i sapori della tradizione e del territorio siciliano. I piatti, infatti, vengono realizzati con l'utilizzo essenziale dei prodotti del territorio seguendo antiche ricette e personali interpretazioni di cui i giovani cuochi della Niko Romito Formazione sono i protagonisti. ll ristorante propone raffinate esperienze gastronomiche a "miglio zero", centrate sui prodotti isolani e dei produttori raccolti nel progetto Natura in Tasca.

---Da quest'anno con il "Capo Faro Resort" collabora anche la dottoressa Simonetta Longo. come consulente di comunicazione, marketing e pubblicità.

L'INTERVENTO.

di Felice D'Ambra

L'Arcipelago Eoliano & "Le Meravigliose Isole della Malvasia".

Le Eolie d'origine vulcanica situate in uno scenario naturale, sono da sempre avvolte dai fortissimi soffi di vento del dio Eolo. Le sette perle nere sono sparse fra scogli, faraglioni e isolotti nel mar Tirreno, in provincia di Messina. Esse formano un polo di grande attrazione turistica nel firmamento mondiale. L'Arcipelago oltre ad essere visitato da migliaia di vacanzieri, ha la grande fortuna di aver in prima assoluta quegli Eoliani migranti sparsi nel mondo che lasciarono le Isole tantissimi anni fa e che sono tuttora, gli autentici ambasciatori che le hanno fatto conoscere ovunque nel Pianeta, che non hanno mai dimenticato e mai dimenticheranno le proprie origini e il proprio paese natio. Fra tutte queste bellissime Isole, spiccano altissime due cime quasi gemelle che fanno dell'antica Didyme "La Magnifica Salina" l'Isola verde per eccellenza e la terra della Malvasia. Si dice che nell'antichità la malvasia era già conosciuta e che, secondo Dioniso Siculo fu importata nelle Lipari dai primi colonizzatori greci intorno al 588 avanti cristo e che studi recenti attestino che le prime barbatelle di malvasia furono impiantate a Capo Gramignazzi a Malfa, nel diciassettesimo secolo. Alcuni giorni fa a Salina sul promontorio mozzafiato di Capo Faro a pochi chilometri dal centro, dove risiede l'antica casa vinicola siciliana di Tasca D'Almerita, proprietaria del Resort Capo Faro, estesa su una tenuta di sedici ettari di territorio fra vigneti e di un notevole frutteto, in una cornice spettacolare, si è tenuta la quarta manifestazione di "Malvasia Day".
A causa di un guasto dell'aliscafo ex Siremar compagnia delle Isole, sono arrivato a Salina con un ritardo di due ore. Nonostante l'inconveniente ho potuto seguire una parte del seminario e soprattutto notare l'attenzione e l'interesse degli operatori e non, che con assoluto silenzio sedute su lettini da sole sparse intorno e altri in piedi abbiamo seguito la relazione sulle tematiche e innovazioni della Malvasia e dei suoi territori, come una conversazione tra amici, tenuta dalla Docente Daniela Scrobogna della rivista 2000 vini. Dal promontorio di Capo Faro si ammira una superba visione di quel mare verde con sfumature di blu cobalto, creando uno scenario naturale unico di rara bellezza. Gli operatori vinicoli Eoliani e un attento pubblico di degustatori elegantemente vestiti, tanto da sembrare di essere proiettati nel mondo di quella antica aristocratica nobiltà, tanto da apparire come comparse ma, che a Salina ha dato un saggio di ripresa come se si trattasse di una scena cinematografica del regista Luchino Visconti. Il meraviglioso complesso turistico Resort Capo Faro, comprende venti alloggi di lusso fra camere e Suite sparse nel vasto territorio, accogliendo gli ospiti su un tappeto di soffice prato verde, così ricco che quelli di Londra, Parigi o Copenaghen, invidierebbero. Dopo le relazioni si è subito passati alla consegna della tasca e del calice di degustazione. L'amico Biagio Cacciola esperto degustatore e grande conoscitore di vini, spumanti, passiti e malvasie autoctone più di un Sommelier ha illustrato a me e all'uomo del vitigno Corinto nero Bartolino Losinno, vizi e virtù delle varie Malvasie, spumanti e vini. Sedici i produttori delle Isole Eolie che hanno fatto degustare ai presenti i loro preziosi prodotti, che nel tempo hanno raggiunto un alta qualità sia nel passito, Malvasia secca sia per quella dolce che riporta al sapore antico, quando nell'Isole si estraeva soltanto per il poco fabbisogno familiare o per fare un regalo agli amici di un vero nettare degli dei: L'antica Azienda di casa Tasca D'Almerita del 1830 che ha proposto la declinazione di Malvasia secca Didyme, dall'antico nome di Salina, raffigurante le due montagne gemelle, antichi vulcani spenti, Le Cantine di Piero Colosi di Malfa, l'azienda acrobiologica di Salvator D'Amico di Salina, l'azienda agricola Punta Ria di Gaetano Marchetta di Vulcano, l'azienda agricola Giona (figlio di Carlo Hauner), Malfa, l'azienda agricola di Carlo Hauner (deceduto), bresciano d'origine Boemo, trapiantato a Lingua da moltissimi anni, l'azienda agricola Virgona di Malfa, l'azienda agricola Francesco Fenech di Malfa, l'azienda agricola del Cap. Felice La Rosa di Leni., l'azienda agricola Antonio Caravaglio di Salina, l'azienda agricola La Vigna di Casa Pedrani di Panarea. L'azienda agricola Paola Lantieri di Vulcano, l'azienda agricola Cavallaro di Lipari e le nuove Tenute di Castellaro di Lipari.

Foto di Elisabetta Libby Lush

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