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Lipari – La crisi colpisce anche le isole Eolie.

I paradisi estivi che d’inverno si trasformano in inferno, tanto che quasi tutti i locali nelle sette isole nella bassa stagione chiudono i battenti per riaprire con l’arrivo della primavera. Nell’Arcipelago all’asta non vi sono solo gli immobili della ditta Italpomice, ma anche diverse ville, case e ruderi. Complessivamente sono una decina. Oltre che a Lipari, anche a Panarea, Stromboli e Vulcano. A Panarea per una villa l’asta parte da 5 milioni e 800 mila euro. Ma a Lipari, un rudere si può acquistare a 22 mila euro. In piu’ le vie di Lipari, ma anche delle altre sei isole dell’Arcipelago sono invasi da cartelli con le scritte vendesi e affittasi. Sia di case che di magazzini. Alle Eolie vi sono anche una decina di alberghi in vendita.

A Lipari c’è un hotel di lusso e si richiedono 9 milioni e mezzo, per un residence un milione e 600 mila euro e c’è anche una struttura a un milione 264 mila euro. Ad Alicudi si può acquistare un hotel e un ristorante. Hotel sono anche in vendita a Panarea e Stromboli. Arcipelago dunque in “svendita”. Anche il costo della vita rispetto alla terraferma è molto piu’ caro, la benzina, l’energia e il gas sono alle stelle, e poi, l’ospedale è agonizzante per mancanza di medici, lo stabilimento termale di San Calogero è in rovina da oltre 40 anni, il laghetto termale di Vulcano è sequestrato da due anni, l’Agenzia delle Entrate è stata chiusa, il tribunale è a rischio, la carenza di porti d’inverno rende pure difficoltosi i collegamenti e spesso soprattutto le isole minori rimangono senza corse di linea anche per giorni.

Ora si aspetta la bella stagione per un rilancio dell’economia e per far tirare un sospiro di sollievo agli isolani. Ai prossimi candidati a sindaco il compito di rilanciare le isole. A Lipari saranno 5: Annarita Gugliotta, Riccardo Gullo, Emanuele Carnevale, Gaetano Orto e Mariano Bruno. A Malfa si ricandiderà Clara Rametta, da definire l’antagonista, a Santa Marina Salina ci sarà l’uscente Domenico Arabia sfidato da Giuseppe Capasso e Santino Ofria, a Leni non si vota ma si dimetterà il vice Gullo candidato a Lipari e sarà sostituito da Claudio Rugolo. 

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Boom di case all'asta alle Eolie, in vendita anche hotel

La crisi economica colpisce anche le isole Eolie. Molte le case finite all'asta nell’arcipelago. A Panarea per una villa la base parte da 5 milioni e 800 mila euro. Ma a Lipari, un rudere si può acquistare anche a 22 mila euro. Le vie di Lipari, e delle altre sei isole sono piene di cartelli con le scritte vendesi e affittasi. In vendita anche una decina di alberghi come un hotel di lusso valutato in 9 milioni e mezzo e un residence del valore di un milione e 600 mila euro. 

"Il costo della vita rispetto alla terraferma -si lamentano gli abitanti - è molto più caro, la benzina, l’energia e il gas sono alle stelle, e l’ospedale è agonizzante per mancanza di medici, lo stabilimento termale di San Calogero è in rovina da oltre 40 anni, il laghetto termale di Vulcano è sequestrato da due anni, il tribunale è a rischio, la carenza di porti adeguati rende difficoltosi i collegamenti nella stagione invernale e spesso soprattutto le isole minori rimangono senza corse di linea per giorni".(ANSA)

Le reazioni

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di Christian Del Bono*

In relazione agli articoli pubblicati di recente anche sulla stampa regionale con riferimento a ville all’asta e alberghi in vendita nelle isole Eolie, va precisato che non si ritiene che tale fenomeno sia anomalo o in crescita rispetto a quanto avvenuto negli anni scorsi. Non si assiste, infatti, a manifestazioni diffuse bensì a casi sporadici le cui motivazioni sono da rintracciarsi in fatti specifici che interessano ciascun privato o ciascuna azienda o che siano in qualche modo fisiologici di un mercato che negli scorsi anni era stato in qualche modo “drogato” dagli investimenti stimolati attraverso i patti territoriali. 

Gli hotel eoliani risentono da sempre di una redditività limitata e connessa ad un periodo di apertura che normalmente non supera i 6-7 mesi, sui quali dover spalmare anche quei costi fissi che producono il proprio effetto durante tutto il corso dell’anno. Ciò nonostante, il numero di strutture disponibili alla vendita e i presunti prezzi di realizzo tutto lasciano presagire fuorché il rischio di eventuali svendite.

Occorre invece precisare che il valore del patrimonio immobiliare eoliano e quello delle aziende alberghiere, a differenza di altre destinazioni turistiche, ha retto bene l’urto della pandemia mantenendo sostanzialmente invariati i propri indici. Non va, infine, sottaciuto come tali valori potrebbero progressivamente essere ulteriormente accresciuti laddove si riuscisse a pianificare e promuovere in modo organico uno sviluppo sostenibile del territorio, dove il turismo rappresenta di gran lunga il settore trainante.

Nell’assenza di pianificazione turistica pubblico-privata e quindi nella mancanza di concrete prospettive più che nella paventata crisi economica sono, pertanto, da ricercarsi i rischi connessi all’eventuale depauperamento del valore immobiliare e di quello delle strutture ricettive.

Si prevede una stagione turistica più in linea con il periodo pre-covid, nel corso del quale il tutto era stato concentrato in periodi limitati di soli 3-4 mesi. Quest’anno, la stragrande maggioranza delle strutture ricettive riaprirà, infatti, già tra metà e fine aprile. Si asssisterà al graduale ritorno del mercato straniero ma si perderanno anche una parte degli italiani che negli ultimi due anni ci avevano scelti come alternativa ad altre mete straniere che quest’anno torneranno ad essere frequentate anche dai nostri connazionali. La nostra scommessa è quella di riuscire a mantenere quanto più possibile il turismo domestico, acquisito in questi due anni, recuperando quelli che erano i flussi internazionali dell’era pre-covid.

Si prevede, pertanto, una stagione turistica con un aumento dei flussi turistici complessivi ma con una redditività che verrà messa a rischio dall’aumento dei costi per l’energia e per le materie prime. A questo si aggiungano i tutti i rischi connessi all’eventuale protrarsi della guerra in Ucraina che nell’ultimo mese ha contribuito notevolmente a ridimensionare gli entusiasmi e quindi a rallentare le prenotazioni, soprattutto quelle relative al turismo internazionale.

*Presidente Federalberghi Eolie

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di Christian Lampo*

Le Isole Eolie d' estate, vengono prese letteralmente d'assalto, (per fortuna), da migliaia di turisti, che trasformano le nostre isole in veri e propri formicai, mentre al contrario, è soprattutto d'inverno, che si assiste ad uno svuotamento, uno spopolamento, non solo di vacanzieri, ma anche di centinaia di residenti, di lavoratori, di giovani, di famiglie, che per vari motivi, quali ad esempio la chiusura di molte attività commerciali, la frequenza di corsi di studio non presenti nel territorio, la ricerca di lavoro continuativo, sono costretti a lasciare le proprie case...... è proprio nei mesi invernali, che si notano decine di abitazioni chiuse, vetrine spente, porte sbarrate, poca gente per strada, carenza di attività di svago, di aggregazione, di partecipazione, di vita sociale........insomma un paese che si svuota e che muore, ogni inverno di più...con il vento che diventa la voce dell'assenza, di chi è dovuto partire per cercare fortuna e opportunità altrove...

Chi si candida a Sindaco, ma soprattutto chi vincerà le prossime Amministrative, dovrà farsi carico di questo processo di "svuotamento umano", con politiche sociali e di sviluppo economico, che possano permettere di rivitalizzare e rigenerare le nostre isole, anche nel periodo invernale, favorendo lo sviluppo turistico attraverso la destagionalizzazione, il termalismo, il turismo religioso, ma anche pensando a rivitalizzare altri settori come l'agricoltura, la pesca, l'edilizia, stimolando attività produttive che trasformino i prodotti agricoli, incentivi e contributi per le attività commerciali, aiuti alla cultura in tutte le sue forme, migliorare i già precari servizi (ospedale, tribunale, agenzia dell'entrate, scuole), affrontando e risolvendo il problema del trasporto pubblico verso la terraferma.....

Insomma, il futuro Sindaco di Lipari, dovrà impegnarsi per evitare lo spopolamento delle nostre isole, magari pensando ad iniziative o vere e proprie offerte, che possano attirare nuovi abitanti, giovani coppie, imprenditori, che con coraggio decidano di rimanere a rivitalizzare le Eolie, anche nel letargo invernale.

*Associazione per Canneto

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di Emanuele Carnevale

Bisogna fare in fretta!!!
L’Ansa pubblica un articolo inquietante. Boom di case all’asta alle Eolie!
Lo dico da tempo ed è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi.
C’è un problema strutturale che mina la nostra economia e rischia di fare saltare il sistema,
Tasse troppo alte e stagione troppo corta
Gia da alcuni anni purtroppo una stagione turistica breve ,unita alla inefficienza dei trasporti, al carovita ed all’imposizione fiscale comunale e nazionale sono elementi che inevitabilmente hanno determinato le cause di questa crisi.

È proprio questa consapevolezza che ci deve spingere oggi più che mai ad agire con prontezza in tutti i settori per bloccare questa crisi e ridare fiducia a tutti gli Eoliani
Dobbiamo lavorare a 360° in tutti i settori.
Dobbiamo destagionalizzare il turismo portando la stagione turistica almeno ad otto mesi l’anno
Dobbiamo impegnarci per ridurre le tasse utilizzando appieno tutte le risorse del Comune e del nostro territorio al fine di ottimizzare le entrate e contemporaneamente avviare tutte le iniziative di legge esistenti per una necessaria defiscalizzazione sulle nostre isole .
Dobbiamo ridare forza alla pesca all’agricoltura con interventi mirati per dare solidità alle imprese in difficoltà.

Dobbiamo incrementare la nostra azione nel settore dei Lavori Pubblici e dobbiamo organizzare meglio gli uffici per essere più efficienti.
Dobbiamo fare presto per scongiurare una crisi economica di dimensione ancora più ampie.
Difendiamo il nostro, le nostre case,le nostre famiglie. Io ci metto la faccia.

RASSEGNA STAMPA. Corriere della Sera.it

TURISMO Isole Eolie, boom di case e ville in vendita: effetto della pandemia

di Salvo Fallica

Isole Eolie, boom di case e ville in vendita: effetto della pandemia 
È un boom di case, ruderi, ville, magazzini e hotel in vendita all’asta in uno dei luoghi più suggestivi e famosi del Mediterraneo: le isole Eolie. I prezzi variano: ventiduemila euro per una piccola struttura a Lipari e cinque milioni e 800 mila euro il prezzo base di una villa a Panarea. Ma non ci sono solo vendite all’asta. Le sette isole dell’Arcipelago sono piene di cartelli che indicano case ed alberghi in vendita e segnali di «affittasi» sia nelle zone periferiche che in quelle centrali. Il centro più popoloso delle Eolie, Lipari, è pieno di cartelli di case in vendita. Che cosa sta avvenendo in uno dei luoghi più ambiti del turismo internazionale?

L’effetto pandemia
È evidente l’effetto della pandemia da Covid-19 che ha inciso in molti luoghi simbolo delle località turistiche italiane ed estere. Un dato che fa riflettere in questo senso. In vendita alle Eolie ci sono anche una decina di alberghi e fra queste strutture c’è anche un hotel di lusso a Lipari valutato 9 milioni e mezzo di euro e un residence del valore di un milione e 600 mila euro. Hotel in vendita anche a Panarea, Stromboli e nella piccola Alicudi. Seppur in Sicilia sul piano del turismo vi sono stati dati in miglioramento, va sottolineato che la gran parte del boom è legato al periodo estivo, e che le piccole isole sono svantaggiate rispetto alla «terraferma» che con la sua pluralità di offerta turistica è meno legata al mare. In questo contesto vanno aggiunti i recenti scenari di guerra che devastano il cuore dell’Europa orientale con gravi ricadute anche sul piano della questione energetica. Il costo della vita nelle piccole isole è ancora più alto rispetto alla terraferma. Gli abitanti locali protestano: «La benzina, l’energia e il gas sono alle stelle».

La carenza di servizi essenziali
E c’è una questione dei servizi essenziali che incide sulla vita quotidiana. Gli eoliani da tempo protestano per le carenze dell’ospedale (la mancanza di medici è stata più volte oggetto di lamentele) e per la chiusura dell’Agenzia delle Entrate. A tutto questo vanno aggiunti i cronici problemi nel settore logistico, dei trasporti e dei collegamenti via mare. Quando c’è maltempo, in particolare nella stagione invernale, vi sono isole che per giorni rimangono senza alcun collegamento con la terraferma. Questo aspetto è legato alla carenza dei porti. Occorrono investimenti infrastrutturali notevoli, a livello nazionale e regionale, necessari per sopperire alle problematiche serie che riguardano la vita quotidiana, con ricadute socio-economiche, degli abitanti delle Isole Eolie. Infrastrutture che sono ancor più necessarie anche nell’ottica dell’aumento dei livelli di sicurezza, data la natura vulcanica delle isole, in particolar modo per l’attivismo dello Stromboli e per la situazione di Vulcano.(corsera.it)

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