di Ettore Resta

Liliana corse a prendere il lungo retino legato alla sartia e con prontezza cercò di pescarlo. Ma Baddino si rifiutò di ficcarsi dentro, anzi si divertì a girargli intorno. La capitana allora, lasciato il retino abbassò la passerella… ed egli trionfante e soddisfatto tornò a bordo. – Ti mancava il bagno in mare, vero?- ed egli rispose scrollando l’acqua ed agitando la coda. Un attimo dopo iniziò a scrollare nuovamente con più violenza schizzando tutto intorno. – Che fai?!- intervenne Emanuela ma lui continuò. Dopo poco si incamminò verso prua. Questa volta uno dei due gabbiani di vedetta sull’ancora volò via, l’altro invece non si curò della sua presenza ed egli non abbaiò. – Sono diventati amici! – risero. La marinaia, portatasi in cabina, preso alcuni biscotti, riapparve. Avvicinatasi li sbriciolò loro accanto rimanendo a guardare. Uno iniziò a masticarle, l’altro a beccarle. Lei sorrise ed alzatasi, tornata in cabina prese tutto il pacchetto. Nel frattempo Liliana stava per issare nuovamente le vele e la barca con il lieve schiumeggiare avrebbe ringraziato. All’aprire l’ombrellone, che a dir vero era una grande vela concava leggerissima, la velocità non prese il vento. Da ammirare era il cagnetto raggomitolato sulle cime a sonnacchiare ed il gabbiano sulla prua era in piedi come fosse il suo guardiano. Con l’aumentare della velocità però, aperte le ali volò via.. Emanuela sbriciolò al vento altri biscotti e come magia il cielo si coprì di commensali alati. Il cagnetto, forse non più infastidito, aperto un occhio li guardò, fatto un respiro profondo lo chiuse rimanendo arrotolato con il muso poggiato sulle zampe. Fu come aver accettato il loro il benvenuto a bordo, infatti da li a poco una seconda nuvola di bianchi gabbiani li circondò e la barca volò con loro. In quello sulla sinistra apparve una grande isola. – Ma abbiamo navigato fuori rotta. Queste son le Tremiti, quella è l’isola di San Domino! – esclamò la capitana meravigliata. 

I gabbiani ci hanno portato a casa loro – commentò Emanuela nel vedere la realtà del mare di cristallo, e per la sua limpidezza non le fece trovare parole. - Che strano. Siamo nella riserva marina!- esclamò Liliana. A confermarlo furono i pesci che circondata la carena, si posero all’ombra beccando sotto la chiglia. -Quasi quasi faccio loro compagnia.- Riprese l’ospite, la quale essendo in costume non esitò a tuffarsi…ma non da sola, il piccolo quadrupede la seguì con un tonfo. – Vedo le bianche casette del villaggio.- - Perfetto, allora siamo in paradiso. - La capitana riabbassate le flosce vele , chiuso l’ombrellone che si era rifiutato di aprirsi, guardò la ridi ridi rimasta ciondolante. Chiedendosi come mai si trovassero li, gettata l’ancora con alcuni metri di cima, gonfiato il canotto, lo scivolò in acqua e pagaiando raggiunse la piccola spiaggia… Subito dopo a nuoto giunsero i naufraghi… Così il lungo viaggio per quel giorno si concluse. – Quando vedremo i lontani monti sull’orizzonte saluteremo l’Albania.- Aveva detto Liliana. - Adesso stavano proprio per toccarli. L’indomani il sole fece capolino sulle isole e la brezza del vento iniziò a farsi sentire. Il tempo utile per le compere e prendere un caffè al piccolo bar, salpata l’ancora, issate le vele, aperto l’ombrellone, la barca scappò via e scivolando con le concave derive volò al disopra dell’acqua senza sfiorarla. Così, in meno che non si dica anche il Gargano fu lasciato indietro . Lo salutarono e velocemente lo sperone scomparve scoprendo una costa diversa come struttura e come colore. (continua)

L’Intervista del Notiziario al comandante Ettore Resta, l’artista sulle ali

-Da Milazzo in linea Ettore Resta. Le scoiattoline dei mari 1a puntata

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