di Michele Giacomantonio

giacomantonioNell’incontro promosso dal Sindaco con i proprietari di concessioni demaniali nell’ambito delle consultazioni per categoria in vista della realizzazione dell’Area Marina Protetta eoliana, il consigliere Giovanni Portelli mi ha accusato pubblicamente di essere il responsabile del riconoscimento dell’Unesco che alle Eolie non ha portato nessun vantaggio mentre ha determinato la chiusura della Pumex. Ed, in un crescendo di toni, visto che c’era, mi ha anche accusato di essere responsabile della via crucis dei dipendenti che prosegue tutt’oggi e dell’intervento dei carabinieri che impedì loro di continuare a lavorare.

Non ce l’ho con Giovanni Portelli perché ripete solo una leggenda metropolitana molto diffusa, mi dispiace solo, e di questo mene scuso col Sindaco, con lui e tutti i presenti, che sono rimasto talmente colpito da una accusa così spropositata che mi solo alzato e me ne sono andato non prima di avere replicato non so che a Portelli.

Non varrebbe tornare su questa vicenda se non per cercare – se ci riusciamo – una volta per tutte, di fare chiarezza su questa vicenda della nostra storia locale e per questo, visto che io non ho in mano tutte le carte e tutti i riscontri, sperando che qualcun altro voglia intervenire a correggere, integrare, replicare.

Partiamo dal fatto se è vero che il riconoscimento dell’Unesco non ha recato alle Eolie alcun beneficio. Io non lo credo proprio, a cominciare dal fatto che questo riconoscimento, così ambito ovunque si ha amore ed orgoglio per la propria terra, certamente almeno un beneficio lo ha portato anche alle Eolie: un maggiore incentivo a visitarle e quindi un incremento del nostro turismo di qualità anche se è difficile quantificarlo.

Ma ben maggiori benefici avrebbe potuto portare se in questi 15 anni che sono trascorsi dal riconoscimento si fosse riusciti a realizzare il piano di gestione che prevede finanziamenti non indifferenti mettendo in piedi il Comitato di Gestione che è ancora in alto mare.

Inoltre un altro beneficio il riconoscimento lo ha procurato, come ha ricordato lo stesso Sindaco in quella seduta per l’AMP: si è riusciti a salvaguardare il cono craterico che era già stato intaccato dagli scavi, preservandolo per le generazioni future.

A questo proposito voglio fare una precisazione. Si continua a dire che è stato l’Unesco col suo riconoscimento che ha portato alla chiusura anche traumatica della Pumex con l’intervento, in forze, dei Carabinieri. Non è così o comunque è un fatto che deve essere spiegato. L’Unesco non ha messo nessun nuovo vincolo ma ha iscritto le Eolie nel Patrimonio dell’Umanità perché i vincoli riscontrati dalla Commissione Hamilton che venne a Lipari intorno al 1990 furono giudicati sufficienti. E questi vincoli erano quelli del Piano Paesaggistico che aveva messo al centro la salvaguardia del parco dei vulcani eoliani: quelli ancora in attività e quelli spenti( fra cui il monte Pelato). L’Unesco negli anni successivi si limitò a ricordare questo vincolo e minacciare, se non fosse stato rispettato, di cancellare le Eolie dalla Heritage List (non di mandare i Carabinieri).

Ma siccome non voglio nascondermi dietro nessun dito dico subito chiaramente che a porre con forza l’esigenza di salvaguardare il cono craterico già intaccato fui proprio io in incontri pubblici in Consiglio Comunale e con lettere alla Sovrintendenza. Infatti fra le prime escursioni che feci appena eletto Sindaco vi fu quella a Lami al cratere detto delle Rocche rosse. Non c’ero mai stato e fu per me una vera rivelazione: una valletta in cui il colore delle rocce faceva contrasto col verde degli olivastri e delle palme nane ed il bianco delle casupole dell’800, il tutto circondato da un orlo craterico che racchiudeva la valle disegnando un piccolo Eden.

Purtroppo però, proprio questo orlo craterico presentava un taglio profondo, come un dente mancante, che deturpava lo scenario.

Scrissi alla Sovrintendenza, ne parlai all’arch. Cabianca quando poco dopo lo conobbi e lo incontrai per parlare del Piano Paesistico il cui progetto gli era stato affidato dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Non ho la presunzione di credere che sia stato questa mia posizione a determinare la tutela ma mi sentirei onerato se solo vi avesse contribuito in qualche modo.

Un’ultima cosa: non fu l’Unesco a determinare l’iniziativa della Magistratura che portò all’intervento della forza pubblica. Anche qui è necessaria una piccola ricostruzione.

Quando divenni Sindaco una delle prime preoccupazioni fu quello di capire quali erano i termini ed i tempi della concessione delle aree pomicifere e vidi che la concessione data con Delibera Consiliare sarebbe scaduta nel 2001. Quindi mi misi subito all’opera per cercare uno sbocco visto che era impensabile che si andasse avanti per l’eternità a scavare la pomice. Ricordo, fra gli altri, che promossi due importanti incontri con investitori stranieri: una grande industria tedesca prima e alcuni investitori statunitensi in visita di studio in Sicilia, poi. Ma tutte e due le volte l’esito fu negativo perché alla domanda degli interlocutori quando la Pumex pensava di smettere di scavare la risposta dell’imprenditore era “mai”. La riconversione, a suo parere, sarebbe dovuta avvenire contemporaneamente alla continuazione dell’escavazione. E questo gelava gli interlocutori. Si giunge così al 2001 senza una strategia di uscita dalla escavazione.

Dopo qualche mese venne a scadenza la concessione della Pumex e non mi costa che fu mai rinnovata (io nel frattempo non ero più Sindaco anche se continuavo a seguire la vicenda come Consigliere Comunale). Come la Pumex andò avanti negli anni seguenti? Con delle proroghe da parte dell’Ente minerario della Regione e quindi senza nuove autorizzazioni di scavo ma, probabilmente, con l’obiettivo dichiarato dir completare il Piano di scavo già approvato o per mettere in sicurezza l’area di escavazione. Probabilmente, ma è mia pura presunzione, l’intervento della Magistratura e delle forze dell’ordine fu dovuto ad una presunta trasgressione della società dai limiti fissati non certo a causa dell’Unesco.

Questo per quanto è in mia conoscenza.

LA REPLICA

OGGETTO:  RISPOSTA AL DOTT. MICHELE GIACOMOANTONIO SULL’ARTICOLO

 

unesco 299x169“ SI DOVREBBE PARLARE DI AMP MA SI STRUMENTALIZZA SU UNESCO E CHIUSURA PUMEX”

Vede dott. Michele Giacomantonio preliminarmente, vorremmo ricordaLe che gia’ in passato, proprio da una sua precisa presa di posizione (lo dichiara LEI), siamo stati oltremodo penalizzati,   perchè si lamenta se oggi siamo diventati diffidenti?!

Riteniamo che il consigliere Giovanni Portelli, essendo un rispettato ex lavoratore della Pomice in pensione sulla cui pelle sono passati tutti questi soprusi, ben ha fatto a dichiarare e riferirgli tutto quanto riportato dai vari organi di stampa.

ORBENE, senza entrare nel merito dell’AMP oggetto oggi del contendere, nè prestare il fianco a sterili polemiche, urge puntualizzare una serie di cose su quanto scritto dal Dott. Michele Giacomantonio nell’articolo di cui all’oggetto.

Perché parla di leggende metropolitane?

Se leggiamo sul vocabolario il significato della parola “Leggenda” trovo:

Qualsiasi racconto tradizionale di argomento religioso o eroico, nel quale i fatti e i personaggi, sia immaginari sia desunti dalla storia (ma soggetti in questo caso ad una amplificazione fantastica che alterail dato storico).

Nel caso specifico la storia, che ci pregiamo di riassumere tra poco, dice tutt'altra cosa rispetto alla paventata “Leggenda Metropolitana”!

Partendo dal presupposto che le Isole Eolie sono state iscritte sulla Lista del Patrimonio Mondiale sin dall'anno 2000 e sin dalla Missione presieduta dal Professore Hamilton, in visita ufficiale a Lipari dal 21 al 28 Marzo del 2007, è stato evidenziato chiaramente il problema occupazionale relativo ai circa “quaranta” lavoratori impiegati nelle cave di pomice.

Nel verbale conclusivo (basta leggerlo) la Commissione dichiarava che il problema principale dei lavoratori di cava era dettato dalla mancanza di un’occupazione alternativa, chiara ed immediata. Veniva evidenziato altresì che, la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi, non solo a livello Comunale, ma anche con le Autorità Regionali e veniva RACCOMANDATO che un programma comprensivo di ricollocazione, doveva essere effettuato IMMEDIATAMENTE.

Di seguito vi segnalo il documento ufficiale (tradotto) UNESCO whc07-31com-7baddf.pdf:

Nel progetto di decisione: 31 COM 7B.24

Il Comitato del patrimonio mondiale,

  • Avendo esaminato il documento WHC-07/31.COM/7B.Add,
  • Ricordando la decisione 30 COM 7B.23, adottata alla sua 30a sessione (Vilnius, 2006),
  • Accoglie favorevolmente le misure positive prese dallo Stato, in particolare, lo stabilimento di limiti precisi per la riserva di Lipari in progetto nonché una collaborazione più stretta tra le due autorità regionali competenti;
  • Nota con inquietudine che il piano di riabilitazione della Società PUMEX per la zona miniera rischia di minacciare l'integrità del bene e che lo statuto di patrimonio mondiale non è preso in conto in questo documento;
  • Nota con viva preoccupazione i problemi di conservazione e di gestione che danneggiano il valore universale eccezionale e all'integrità del bene, come l'ha stimato la missione Centro del patrimonio mondiale/UICN del marzo 2007, in particolare l'assenza di un piano di gestione e di struttura di gestione, l'attività miniera che continua sul sito della PUMEX nel perimetro del bene di patrimonio mondiale, la mancanza di una data stabilita per ultimare la rimozione del materiale accumulato, nonché l'assenza di meccanismo di sorveglianza e altro per controllare le sistemazioni portuali e l'infrastruttura costiera;
  • Prega insistentemente lo Stato di mettere immediatamente in applicazione le seguenti maggiori raccomandazioni della missione marzo 2007:
  • Chiede allo stato di sottomettere entro il 01 Febbraio 2008 un rapporto di avanzamento su tutte le domande su menzionate, per esame da parte del comitato del patrimonio mondiale alla sua 32 sessione nel 2008, durante la quale il comitato esaminerà l'iscrizione possibile del bene sulla lista del patrimonio mondiale in pericolo se lo stato non prende le misure necessarie per applicare le principali raccomandazioni della missione di seguito del 2007 ed evitare la perdita del valore universale eccezionale e dell'integrità di questo bene.

a) Cessare ogni attività estrattiva nelle zone situate all'interno e nei dintorni del bene di patrimonio mondiale ed interdire l'apertura di nuove cave; (LEGGENDA O STORIA)

b) Fissare una data limite per la rimozione del materiale di estrazione della pomice accumulato;

c) Preparare un piano di gestione che utilizzi i dati scientifici i più recenti ed includa l'identificazione di risorse finanziarie per la sua messa in opera, nonché i bisogni in personale, il seguito e la sensibilizzazione;

d) Designare un organismo di gestione appropriato e garantire i fondi sufficienti;

e) fare una valutazione di impatto ambientale esaustiva e completa del progetto di espansione del porto di Lipari, con un analisi dell'impatto delle navi da crociere sul bene patrimonio mondiale;

f) Instaurare un progetto di restauro della vegetazione su una base scientifica utilizzando delle piante naturali e un piano creativo e giudizioso di conversione dell'infrastruttura miniera al servizio dei bisogni educativi e dell'ecoturismo, congiuntamente ad un programma di riassunzione e/o di riqualificazione delle persone colpite;

g) Ratificare la ridefinizione del perimetro della riserva di Lipari in progetto e sottomettere una proposta di modifica dei limiti corrispondenti del bene patrimonio mondiale in conformità con gli orientamenti;

h) Esaminare attentamente la creazione di un parco regionale per tutte le isole eolie;

i) Considerare, alla luce dei dati scientifici i più recenti sui valori naturali delle isole, di sottomettere una nuova proposta di iscrizione del bene patrimonio mondiale che includa dei criteri naturali supplementari e protegga gli ambienti costieri e marini importanti;

Vede Dott. Giacomantonio, le “Leggende Metropolitane” da Lei indicate si scontrano duramente con i dati storici, e sottolineamo storici, sopra riportati e per dare maggiore informazione a chi ci legge Le ricordo che in data 23.01.2009, con nota protocollo DPN-2009-0001309 (documento sempre storico, visionabile e verificabile, non leggenda) il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, trasmetteva a tutti gli Enti interessati la relazione sull'attuazione delle condizioni poste dall'UNESCO, per il mantenimento del sito Isole Eolie nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità. In tale documento veniva evidenziato come a partire dal 01.02.2009, essendo stato già risolto il primo punto “CHIUSURA DELLE CAVE DI POMICE” le Autorità avrebbero dovuto affrontare i restanti otto punti espressi nella decisione “31-COM-7B-24” dove, tra l'altro, alla lettera (f) si parla di un programma di riassunzione e/o riqualificazione dei lavoratori interessati.

Attenzione, Hamilton nel marzo 2007 scrisse:

che la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi, non solo a livello Comunale, ma anche con le Autorità Regionali e veniva RACCOMANDATO che un programma comprensivo di ricollocazione, doveva essere effettuato IMMEDIATAMENTE.

Ecco perché ancora oggi Noi ex lavoratori della pomice, chiediamo quanto assicuratoci ed é proprio per questo che insistiamo a sostenere che il fregio Eolie Patrimonio dell'Umanità è stato ottenuto tagliando la testa a noi, togliendoci il lavoro e la tranquillità economica alle nostre famiglie ed ai nostri figli.

Logicamente noi insieme con le nostre famiglie lotteremo finché non ci venga restituito quanto c’è stato rubato (il posto di lavoro).

Tutto quanto sopra solo per premessa, andiamo adesso alle Sue a dir poco superficiali dichiarazioni:

Pare strano che un ex Sindaco, un promotore del Sito Eolie Patrimonio dell’Umanità dica “non ho in mano le carte e tutti i riscontri”, è come dire non so di cosa parliamo ma parlo.

Parla di ipotetici benefici del Riconoscimento dell’Unesco, in quanto gli Eoliani hanno goduto di un incremento del turismo, ma noi stiamo a chiederLe se Le è chiaro, sulle spalle di chi???

Ci dica… ad oggi quanti centesimi ci ha rimesso di tasca Sua, per fare entrare le Eolie nella Word Heritage List e lo confronti con quanto ci abbiamo rimesso NOI e, poi si chieda anche il perchè!

Oggi questo si deve ricordare, quando si confronta con i padri delle decine di famiglie ridotte sul lastrico, gli stessi padri senza più quella dignità lavorativa rubatagli da gente senza scrupoli e senza parola. Riteniamo lodevole l’intervento dell’ex collega Portelli, al quale ribolle il sangue quando si parla dei suoi ex compagni di lavoro, svenduti senza dignità sull’altare del Sito Patrimonio dell’Umanità!

Stendiamo un velo pietoso sul Piano di Gestione, in quanto prima si deve avere il gatto e poi lo si mette nel sacco, ma riteniamo che a casa Sua, forse funzioni al contrario. Nel nostro caso, ci hanno promesso la riconversione lavorativa, ma i nostri Politicanti (ci scusi ma non possiamo chiamarli Politici, non ne hanno la capacità), prima hanno chiuso l’azienda e poi sono andati a mendicare il contributo per gli ex lavoratori, visto che di riconversione lavorativa non se n’è mai parlato seriamente, anche per le loro mediocri capacità!

Cosa vuole dire, quando parla di esigenza di salvaguardare il cono craterico che fu concretizzato, grazie anche ad una delle sue prime incursioni (non osiamo chiamarle escursioni) dove vide “una

vallata in cui il colore delle rocce faceva contrasto col verde degli olivastri e delle palme nane (speriamo che non erano quelle che Ficarra e Picone dovevano mettere sul Ponte tra Messina e Reggio Calabria, in un mitico sketch televisivo) ed il bianco delle casupole dell’800, il tutto circondato da un orlo craterico che racchiudeva la valle designando un piccolo eden”.

Vede oggi la sfidiamo ad andarlo a rivedere, in quanto seppur sicuramente non più oculisticamente sano, quello che ha descritto non lo vede più nemmeno su Marte.

Anzi il raffronto con Marte non é mai stato più azzeccato, in quanto non riesce più ad arrivarci, in quanto i rovi, le acque meteoriche ed il totale abbandono dei luoghi hanno fatto di quei luoghi un posto assolutamente impenetrabile e   invisitabile.

Inoltre, oggi scopriamo che Lei scrisse alla Soprintendenza (ma si decida, queste carte le ha o non le ha, parla per sentito dire o perchè è stato parte attiva di tutto il processo e vorrebbe fare parte anche dell’istituenda AMP?) e ne parlò con l’architetto Cabianca - che gia nel 1994 aveva sotterrato le cave e

l’estrazione pomicifera con il PTP creato sotto la Sua direzione e supervisione da buon politicante; a suo dire si sente ONORATO. Ci scusi, di cosa??? Di avere svenduto parte dei suoi cittadini lavoratori della pomice con tanto di famiglie al seguito, al Patrimonio dell’Umanità?

Da quanto Lei scrive apprendiamo che, visto che non si riuscì a fare mettere d’accordo gli investitori stranieri tedeschi e statunitensi con l’imprenditore eoliano, pensò bene di mandare all’aria una parte dell’economia del Comune, all’epoca da Lei amministrato, con decine di famiglie di suoi, presunti, concittadini e che dopo quasi un decennio, ne va pure fiero!

Ha anche l’ardore di meravigliarsi, che alla scadenza le concessioni Pumex non furono mai rinnovate? Ma ci chiediamo se non era quello che forse avevate sperato, con l’architetto Cabianca, sin dal

lontano 1994!

Dopo tutto quanto sopra, non deve venirLe assolutamente il dubbio di una Sua presunzione, ma deve avere la certezza che l’intervento della Magistratura e delle Forze dell’Ordine fu dovuto ad una trasgressione della società ai limiti fissati, ma deve subire anche l’onta di avere contribuito in prima persona e con un ruolo di primaria importanza all’attuale situazione di tutti i lavoratori e delle loro famiglie sacrificate sull’altare dell’Eolie Patrimonio dell’Umanità e poi abbandonate al loro triste destino.

Infine, tutti noi bisfrattati e sfruttati ex lavoratori della pomice, abbiamo l’obbligo di ringraziarLa pubblicamente per averci tolto qualsiasi dubbio, sulle responsabilità dei politicanti e non, che hanno voluto e ottenuto la chiusura delle Cave di Pomice e quindi, sapere finalmente chi dobbiamo ringraziare, per poterci vantare del fregio “Eolie Patrimonio dell’Umanità”

N.B.     non si meravigli che parte di quanto sopra dichiarato fa parte di un vecchio intervento da noi fatto in un’altra occasione, anzi si chieda il perché sia così facile risponderVi con un semplice copia incolla, indirizzato a seconda di chi continua a dire “stupidaggini”. Con affetto e stima

I lavoratori della Pomice sacrificati!

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