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Lipari - Nel giudizio civile promosso innanzi al tribunale di Messina il collegio dei Ctu nominati dal giudice Marina Moleti con il deposito della relazione peritale ha fatto emergere le responsabilità dei sanitari e medici che presero in cura la giovane isolana Lorenza Famularo.
Nella relazione conclusiva dei periti Gaetano Signoriello e Giovanni Crisafulli si puntualizza che “In caso di ricovero, dapprima in P.S. e poi eventualmente in reparto, non è escludibile, anzi è probabile, che nonostante le confermate difficoltà diagnostiche proprie della “anomala” sintomatologia si potesse iniziare un protocollo diagnostico, pervenire ad una esatta diagnosi e procedere ai giusti provvedimenti terapeutici che avrebbero salvato la vita alla paziente, con probabilità sufficientemente elevate".
Lorenza Famularo si presentò al P.S. dell’Ospedale di Lipari e le fu consigliato di andare da altra parte.
"Questa circostanza - come è stato scritto in relazione - ha rappresentato il primum movens di eventi concantenati, definibili “a cascata” o “a fontana” che hanno portato alla morte della ragazza“.
L'avvocato Vincenzo La Cava che con i colleghi Nunzio Rosso e Francesco Saya, rappresenta i familiari, sebbene soddisfatto già in questa prima fase non si dichiara ampiamente appagato “Terminato il giudizio civile ed accertate tutte le responsabilità, procederemo anche in sede penale al fine di rendere giustizia a Lorenza“.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
1) Il processo per la morte della giovane Lorenza Famularo diventa di competenza della procura generale di Messina.
Lo ha deciso il giudice Antonino Orifici nell'udienza di stamane, dopo che il procuratore generale ha avocato il fascicolo e ha revocato la richiesta di archiviazione.
Il gip difatti a questo punto è privato di qualsiasi potere decisionale, tanto che un eventuale provvedimento costituirebbe "atto abnome".
2) Per la morte della 21enne Lorenza Famularo il Pm Giuseppe Costa nell'udienza di stamane al tribunale di Barcellona ha richiesto la revoca dell'archiviazione.
La procura generale di Messina aveva avocato a sè l'inchiesta dopo che per due anni di indagini per la morte della ragazza isolana il collega di della Città del Longano aveva richiesto l'archiviazione del caso.
3) Dopo due anni la procura di Barcellona ha ha richiesto l'archiviazione del caso per la morte della 21enne Lorenza Famularo a seguito di una embolia che "non sarebbe stata accertata dai medici dell'ospedale", ma la novità è che la procura generale di Messina ha avocato a sè l'indagine.
Ha commentato l'avvocato Vincenzo La Cava che con il collega Nunzio Rosso rappresenta i familiari e ha proposto ricorso: "Ritengo che sia stato un provvedimento corretto. Alla luce delle motivazioni del pm di Barcellona in sede di richiesta di archiviazione e delle articolate circostanza formulate nelle varie querele depositate, l' intervento del procuratore generale al fine di sottrarre le indagini ed avocare a se l'inchiesta".
L'indagine era stata portata avanti dal piemme Carlo Bray, ma è stata avocata dal sostituto procuratore generale Giuseppe Costa. Prossima udienza il 13 febbraio.
La vicenda risale al mese di agosto 2020. Per Lorenza Famularo, a seguito di una embolia per una decina di giorni era stata "sballotata" tra ospedale e guardia medica.
Fin quando il suo cuore cessò di battere. Disperazione immensa per la mamma Angela Giardina, e papà Giovanni Famularo, che lavora presso una ditta edile di Lipari e le tre sorelle, del suo ragazzo, dei familiari tutti e dei tantissimi amici.
A seguito della denuncia dei familiari scattò l'indagine della procura. A Lipari per verifiche all'ospedale arrivarono gli ispettori del ministero della salute, la commissione regionale, i carabinieri sequestrarono la cartella clinica, la procura ordinò l'autopsia, la gente scese in piazza in massa per richiedere un ospedale funzionale, arrivò l'ex assessore Ruggero Razza e ora tutto è finito o quasi con la richiesta di archiviazione barcellonese, ma con il piemme generale Costa che proseguirà l'indagine.
Rassegna Stampa GDS.IT
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