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C'è già un assessore da sostituire nella nuova giunta regionale. A circa un mese dall'insediamento, Vincenzo Figuccia, con un passato in Forza Italia ma in giunta in quota Udc, partito in cui era transitato poco prima delle elezioni, ha lasciato l'assessorato all'Energia.

E si apre la corsa alla successione. Quell'assessorato resterà in quota Udc ma difficilmente verrà affidato a un deputato: si apre una successione dall'esito molto incerto che potrebbe riportare in giunta un tecnico.

L'addio di Figuccia è maturato dopo le polemiche con il presidente dell'Ars, l'azzurro Gianfranco Miccichè, sugli stipendi d'oro all'Assemblea siciliana. A Figuccia, da tempo in rotta con il commissario di Forza Italia, tanto che l'addio al partito sarebbe dipeso proprio dalle tensioni con Micciché, non era piaciuta l'uscita del neopresidente, favorevole allo sfondamento del tetto sulle retribuzioni dei burocrati dell'Ars fissato a 240 mila euro, e annunciato a poche ore dall'elezione alla carica più alta dell'Ars.

L'assessore all'Energia e ai Rifiuti, impegnato dall'insediamento a gestire l'emergenza spazzatura nell'isola, aveva contestato la linea del commissario azzurro. Ma non solo. "Eleggere Miccichè - aveva detto - è stato un errore". Una presa di posizione che gli aveva attirato l'ira degli esponenti delle forze politiche che sostengono il governo Musumeci e che sostanzialmente l'aveva isolato. Persino il commissario regionale dell'Udc, il suo partito, l'aveva scaricato.

C'è già una grana per il presidente Nello Musumeci, che oggi a Palazzo d'Orleans inconterà la stampa per un brindisi in occasione delle festività.

PILLOLE

Ars, eletti i presidenti delle commissioni parlamentari(gds.it)

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