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di Santina Calabrò*

Ecco l’ultima furbacchiata in piena emergenza COVID della LIBERTY LINES. Ieri tra le raffiche di vento e l’isolamento su Panarea da ben 4 giorni mi arriva il riscontro alla mia nota del 20 gennaio 2021 in cui denunciavo l’inammissibilità dell’abolizione della LIBERTY CARD per i lavoratori delle isole Eolie. Sono uno dei medici di famiglia che finora era stata graziata con una riduzione del biglietto di viaggio pari a quella dei residenti. D’ emblè viene abolita l’ agevolazione e sostituita con quelle di acquisto un blocco di biglietti con una scontistica variabile da utilizzare però nel mese.

Bene ovviamente io mandai subito una mail di rimostranze a cui solertemente ad onor del vero e cioè nell’arco di qualche ora mi si rispose con parole che suonano più o meno così: questa è la nostra nuova politica aziendale. Col beneplacito della regione, aggiungo, che a distanza di un mese quasi ancora non è intervenuta. 

E’ lucro sulle persone che si devono spostare coi mezzi parastatali giocoforza. Per un lavoratore pendolare lasciare metà della metà del proprio stipendio. (già metà lo lascia in tasse) nel viaggio è davvero inaccettabile!!! Ora spiego qualora sia sfuggito, ma non credo, quali sono i lati deboli: 

acquistando 10 biglietti per avere un misero sconto e poi non poterne usufruire per maltempo, o altro ( imprevisti, malattia…), nei 30 giorni a seguire è assolutamente ridicolo!!!!!! Mi chiedo io, che come tanti lavoro nelle isole a tempo pieno con obbligo di domicilio fiscale e di affitto a mie spese e con tutti i disagi del caso, e oltre lascio il 46% del mio stipendio allo stato, indi alla regione e posso ben dire che coi miei soldi contribuisco ai finanziamenti regionali e statali a favore della LIBERTY, mi sto prendendo in giro da sola? Ecco la mia proposta: tagliamo i finanziamenti! Riduciamo le nostre tasse. Sarò ben felice di pagare poi il biglietto intero!

*Medico a Panarea

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