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di Stellan Kinberg

Sono un seguace del galileo Gesù, di Santa Lucia e di Francesco d’Assisi.
Questo vi spiega il motivo che mi spinge a certe scelte di cui vi scrivo sotto.

Voglio parlare del Creato, di Bagnamare e di Marina Corta.

Un poco sull’Italia di cui Lipari fa parte. In Italia è grande il valore della parentela e della famiglia.
Ma questo valore viene sporcato e abusato. Certi politici italiani si fanno politici per poter dare lavoro a parenti. E chi li vota spera nella stessa cosa. È conosciuto nel mondo il fenomeno di scambio di voti, una cultura di cui molti italiani purtroppo non ne vedono le conseguenze per il futuro del paese.
Allo stesso tempo sento molte lamentele soprattutto in Sicilia. John Julius Norwich iniziò il suo libro sulla storia della Sicilia con questa osservazione “I siciliani sono un popolo triste”. Io pure vedo questo anche se non userei lo stesso aggettivo. Scriverei piuttosto “stanco”.

Mia madre disse molti anni fa con grande soddisfazione che i filicudari si prepararono a lasciare l’isola quando si stava pensando di usare l’isola come “soggiorno” per mafiosi condannati. In Svezia dove vivevo allora, si parlava e scriveva molto sulla corruzione, di dell’Utri, Cuffaro e altri. Si scriveva anche sulla coraggiosa battaglia contro questa corruzione, di Falcone e altri. Creai una pagina in Wikipedia su Luigi de Magistris che altri manager italiani cercarono di censurare perché “non era persona di pubblico interesse”. Gli svedesi hanno ammirato il coraggio di certi giudici e giornalisti. Io personalmente ho sempre ammirato quei carabinieri che hanno rischiato e rischiano la vita nella loro missione, ora contro la ‘Ndrangheta.
Gesù aveva coraggio e offrì la sua vita dicendo la veritá sui sacerdoti ipocriti. Paolo ci ha invitato a reagire contro ingiustizie (Peccatori menzionato da Paolo). Molti seguono l’esempio di gesù qui in Sicilia. Che coraggio!

Gesù avrebbe potuto sfruttare il suo potere curativo per diventare ricco. Invece ha soltanto accettato una stuoia per la notte e magari qualche pagnotta e un poco di vino.

Alcuni italiani hanno ancora il sangue dei coraggiosi romani, bizantini e etruschi che non avevano paura del freddo, della pioggia e della neve e del dire la veritá e denunciare trasgressioni.

Sono stati tanti che hanno seguito l’esempio di Gesù
Un pensiero a Lucia che scelse di essere povera e morire piuttosto che lasciarsi corrompere per una vita comoda.
E vi ricordo del soldato romano Espedito di Metilene molto amato nell’America del sud.

Il potere corrompe e ci fa diventare scemi. Lo sappiamo tutti. In Italia vedo però un piccolo sviluppo nella direzione giusta. Ho già menzionato alcuni esempi. Ma ora potrei aggiungere il fenomeno sardine. Un esempio banale e sbagliato? Queste sardine sono Italiani che escono in piazza nonostante piova e faccia freddo. Per cosa?

A mio avviso questi sono, senza magari volerlo, seguaci di San Francesco che amava il Creato. Il papa Francesco é un altro esempio. Non si bagna sotto la pioggia come i romani (perché è argentino) ma si espone coraggiosamente a accuse di eresia da certi vescovi (americani), scrivendo tra l’altro, la lettera “Non siamo proprietari del creato”.

Vedo anche a Lipari un certo cambiamento in questo ultimo anno. Piú liparoti si mostrano amanti del creato e discepoli di Francesco, camminando sull’isola e prendendo cura di plastica, vetro e carta facendo in modo che si possano riciclare.

Gesù si fece piccolo e lavava i piedi dei suoi discepoli. Per questo, seguo l’esempio di un anziano liparoto e mia figlia. Questo anziano (non mi ricordo il suo nome) molti anni, fa metteva in ordine sul fiume (allora era la fine del fiume di Santa Lucia) accanto a dove ora si trova il negozio Linea verde. Lui non voleva avere rifiuti (plastica e altro) davanti a casa. Qualcuno di voi saprà forse chi era.
Mia figlia si mise a raccogliere rifiuti su una spiaggia a Ustica alcuni anni fa. Io amo questa isola e sto male quando vedo rifiuti (che sono di fatto, risorse preziose come plastica, vetro e carta). Seguo il loro esempio, combinando passeggiate con raccolta di plastica e vetro per le strade e i sentieri di Lipari. Sono orgoglioso di questo e per di più mi alleno la schiena e pratico amore per Dio e il Creato, cosa che mi fa stare bene.
Come ben sapete amare non é solo dire “ti amo”. Ho capito che sacrificarsi un poco, fa bene.

Grazie Bartolino Leone per darmi la parola. Mi farebbe piacere se tu mi aiutassi a capire di più come funzionano le cose qui sull’isola e come si amministrano le risorse a Lipari, la plastica, il vetro e la carta nei bidoni, i sentieri e le strade. penso specialmente alla bellissima strada di Bagnamare (che fra non molto magari potremo chiamare Bagnomaria) che porta dalla chiesa di Maria di Porto salvo a Pignataro.

Vorrei finire la mia lettera con due parole su Marina Morta. La chiamo cosi Marina corta che ora sta nel buio e abbandono totale. Una tristezza di zona. L’altra sera c’erano solo quattro locali illuminati (due negozi e due altri) e un poco di luce dalle chiese. Perché cari commercianti, non fate a turno come le farmacie, approfittando per mettere in ordine i vostri locali e magari ospitando qualche sperduto che ha voluto passare l’inverno sull’isola? tanto l’affitto lo pagate lo stesso, no? O forse preferite tenere vostri locali sul corso?

Spero ora di non essere denunciato per istigazione al terrorismo e alla disobedienza civile.
Un augurio di buone feste a voi lettori e concittadini. Grazie per la parola.

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