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di Armando Vernuccio

Ecco chi era mia madre e come si nasceva a Lipari...Pensateci prima di dire...fanno bene se chiudono l'ospedale!!!! Molti nel passato hanno fatto sacrifici per Lipari e per portare l'Ospedale ai giorni nostri impediamo che distruggano tutto.

Da Strettoindispensabile.it

Lidia Bonannella, l’ostetrica dalle “mani piccole”

LIPARI – Ha fatto nascere alle Eolie quasi 2000 bambini in 45 anni di carriera: tutti la ricordano come l’ostetrica dalle mani piccole.
Lidia Bonanella ha 64 anni: oggi é in pensione e ricorda i primi anni di servizio e le disavventure per far nascere i bambini in condizioni impossibili. Si è laureata all’Università di Messina nel 1957; da subito ha iniziato la sua attività nelle Eolie. Prima dipendente del comune, poi ostetrica condotta di Canneto ed infine dell’AUSL di Lipari.
Raggiungeva le Isole Minori anche con il mare in tempesta, quando ancora non c’erano i porti e il viaggio da Lipari ad Alicudi durava più di 5 ore.

Raggiungeva le frazioni di Lipari in groppa all’asino o sui carretti. Ha assistito a molti parti gemellari. «Una volta – racconta – i bambini nascevano in casa e raramente c’era il medico. I “ferri da lavoro” erano le garze sterilizzate e l’acqua bollente, il lisoformio e l’abilità delle mani.
Quando il bambino nasceva prematuro si metteva nel cotone idrofilo attorniato da bottiglie di vetro con l’acqua calda. Qualche volta ho fatto nascere più di 3 bambini nello stesso giorno e in posti diversi.
Sono stati anni difficili- dice ancora Lidia Bonanella – spesso ero costretta a portare mio figlio con me perché non sapevo a chi lasciarlo; ma sono stati anche anni ricchi di soddisfazione».

Cosa ricorda di allora?
« I riti che si praticavano al momento del parto, come mettere sotto il materasso della partoriente una forbice per spezzare il dolore o una chiave “mascolina”(senza buco e con tre denti) dietro le spalle della neo mamma per far fermare il latte in abbondanza».
Ha qualche rimpianto?
« Sì, il rimpianto di non aver potuto far nascere, un anno e mezzo fa, la mia amata nipotina Lidia Natalie. L’ artrosi alle mani non me l’hanno consentito».
30/03/2001
Mariangela Pastore

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Gentile direttore

dopo aver raccolto le rimostranze dei propri vicini, ho avuto incarico di esporre quanto segue:

Vico bandiera è il vicolo che si interseca con la via Maddalena, la quale parte dalla piazzetta di San Bartolomeo e sbocca davanti all'Hotel Giardino sul Mare.

In questo luogo vivono famiglie con disabili, i quali dispongono di comma 3 art.3 di gravità della legge 104/92, che si trovano costrette ad affrontare ogni mese problemi di ogni sorta legati alla scarsa erogazione idrica. Pur essendo al corrente di ciò l'amministrazione comunale non si è adoperata in alcun modo per risolvere il problema, costringendo le suddette famiglie a vivere senz'acqua per settimane senza avere la possibilità di svolgere le più semplici azioni quotidiane.

Gli scriventi hanno quindi dovuto spesso far ricorso al servizio con autobotte, pagando ogni qualvolta che ne usufruivano una tariffa che – seppur accessibile – non ha consentito di porre rimedio al problema idrico e non ha mitigato i disagi.

Inoltre l'ente comunale spesso e volentieri ha mancato nel rispettare il calendario di distribuzione che esso stesso stabiliva, ritardando l'erogazione per periodi superiori ai 15 giorni, specialmente durante la stagione estiva. Io stesso a causa di ciò ho dovuto richiedere, da luglio 2019 ad oggi, il servizio tramite autobotte per ben 7 volte; complice il fatto che quando l'ente in questione inviava l'acqua tramite rete il periodo di erogazione non superava le 2 ore, come accaduto il 05/03/2020 (l'erogazione è iniziata alle 22.00 circa ed è stata interrotta alle 23 della sera stessa)

In tutti questi anni di disagi nessuno dell'amministrazione, nonostante le ripetute segnalazioni a vario livello da parte degli abitanti di questo comprensorio, si è mosso per effettuare sopralluoghi o ha interloquito sul posto con noi cittadini.

In data 02/03/2020 mi sono recato presso l'ufficio idrico per effettuare l'ennesimo versamento, non appena sono arrivato mi è stato comunicato che dovevo attendere la tarda mattinata, in quanto stava per subentrare la ditta che avrebbe sostituito la Geomar; la quale aveva rinunciato alla prosecuzione del servizio.

Una volta avuto il via libera ho effettuato il versamento e, consegnata la ricevuta all'ufficio idrico, sono stato inserito nella lista e informato che avrei ricevuto il rifornimento non prima di Lunedì 09/03/2020.

Ormai le mia cisterna - dalla capienza di 7 tonnellate - è vuota da sabato 29/02/2020, con enormi disagi di carattere sanitario che non sto a elencare, in quanto sono facilmente intuibili. Al mio stesso modo, anche le famiglie vicine stanno per esaurire le scorte idriche.

Ho cercato vanamente di contattare il Sindaco, sia tramite Whatsapp che telefonicamente, senza mai ricevere risposta. Mi preme precisare che ogni anno le bollette arrivano puntualmente ma noi, che paghiamo profumatamente, non abbiamo alcun servizio.

Nemmeno la mia delicata situazione familiare, simile a quella di molti altri residenti in vico Bandiera che vivono con congiunti disabili, ci ha garantito priorità nell'erogazione di questo bene primario. Bene indispensabile in special modo adesso, a causa dell'alta preoccupazione sanitaria provocata dell'emergenza Corona Virus.

Siamo stanchi di essere presi in giro e vogliamo, anzi pretendiamo, delle risposte e delle soluzioni immediate e definitive. Siamo stanchi di andare a mendicare un servizio che ci spetta di diritto.

Chiediamo inoltre un incontro con il Sindaco, l'amministrazione e il personale tecnico e che questo si rechi in loco per la verifica e lo studio volti alla risoluzione dei problemi idrici che affligge questa zona.

Gli abitanti di Vico Bandiera: VERNUCCIO Armando, D'ANTONI Gaetana. VERNUCCIO Lidia, VERNUCCIO Riccardo Antonio, LI DONNI Aurelio, MANDARANO Trentina, COSTANZO Mario, GRECO Maria, COSTANZO Angela, COSTANZO Giuseppe, LO PRESTI Gaetana

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