ARTISTI PER L'OSPEDALE DI LIPARI!
Grazie a tutti gli amici che sostengono la nostra battaglia per la difesa dell'Ospedale di Lipari, e che partecipano alla nostra campagna mediatica.

Iniziamo oggi con CHRISTIAN GINEPRO!
Aiutateci a diffondere e divulgare.

carbonemaggiore.jpg

Carissimi lettori di questo giornale,

L’impegno e la battaglia di tutti noi membri del comitato spontaneo “l’ospedale di Lipari non si tocca”, continuano.

Lo scorso 13 dicembre abbiamo avuto un importante INCONTRO con il sottosegretario alla salute Andrea Costa sulla situazione sanitaria alle isole Eolie.

Abbiamo consegnato l’ESPOSTO inviato alla Magistratura e una relazione sulle maggiori problematiche, oramai insostenibili, che affliggono l’ospedale di Lipari e tutto il restante territorio.

Il comitato ha chiesto a gran voce L’APPLICAZIONE della legge speciale sulle isole minori, in discussione da ormai quattro anni, che consentirà a queste isole di poter avere una Sanità che rispetti i LEA. Abbiamo anche ribadito la nostra CONTRARIETÀ circa interventi tampone che non garantiscano stabilità e professionalità de personale sanitario.

Il sottosegretario Costa oltre ad assicurarci la VICINANZA dello Stato ha assunto l’impegno di ritornare a breve alle Eolie per condividere soluzioni e dare risposte.

Si è creato un filo diretto, soprattutto per l’impegno di ACCELERARE l’approvazione della legge sulle isole minori.

Ringraziamo il sottosegretario e tutte le istituzioni coinvolte, continuiamo il nostro impegno in tutte le sedi opportune VIGILANDO perché si possa finalmente assicurare il DIRITTO ALLA SALUTE nel nostro arcipelago e nelle altre isole minori.

CONDIVIDIAMO con tutti la lettera inviata ai rappresentanti del Governo e l’esposto.
In rappresentanza del comitato, Avv. Antonella Longo, Marilena Mirabito, Silvia Carbone, Francesca Giardina, Angelo Natoli, Giovanna Maggiore, Paolo Arena, Anna Spinella
Nota del Comitato “L’ospedale di Lipari non si tocca” al Presidente della Repubblica , Mattarella ; al Presidente del Consiglio Draghi; al Ministro per Il Sud , Carfagna; al Ministro per Salute , Speranza ; ai Sottosegretari Costa e Sileri; al Presidente della Camera , Fico e del Senato , Casellati .

OGGETTO. Interruzione di pubblico servizio. Appello per la difesa dell’ospedale di Lipari e per il diritto alla salute dei cittadini delle Eolie.

Signori Presidenti Signori Ministri, signori Sottosegretari

siamo Il Comitato spontaneo di cittadini “L’ Ospedale di Lipari non si tocca” e Vi scriviamo per segnalarVi quanto sta avvenendo nel territorio delle isole Eolie e che riguarda il diritto alla cura e all’ assistenza di circa 20.000 eoliani.
L’ Ospedale di Lipari, un tempo al pieno dell’organico e struttura funzionante, che garantiva al territorio molti servizi sanitari, anche specialistici e di emergenza, da più di 10 anni è oggetto di scelte e politiche di ridimensionamento e abbandono da parte degli organi responsabili, la Regione Siciliana prima di tutto.

I disagi sono enormi e numerosi, tutti a carico degli abitanti, sparsi in 7 isole, con le difficoltà proprie delle isole minori (mancanza di collegamenti e porti adeguati, servizi ridotti).

Il primo reparto che venne smantellato fu il reparto Ostetricia e Ginecologia con la conseguente chiusura del nido.

Da quella data tutte le scelte fatte in seguito sono state improntate al depotenziamento, riducendo drasticamente i posti letto, non sostituendo il personale che andava in pensione o che veniva trasferito.

In tutti questi anni gli organi regionali e territoriali si sono prodigati facendo promesse e rassicurazioni mentre continuava il progressivo impoverimento dei reparti.

Nulla è stato fatto per riportare l’Ospedale di Lipari alla sua piena funzionalità e per garantire almeno i livelli essenziali assistenziali (LEA) previsti dalla legge. I cittadini continuano a soffrire, a rischiare, a vedere negato il proprio diritto alla cura e alla salute e, purtroppo, anche a morire.

Una fetta della popolazione eoliana, come gli anziani e le persone con disabilità, con difficoltà maggiori a spostarsi, è costretta a rinunciare sia alla prevenzione che alle cure per motivi di costo, distanza o liste d’attesa.

Un paziente con un’embolia non può essere trasportato in elicottero, ma solo con l’aliscafo e nelle isole gli spostamenti sono condizionati dalle condizioni meteo e del mare.

Chi vive sulla terra ferma può curarsi in sicurezza perché si può spostare, noi isolani NO!

Tanti piccoli Ospedali, soprattutto quelli delle isole minori, hanno subito lo stesso “trattamento”, senza assolutamente tenere conto del tipo di territorio, e la pandemia ha aggravato la situazione.

Abbiamo una camera iperbarica a Lipari. Sarebbe utile per moltissime cure, ma anche per le emergenze legate alle embolie ma il servizio é chiuso per mancanza di personale: non ci sono anestesisti!

Da circa due mesi, con l’emergenza delle emissioni gassose nell’ isola di Vulcano, tutte le misure adottate vedono il coinvolgimento di personale e strumenti provenienti dalla Sicilia. Tutto questo, oltre all’ enorme dispendio di risorse economiche, sottopone gli abitanti, già in condizioni di grande difficoltà e rischio, ad ulteriori sacrifici e pericoli. Se l’Ospedale fosse al pieno della sua attività e funzionalità tutto questo potrebbe essere evitato o limitato.

Il comitato spontaneo L’Ospedale di Lipari non si tocca, vista l’ inadeguata risposta della Politica e dei responsabili della sanità regionale, essendo a rischio l’ erogazione di un pubblico servizio, ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Prefettura, che si allega, che ha visto una grandissima partecipazione della popolazione eoliana.

In poco tempo abbiamo raccolto oltre 3200 firme, la metà degli aventi diritto al voto nelle isole Eolie, e insieme alle firme abbiamo raccolto dagli abitanti tutta l’ amarezza e la frustrazione per la negazione di un diritto fondamentale per le loro vite. Rabbia, rancore, rassegnazione, umiliazione, sfiducia, sofferenza nelle loro parole e nei loro sguardi.

Ci appelliamo ad un Vostro intervento urgente perché possano essere ripristinate nelle isole Eolie condizioni di sicurezza e assistenza perché:
ci venga restituita l’assistenza sanitaria pubblica: vogliamo tornare a nascere e a curarci nelle Eolie, vogliamo che non venga più messa a rischio la nostra vita
ci venga ridato un Ospedale degno di tale nome, in cui siano garantiti i LEA e solo le emergenze siano curate fuori, e non il contrario
si trovi un giusto equilibrio tra strutture ospedaliere centralizzate di alto livello e strutture ospedaliere decentrate, per tutelare le persone che vivono in aree disagiate
una legge speciale per i territori disagiati e le piccole isole e, nelle more, chiediamo allo Stato, alla Regione e al comune di Lipari, di lavorare in sinergia per arrivare a soluzioni transitorie e immediate e a porre fine così alle sofferenze e ai disagi di questa comunità.

IL COMITATO “L’ OSPEDALE DI LIPARI NON SI TOCCA”

download (1)QAS1.png

Sanità: comitato appello anche a Mattarella e Draghi per ospedale Lipari

Per l’ospedale di Lipari che continua ad essere in agonia per la carenza di medici e per la chiusura del punto nascite, della camera iperbarica e della sala operatoria che funziona se ci sono gli anestesisti, il comitato "L’ospedale di Lipari non si tocca" guidato da Antonella Longo, Silvia Carbone e Giovanna Maggiore, si è rivolto anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Mario Draghi e al ministro della salute Roberto Speranza. “Chiediamo a gran voce – hanno scritto – l’applicazione della legge speciale sulle isole minori, in discussione da ormai quattro anni, che consentirà a queste isole di poter avere una sanità che rispetti i Lea (livelli essenziali assistenziali), per il diritto alla cura e all’ assistenza di circa 20.000 eoliani. I disagi sono enormi e numerosi, tutti a carico degli abitanti, sparsi in 7 isole, con le difficoltà proprie delle isole minori (mancanza di collegamenti e porti adeguati, servizi ridotti)”.

“Un paziente con un’embolia – hanno puntualizzato i rappresentanti del comitato - non può essere trasportato in elicottero, ma solo con l’aliscafo e nelle isole gli spostamenti sono condizionati dalle condizioni meteo e del mare. Chi vive sulla terra ferma può curarsi in sicurezza perché si può spostare, “noi isolani no!”. C’è una camera iperbarica a Lipari. Sarebbe utile per moltissime cure, ma anche per le emergenze legate alle embolie ma il servizio é chiuso per mancanza di personale: non ci sono anestesisti. Da circa due mesi, con l’emergenza delle emissioni gassose nell’ isola di Vulcano, tutte le misure adottate vedono il coinvolgimento di personale e strumenti provenienti dalla Sicilia. Il comitato conclude: “Essendo a rischio l’erogazione di un pubblico servizio, abbiamo inviato un esposto alla Procura e alla Prefettura con oltre 3200 firme”. Al momento il commissario dell'Asp Bernardo Alagna non ha rilasciato dichiarazioni.(ANSA)

gattopardo-hotel.jpg