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Dettagli...

---Il Meetup di Lipari "Grilli Eoliani" rende noto che il candidato Sindaco del Movimento 5 Stelle a Milano sarà un Eoliano, Gianluca Corrado, in seguito alla votazione online tenutasi oggi pomeriggio nella quale ha ottenuto il 72% delle preferenze ( pari a 634 voti ). La notizia sul blog di Grillo a questo link http://www.beppegrillo.it/
 
Complimenti ed in bocca al lupo al nostro concittadino dal nostro gruppo per questa nuova avventura.

Anche il mare è pieno di stelle.....

RASSEGNA STAMPA. NOTIZIARIOEOLIE.IT

All'avvocato Gianluca Corrado in bocca al lupo anche dal Notiziario.

CONTROCORRENTEOLIANA del 21-3-2016

aaaaaaaa

L’avvocato trentanovenne Gianluca Corrado di Lipari si é guadagnato la fiducia del guru Gianroberto Casaleggio, come papabile sindaco di Milano. Una bella notizia che merita il tifo delle Eolie. Un giovane proveniente da una famiglia di politici con in testa il nonno paterno che dal suo ufficio di Sottomonastero rappresentava una parte importante della Democrazia Cristiana che aveva in Checchino Vitale un sindaco quasi a vita. Ma la mente di quel successo fu il nonno, il braccio destro e la voce della politica eoliana.
 

 

CORRIERE.IT

M5S, Corrado in corsa a Milano. Ma la votazione divide la base.

Scelto con una ratifica sul blog. C’è chi protesta: «Come Forza Italia con Bertolaso?»

di EmanueleBuzzi

Ha vinto l'ala ortodossa dei parlamentari e dei consiglieri — quella guidata da Paola Carinelli, Mattia Calise e Manlio Di Stefano —, ha vinto la linea che proponeva di dare ascolto ai militanti storici e non arrischiarsi con una nuova consultazione online (ben vista anche da Gianroberto Casaleggio) che avrebbe potuto minare la base. Alla fine si è votato sul web ma solo per ratificare il nome di Gianluca Corrado come nuovo candidato sindaco di Milano per il Movimento. Hanno vinto i sì con il 72%: Corrado, terzo classificato lo scorso novembre con 65 voti, ha ottenuto 634 preferenze (su 876).

La polemica con Di Stefano

Ma la scelta di procedere a una votazione online di ratifica della candidatura di Corrado è sembrata a molti attivisti una mediazione tra le due ipotesi: quella di confermare direttamente l'avvocato di origini siciliane come sostituto di Patrizia Bedori (vincitrice delle primarie Cinque »Stelle che ha fatto un passo indietro due settimane fa) e l'idea di azzerare le comunarie per intraprendere una nuova selezione. Una mediazione arrivata dietro la spinta della base milanese che ha organizzato le consultazioni di novembre e che ha avuto l'esito di dividere ancor più, almeno sul web, i militanti. «Come Forza Italia a Roma con Bertolaso? A Milano quindi candidato unico?», ha scritto Omar Bassalti. La polemica ha coinvolto in prima linea anche il deputato Manlio Di Stefano, che ha commentato su Facebook: «A Milano siamo questo e mi va bene così. Ogni cosa a suo tempo». Andrea Cusato ha puntato il dito contro Di Stefano, accusandolo di sostenere il sì per Corrado: «Diciamo che stai provando a dare una spintarella», ha scritto. E Di Stefano ha risposto: «Ma è ovvio la cha la dia! È una ratifica mica una scelta tra più persone». Molti sono anche i sostenitori di Corrado che esaltano la scelta di non procedere a nuove comunarie.

I commenti sul blog

La divisione interna si rispecchia nei commenti sul blog di Beppe Grillo. «Mai vista una votazione più ridicola di questa», scrive Adele. «Una pagliacciata», chiosa Salvatore da Palermo. «Ratificare una volontà già espressa in perfetta autonomia e trasparenza è sempre meglio che delegittimare quanto fatto con una nuova votazione», sostiene invece Massimo Palmisano. Per Marco Signori «se necessita riconfermare qui la candidatura di Gianluca per dare a essa maggior forza ben venga». Una frattura, quella tra gli attivisti, che ora toccherà a Corrado ricucire, conscio anche dei sondaggi che danno il Movimento pericolosamente vicino a scendere sotto il 10%.

La nota del candidato

«Siamo pronti a lavorare per far diventare Milano una città a misura di famiglia, in cui le periferie tornino a vivere grazie a negozi, parchi e musei — ha commentato Corrado con una nota —. Una città in cui l'aria torni respirabile, senza gridare all'emergenza smog ogni settimana. Una città in cui ci sia sicurezza per tutti i milanesi».

LETTERA43.IT

M5s Milano, chi è Gianluca Corrado

Il padre vicino a Fi. Il nonno della Dc. L'eredità del grillino che corre a Milano.

di

 
Gianluca Corrado.

 

Gianluca Corrado, il nuovo candidato grillino consacrato da un referendum sul blog come sostituto di Patrizia Bedori, è un figlio (e nipote) d'arte, politicamente parlando.
A ricordarlo è stato il quotidiano online Notiziario Eolie che ha fatto il suo 'in bocca al lupo' al proprio concittadino. Corrado, infatti, nato a Messina 39 anni fa, ha vissuto dino ai 18 anni a Lipari, prima di trasferirsi a Bologna per studiare Giurisprudenza.
IL MESSAGGIO DA LIPARI. «L’avvocato trentanovenne Gianluca Corrado», si legge online, «si è guadagnato la fiducia del guru Gianroberto Casaleggio, come papabile sindaco di Milano. Una bella notizia che merita il tifo delle Eolie. Un giovane proveniente da una famiglia di politici con in testa il nonno paterno che dal suo ufficio di Sottomonastero rappresentava una parte importante della Democrazia cristiana che aveva in Checchino Vitale un sindaco quasi a vita. Ma la mente di quel successo fu il nonno, il braccio destro e la voce della politica eoliana».
«CASALEGGIO? MAI VISTO». Sorvolando sulla fiducia della Casaleggio Associati su cui si era mormorato molto negli ultimi mesi, tanto da spingere Corrado a smentire qualsiasi conoscenza diretta con il guru («Non ne conosco nemmeno l'ubicazione», ha scritto il grillino su Facebook. «Non ci ho mai parlato, né con lui né con Grillo», ha aggiunto ad Affari Italiani ricordando che «nel M5s quando si vuole diffamare qualcuno dici di lui che è vicino a Casaleggio»), vero è che sia il padre sia il nonno dell'avvocato grillino erano politici conosciuti e apprezzati sull'isola.
IL PADRE FORZISTA. Il primo Ferdinando 'Nando' Corrado, ex dipendente del Banco di Sicilia e membro del Rotary club, è stato anche presidente della Lipari Porto, una società mista partecipata dal Comune e dalle Condotte d'Acqua Spa. Vicino a Forza Italia e all'ex sindaco di centrodestra Mariano Bruno, Corrado senior, riferiscono a Lettera43.it fonti isolane, era in odore di candidatura e nella legislatura precedente pure di un assessorato.
Tutto finì in un nulla di fatto: nessuna candidatura né poltrona.
Nel 2012, tra l'altro, vinse Marco Giorgianni, espressione di una coalizione composta anche da Udc, Pd, Fli.
E come in ogni tournover che si rispetti, Corrado ha ceduto la sua carica alla Lipari Porto all'avvocato Giancarlo Niutta. Mentre Bruno, ora consigliere di minoranza per il Pdl, nel 2013 è stato indagato per rimborsi gonfiati.
LE RADICI DEMOCRISTIANE. Anche il nonno del candidato pentastellato era un notabile dell'isola. Democristiano, era vicinissimo al sindaco 'imperituro' Francesco Vitale che 'regnò' dal 1952 al 1976. Vitale prima di abbracciare lo Scudo crociato era stato segretario del Partito fascista locale dal 1929 al 1933 e pure nel 1943.
La politica, dunque, Corrado l'ha nel dna.
Non stupisce che la sfida a Palazzo Marino non lo spaventi, anzi. In alcune interviste ha ammesso di «avere le carte in regola», anche per bucare il video.
Di sicuro lo pensa Bedori che dopo il risultato del referendum ha dichiarato: «Corrado è tagliato per fare l’attaccante, io no, preferisco la vita da mediano. E oggi sono tanto felice». 
Tutto bene quel che finisce bene, quindi.
ATTIVISTA DAL 2012. E dire che Corrado è attivista M5s 'solo' dal 2012. Narrano le cronache che sia stato folgorato sulla via pentastellata proprio nella sua Lipari.
E che il responsabile della sua conversione, ma sono voci dell'isola, sia Francesco Finocchiaro del MeetUp lipariano i Grilli eoliani, un gruppo attivo che «riuscì pure a fare arrivare a Lipari Beppe Grillo», ricorda qualcuno.
Da allora Corrado è stato tutto studio (legale) e cinquestelle.

---ELEZIONI

M5S, il caso Milano
Sondaggi deboli
e liti sui candidati

di Emanuele Buzzi e Cesare Zapperi
Dopo il ritiro di Patrizia Bedori, il Movimento non ha ancora scelto su chi puntare. Casaleggio vorrebbe rifare le Comunarie, la base preferisce Gianluca Corrado

---di Emanuele Buzzi

Domenica è il giorno della verità. Alle 14.30 gli attivisti Cinque Stelle milanesi sono convocati per una riunione straordinaria in via Barrili: lì si scioglieranno i dubbi che nelle ultime ore hanno infuocato la campagna elettorale del Movimento a Milano, Patrizia Bedori dovrebbe confermare la sua decisione di ritirarsi dalla corsa a sindaco.

Una scelta preannunciata venerdì in una riunione con una quarantina di militanti (e anche qualche parlamentare), una scelta a sorpresa, dopo che Bedori aveva resistito alle perplessità mostrate dai vertici a fine gennaio — aveva avuto anche un lungo incontro con Gianroberto Casaleggio — sulla sua candidatura. «Si è trattata di una decisione personale, maturata in autonomia», chiariscono fonti pentastellate. Outsider vincitrice con soli 74 voti delle primarie di novembre (votarono circa 330 persone e sull’esito venne anche chiesto un ricorso), Bedori, espressione dell’ala radicale del Movimento, si è sempre aggrappata nel sua scelta di proseguire la campagna elettorale sul sostegno di un nucleo storico di militanti a cui è legata.

La candidata si sarebbe sentita sola

E sarebbero proprio le critiche a lei rivolte da alcuni esponenti di quest’ala ad aver provocato la decisione di abbandonare. La candidata si sarebbe sentita sola, trascurata non solo dai vertici, ma anche da parte della sua stessa base. A rafforzare il proposito di lasciare — trapela da alcune indiscrezioni — il fatto di essere trascurata dagli altri esponenti Cinque Stelle anche a livello mediatico.

I commenti di Bedori su Facebook

Proprio in questa direzione vanno anche alcuni commenti sulla sua bacheca Facebook: «Se una la isoli, non la promuovi, non la mandi in tv è normale che se ne vada». Alla riunione di venerdì un gruppo di sostenitori l’ha invitata a riflettere sulla decisione maturata, ma difficilmente Bedori cambierà idea.

I dubbi di Dario Fo

I rumors su un possibile abbandono hanno provocato già anche le prime reazioni della base. C’è chi difende Bedori, chi ricorda i dubbi di Dario Fo (il Nobel si era detto «molto preoccupato») e chi invoca — sulla stessa pagina della aspirante sindaca — «Un candidato più competitivo». Sul web si fa il nome anche di Stefano Buffagni, consigliere regionale lombardo del M5S in forte ascesa, ma l’ipotesi è improbabile, perché, come per Alessandro Di Battista a Roma, si tratterebbe di fare una deroga alle regole del Movimento che vietano cambi di poltrone durante il mandato.

Gianluca Corrado o nuova selezione?

Al momento, nel caso di un ritiro due sembrano le ipotesi più probabili: una porta alla candidatura di Gianluca Corrado, giunto terzo alle Comunarie e — essendo il secondo classificato uscito dal M5S — primo dei ripescabili. L’altra segna il ritorno, sulla scia di quanto accaduto a Roma e a Napoli, a una nuova selezione, stavolta via blog. Sembra proprio quest’ultima la strada con più chance, perché permetterebbe di azzerare le frizioni e le tensioni all’interno del gruppo pentastellato milanese, permettendo una nuova ripartenza.

Carbone, Pd: «Tra Roma e Milano scambio di favori tra destra e M5S»

Intanto le indiscrezioni sul ritiro di Bedori hanno già provocato le prime reazioni politiche. «Tra Roma e Milano scambio di favori tra destra e M5S — accusa Ernesto Carbone del Pd —. A Roma, Berlusconi omaggia la Raggi e di fatto dà il suo appoggio a Casaleggio per la corsa nella Capitale. A Milano, Casaleggio fa ritirare la sua candidata, da lui mai apprezzata, e appoggia la corsa della destra». I dem prendono di mira anche il ruolo di Gianroberto Casaleggio e ironizzano sul «flop» delle Comunarie. Lancia il suo affondo anche Matteo Renzi: «Nel Movimento 5 Stelle c’è il che principio uno vale uno, poi arriva Casaleggio e vale per tutti: è impressionate quanto accaduto a Milano. Se c’è una procedura per la selezione del candidato e poi cambi idea è imbarazzante, è una visione da lunapark».

Salvini: «che scelgano un candidato in gamba, ci confronteremo»

Alle critiche dei democratici di un asse M5S-Lega risponde indirettamente Matteo Salvini. «Noi qui vinciamo a prescindere dagli altri, ho questa idea, quindi auguri: che scelgano un candidato in gamba, ci confronteremo», dice il leader leghista. Interviene nel dibattito anche Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra: «Mi dispiace se la Bedori si ritira perché è brava e sta lavorando tanto».(Corriere.it)

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