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Crimea, i luoghi delle vacanze. Simferopoli
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Centro Amministrativo e politico della Crimea, ha 400.000 abitanti ed è il tradizionale punto di partenza per i tour in Crimea.
La città è collegata via treno e via aereo con tutte le maggiori città, nonché con le tratte internazionali. Venne costruita nel XV secolo sulle rovine di una antica città tatara chiamata Ak Masjid.
La principale attrazione turistica è il sito archeologico di Neapolis Skifski, dove troviamo le rovine della capitale dello Stato scita del secondo secolo a.C. Gli scavi di tale sito iniziarono nel 1827, oggi annoverano mausolei e tombe di 72 nobili sciti. Il minareto di Kebir-Djami, le grotte di Cetir-Dag e gli impianti per gli sport invernali di Angarskij Pereval sono le altre principali attrattive turistiche della zona.
Città intellettuale e universitaria, punto di incontro tra cultura tartara e russa, inizia ora a sviluppare il turismo di intrattenimento e notturno. La spiaggia di Nikolaevka è la più vicina alla città (37 km) ed è attrezzata per la ricezione turistica con decine di hotel, innumerevoli pensioni, appartamenti privati e ville. Costanti i collegamenti con la città. Simferopoli è attrezzata con importanti e valide strutture ricettive, tuttavia il cliente tipico della città è generalmente il turista di passaggio.
IL RACCONTO. Eolie, la vacanza sul "Sigismondo" di capitan Felice "un’esperienza davvero indimenticabile..."
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di Claudio Rossetti
STROMBOLI – Il nostro viaggio è proseguito verso le Isole Eolie. Lipari, Salina, Vulcano, Panarea, Stromboli con Strombolicchio, Filicudi e Alicudi sono alcune delle isole più belle del Mediterraneo e del Tirreno in quanto sorgono in un tratto di mare incontaminato e limpido che non ha niente da invidiare alle mete più esotiche come le Maldive o i Caraibi.
Eolie e Lipari possono per questa ragione essere considerate come vere e proprie perle dei mari italici, luoghi ideali per chi ama la natura e la tranquillità che contraddistingue questi luoghi, dove ci si diverte ma non in maniera maniacale. Queste isole possono infatti essere il luogo ideale di vacanza per famiglie e giovani amanti che cercano relax.
Queste isole sono raggiungibili durante tutto l'anno da Milazzo (a nord della Sicilia) concorse regolari di traghetti e di aliscafi. Basta quindi recarsi in Sicilia e poi organizzarsi per un nuovo sbarco. La principale dell'Arcipelago è l'isola di Lipari, chiamata Lipara dal nome del suo primo mitico sovrano, fu un grande centro economico e florido e grande centro della cultura greca.
In questo porto ci siamo imbarcati su “Sigismondo” per fare una crociera di tre giorni alla scoperta di questo vero paradiso. Lo storico veliero del 1901, un tempo adibito al trasporto del materiale da costruzione destinato ai vari villaggi delle Eolie, da alcuni anni propone la navigazione charter alle Eolie. Al timone troviamo Felice, capitano e cuoco, che con grande simpatia si occupa del benessere dei passeggeri (compreso il piccolo Skipper, un maltese bianco abituato al mare e alla navigazione). Una crociera all’insegna del “carpe diem” con momenti di osservazione del mare, ore di meritato riposo e tuffi nel mare azzurro, il tutto intercalato da gustosissimi piatti preparati dall’equipaggio.
La nostra rotta ci ha condotti a Vulcano (dove abbiamo scalato il vulcano), accanto a Panarea e infine a Stromboli. Questo vulcano, sulle prime pagine di tutti i giornali per le sue recenti eruzioni, si è presentato con un spettacolo ‘pirotecnico’ notturno davvero unico. Abbiamo osservato questo inedito programma direttamente dal ponte del nostro veliero. Un’esperienza davvero indimenticabile.
Il nostro viaggio “Sicilia tra terra e mare”, una volta sbarcati a Milazzo, proseguirà per Cefalù, luogo di grande storia e villeggiatura balneare.(viaggirossetti.ch)
Eolie fuori classifica
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di Salvatore Leone
Nella lista delle isole da sogno dove sognare, mancano le Eolie fra le prime 50 isole scelte da oltre 5.300 persone. Questo è l’elenco: 1. Flatey, Islanda. 2. Palawan, Filippine-3. Espiritu Santo, Vanuatu. 4. Sommarøy, Norvegia. 5. Korcula, Croazia. 6. The Aran Islands, Irlanda. 7. Pemba Island, Zanzibar. 8. Barbados. 9. Lummi Island, Washington State. 10. Bora Bora, Polinesia Francese. 11. Rawa Island, Malaysia. 12. Azores, Portogallo.
13. Koh Tao, Thailandia. 14. Capri, Italia. 15. Fraser Island, Australia. 16. Bali, Indonesia. 17. Ibiza, Spagna. 18. Cape Breton Island, Nova Scotia, Canada. 19. Corsica, Francia. 20. Santorini, Grecia 21. Havelock Island, Andaman Islands, India. 22. Kauai, Hawaii. 23. Colonsay, Scotzia. 24. Aitutaki, The Cook Islands. 25. Cebu, Filippine.
26. Maldive. 27. Curaçao. 28. Rangitoto Island, Nuova Zelanda. 29. Sir Bani Yas – Abu Dhabi, UAE. 30. Galápagos Islands, Ecuador. 31. Gozo, Malta. 32. Pulau Tengah, Malaysia. 33. Grand Cayman, Cayman Islands. 34. Salt Spring Island, British Colombia, Canada. 35. St. Barts, Caribbean. 36. Mont-Saint-Michel, Francia. 37. Laucala Island, Fiji. 38. La Digue, Seychelles.
39. Jicaro, Nicaragua. 40. Cozumel, Messico. 41. Koh Rong Samloem, Cambodia. 42. Culebra, Puerto Rico. 43. Formentera, Spagna. 44. Tobago. 45. Öland, Svezia. 46. St. Lucia, Caribbean. 47. Paros, Grecia. 48. Chiloe, Cile. 49. Mallorca, Spagna. 50. Côn So'n, Vietnam. Secondo molti hanno voluto fare un dispetto alla signora Pina non includendo almeno Panarea nella classifica.
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Crimea, Kerch: la città citata da Omero...
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Citata da Omero nelle sue opere, Kerch possiede almeno 26 secoli di storia.
La città fu sotto il dominio del Re del Ponto Mitridate VI Eupatore il quale, salito al trono nel 120 a.C. a 12 anni di età, per circa 60 anni con eccezionale energia ed ambiziosi disegni fu protagonista di un lungo ed ostinato conflitto con Roma.
Mitridate in parte per via di conquiste, in parte per via di accordi, unificò un territorio che si estendeva su tutti i lati del Mar Nero e buona parte dell’Asia Minore.
In breve tempo dette vita ad un vasto impero e iniziò ad accarezzare il progetto di soppiantare la potenza romana, ne derivò un immediato intervento proprio di Roma e le tre guerre mitridatiche che aprirono ai romani le vie dell’Oriente.
Mitridate perse man mano tutte le colonie fino a che fu costretto a rifugiarsi nel suo ultimo avamposto, appunto Kerc, e qui si fece uccidere da un suo fedele servitore. Il punto in cui si fece dare la morte si chiama ancora oggi monte di Mitridate, monumenti, rovine e musei sono presenti a testimonianza della storia passata. Gli archeologi di tutta la Russia venivano qui per ricerche terrestri e marine.
Molto frequentata specialmente per il turismo culturale.
Il tribunale scortato dagli "immancabili" Leoni...
Vita Zybina, già capo della polizia di Kerch e tra i piu' affermati avvocati della Crimea...
La Crimea oggi...
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“Le tasse salgono, gli stipendi non crescono: le cose non sono molto diverse da quando a comandare era Kiev”. Ekaterina ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, lavora come contabile in una piccola azienda. E forse è per questo che risponde alle domande - la vostra vita è cambiata in meglio o in peggio dalla “riunificazione”? - senza esitazione. Accanto a lei c’è suo marito, Dimitri. Lui, invece, ha la carnagione olivastra, i capelli neri come il petrolio, occhi verdi smeraldo e un sorriso gentile illuminato da denti bianchissimi. Crimea, crogiuolo di popoli. Fa il pescatore e come Natalia sono venuti al mercato centrale di Sebastopoli per fare la spesa. “Abbiamo votato per tornare a far parte della Russia - spiega - ma non è cambiato molto da allora: le autorità continuano a non combinare nulla, solo interventi cosmetici”. Che il risultato al referendum sarebbe stato diverso se, per esempio, fosse stato concesso più tempo non ci credono. Ma neppure che senza l’intervento di Mosca in Crimea sarebbe scoppiata una guerra come nel Donbass, così come sostengono i fan più sfegatati del Cremlino. “Di certo c’è che i prezzi sono saliti”. E questo, al mercato, lo dicono tutti.
L’Ucraina, d’altra parte, ha di fatto chiuso la sua parte di frontiera e ogni cosa in Crimea oggi viene dalla Russia, o via aereo, con gli alti costi che ne conseguono, o via nave attraverso il porto di Kerch, dove è in corso di costruzione il gigantesco - e costosissimo - ponte che dovrà definitivamente legare la penisola alla madrepatria attraverso un collegamento stradale e ferroviario. Mosca, si diceva, ha varato un imponente piano di investimenti per rivitalizzare l’economia crimeana dopo i 20 anni di cronici sottoinvestimenti patiti negli anni dell’indipendenza ucraina (a cui vanno sommati gli anni della stagnazione di Breznev). Vediamo allora un po’ di numeri. L’ultimo piano d’investimento disponibile del governo ucraino contemplava circa 120 milioni di dollari annui fino al 2020. Poi è arrivata l’annessione. Così, solo nel 2014, da Mosca sono piovuti 124 miliardi di rubli in “sovvenzioni federali” e denari utili a inserire la repubblica crimeana nell’alveo amministrativo russo - assorbendo, ad esempio, i dipendenti pubblici nella struttura federale. Le conversioni in valuta ‘pregiata’ - diciamo euro, per comodità - da qui in poi si fanno più complicate per l’alta volatilità del rublo ma se si fa la media del 2014, in base ai dati forniti dalla Bce, si arriva a circa 2,5 miliardi di euro. Il programma governativo di sviluppo per la Crimea - 2015-2020 - prevede poi una cifra monstre: 736 miliardi di rubli. Per il 2016 si parla di 148 miliardi di rubli che, ancora, stando alla media di cambio Bce fanno quasi 2,1 miliardi di euro.
Il Cremlino ha quindi messo il turbo e, suscitando non pochi brontolii in altre zone depresse del paese che dipendono dalla munificità del governo centrale, ha trasformato l’intera repubblica crimeana in Zona Economica Libera. Ci sarebbe di che essere felici, visti i tempi. Eppure i quattrini evidentemente non hanno iniziato a girare abbastanza velocemente, se non altro per chi come Ekaterina e Dimitri deve campare con uno stipendio fisso e non ‘fa’ il prezzo. Oksana, che al mercato ha una bancarella di frutta e verdura, invece un miglioramento lo vede eccome. “Ci sono più soldi, abbiamo compiuto passi avanti”, racconta elettrizzata. “Certo, ci sono dei problemi ma non si può avere tutto subito”. Che Oksana sia di parte non lo nasconde e anzi ne va fiera. “Io mi sento russa al 100% e la mattina del referendum mi sono presentata al seggio alle 8 di mattina: il risultato non poteva essere diverso”. La Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d’Europa, ha ad ogni modo dichiarato il referendum “illegale” sia in base alla Costituzione ucraina che a quella crimeana e la mancanza di osservatori internazionali indipendenti - Osce o Onu - non ha giocato a favore della Russia. Putin, dal canto suo, ha sempre citato il caso del Kosovo come il precedente principe e ha sostenuto che il referendum in Crimea ha seguito “quelle stesse procedure”.
Ma il diritto internazionale a un certo punto si ferma - di norma davanti ai carri armati - e inizia la vita delle persone, checché ne dicano le cancellerie. “Una mia conoscente lavora in una scuola materna, fa le pulizie: quando c’era l’Ucraina prendeva 140 dollari al mese, ora 4mila rubli (circa 80 euro, ndr). Ma come si fa a vivere con 4mila rubli?”. Grigory nella vita invece fa il tassista e per una corsa da Sebastopoli a Yalta, 70 chilometri più a est lungo la costa rispetto a Sebastopoli, di rubli ne chiede 2mila. Per lui i nomi di Putin e Aksyonov non hanno un gran significato, sono entità astratte, simili ai numina degli antichi romani, così come le loro promesse. Che davvero si stesse meglio quando si stava peggio, però, non se la sente di metterlo nero su bianco. “Le strade fanno un po’ meno schifo”, concede. I dati raccolti e analizzati dall’agenzia RBK sembrano in effetti dargli ragione: a tre anni dalla ‘riunificazione’ la qualità della vita resta inferiore alla media russa, con redditi medi più bassi della metà rispetto al resto della Federazione. L’inflazione poi è senza pietà: +26% nel 2015, +7% nel 2016 (soprattutto a causa del blocco energetico, del traffico merci e delle forniture di acqua dolce, che copre l’87% del fabbisogno locale). Detto questo, stando all’istituto di statistica Crimstat, nel 2016 il reddito mensile procapite è pur salito del 21%, toccando quota 19mila rubli (ovvero circa 300 euro).
Quindi chi ha ragione, la gente o gli specialisti? “Non ci sono dati utili per le analisi comparative perché i dati economici ucraini non possono essere convertiti in quelli russi”, dice Natalia Zubarevic, direttrice del programma regionale per l’Istituto Indipendente di Politica Sociale. “L’economia, stando ai numeri ufficiali, cresce ma è così anche in Daghestan e Cecenia, e questo mette in dubbio la qualità dei dati”. In un quadro del genere tocca ingegnarsi. RBK allora ha composto un paniere di generi alimentari di base dai prezzi comparabili e ha notato che se nel 2013, con uno stipendio medio, si aveva un potere di acquisto pari di 7,5 punti rispetto al paniere stesso, nel 2016 il coefficiente è salito a 9/10 punti.
Le cose, dunque, sembrano andare meglio per davvero. Sebastopoli, va detto, giuridicamente fa parte della Federazione Russa, in quanto città d’importanza federale, e non della Repubblica di Crimea. Paradossalmente, quindi, potrebbe beneficiare di minori investimenti pubblici rispetto al resto della penisola, benché sul suo pedigree patriottico non ci siano dubbi. Anzi. Le sue strade traboccano storia, i palazzi in stile neoclassico dei ‘quartieri alti’ trasmettono un’aura di antica ricchezza e il lungo mare, intervallato da insenature e profondi fiordi, ha un suo fascino decadente. Con tanti soldi e un masterplan firmato da un archistar di grido Sebastopoli potrebbe dire la sua anche nel XXI secolo. Ma le sanzioni rendono il futuro incerto, nonostante le buone intenzioni: meglio dunque rifugiarsi nel passato.
“Io ho studiato a Kiev - racconta ancora Natalia - e ho sempre gonfiato il petto quando dicevo che ero di Sebastopoli: è una delle città ‘eroiche’ della Russia”. Qui, d’altra parte, sin dalla sua ri-fondazione in epoca moderna, nel 1784, per iniziativa del principe Potiomkin e con decreto di Caterina la Grande, ha trovato casa la flotta del Mar Nero - sarà forse per questo che nelle strade si ode un russo purissimo, senza uno strascico di accento ucraino. Poi i due terribili assedi: il primo nel corso della guerra di Crimea (1853-1856) e il secondo durante la Seconda Guerra mondiale, quando venne conquistata dai nazisti dopo feroci scontri e poi liberata dalle truppe sovietiche. Insomma, Sebastopoli ha sempre lottato con fierezza per essere russa. Quando Nikita Krusciov trasferì di sua iniziativa, nel 1954, la Crimea sotto la sovranità amministrativa dell’Ucraina - per celebrare i 300 anni del trattato di unione tra Kiev e Mosca - si trattò in fondo di un dettaglio. Che assunse però caratteristiche ben diverse con il crollo dell’Unione Sovietica e la dichiarazione d’indipendenza dell’Ucraina. Sebastopoli divenne non a caso una città a statuto speciale e l’intera Crimea una regione autonoma, così da rimarcare quella differenza che pure l’ha sempre distinta.
“Il popolo crimeano è diverso sia da quello ucraino che da quello russo: ha la sua identità”. Anche Anatoli fa l’autista ma lui è di Kursk, a 600 chilometri da Mosca, e in Crimea, a Simferopoli per la precisione, ci è venuto a lavorare dopo l’annessione-riunificazione, attirato dalle nuove opportunità. “Le leggi russe sono più dure rispetto a quelle che c’erano al tempo dell’Ucraina e al tipo di mentalità che c’è qui”, spiega. A soffrire in particolare sarebbero i piccoli commercianti, che ormai si erano abituati al ‘lassez-faire’ di Kiev e alla corruzione, che a detta di tutti era rampante. “Non so se la Russia ce la farà mai a integrare la Crimea” confida pensoso mentre affronta il traffico caotico di Simferopoli. Anatoli intanto si è portato avanti. “Il clima non è male”, ridacchia. Infatti la Crimea è da sempre la riviera dell’impero - prima russo e poi sovietico - e il Cremlino ora ha tutte le intenzioni di riportare la penisola agli antichi fasti, sviluppando il settore turistico e quello vitivinicolo.
Gli asset della Crimea, ad ogni modo, non finiscono qui. Mosca ad esempio ha intenzione di sviluppare il gioco d’azzardo, facendo della penisola una sorta di Las Vegas del Mar Nero e c’è chi punta addirittura a trasformarla in un paradiso fiscale. La Crimea oggi è insomma (anche) un grande affare, per quanto rischioso. Ma si sa, chi non risica non rosica. Ecco perché da mezza Europa stanno piovendo manifestazioni d’interesse per intercettare i finanziamenti russi e sfruttare le ghiotte condizioni garantite dalla Zona Economica Libera - in barba alle sanzioni, naturalmente.(ansa.it)
Crimea, i luoghi delle vacanze. Yalta, la città divenuta famosa in tutto il mondo per la conferenza tra Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Losif Stalin
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Yalta è la città turistica, balneare ed elitaria per eccellenza di tutta la Russia imperiale nonché poi di quella sovietica da quando nell’ottocento la vicina Livadia venne scelta dallo Zar Alessandro II quale residenza estiva.
La caratteristica che la rende particolare è il microclima – è posizionata infatti all’interno di una baia e difesa tutta intorno dai monti per cui il clima è mite anche in inverno e caldo e secco d’estate. Crescono palme, acacie, magnolie e molte altre specie subtropicali, la natura è rigogliosa. Il periodo migliore per visitarla è l’autunno dato che è meno affollata e la temperatura è ideale.
La città divenne famosa anche in tutto il mondo occidentale solo dopo la Seconda Guerra Mondiale grazie alla Conferenza di Jalta che si tenne appunto al Palazzo Livadia dal 4 all'11 febbraio 1945, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. La conferenza era identificata nei documenti segreti con il nome in codice "Argonaut".
I tre protagonisti furono Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Iosif Stalin, capi rispettivamente dei governi degli Stati Uniti d'America, del Regno Unito e dell'Unione Sovietica.
Lo svolgimento della famosa conferenza e le decisioni politico-diplomatiche che furono raggiunte hanno dato luogo ad accese controversie in sede di analisi storiografica e di polemica politica internazionale. Per alcuni considerata l'origine della Guerra fredda e della divisione dell'Europa in blocchi contrapposti a causa soprattutto dell'aggressivo espansionismo sovietico, la conferenza di Jalta, secondo altri analisti, politici e storici rappresentò invece l'ultimo momento di reale collaborazione tra le tre grandi potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, i cui risultati sarebbero stati vanificati soprattutto a causa di una serie di decisioni prese da parte occidentale, e di situazioni verificatesi nei mesi seguenti del 1945.
Le mete più interessanti da visitare nella zona sono il lungomare, il famoso castello Lastoch-kino gnezdo (castello costruito su di una rupe a picco sul mare e divenuto simbolo della città), lo spettacolare giardino botanico di Nikitsky (fondato nel 1812, (ospita oltre 28.000 specie botaniche differenti provenienti da tutto il mondo), il Palazzo di Alessandro II, il Palazzo Livadia (sede della Conferenza di Yalta), il Palazzo Massandra (oggi sede dell’istituto enologico crimeano), il Palazzo dell’Emiro del Bukaro, le cascate Ucian-Su, il lago di montagna Karagol e i tanti angoli di natura incontaminata delle varie baie della costa sud come Mis-Martian. Jalta è meta necessaria per ogni viaggio in Crimea, merita sempre almeno un’escursione.
Non necessariamente tuttavia la città deve essere scelta come meta logistica permanente dato che i costi dei resorts sono in genere molto più cari ed è comunque molto facilmente raggiungibile dalle altre città della costa sud da Sebastopoli a Sudak. In alta stagione è anche troppo congestionata e sfruttata.
Eolie, gelato da viaggio
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di Salvatore Leone
Il sistema trasporti Eolie ha bisogno di darsi una mossa. Via mare e via aria.
L'ultimo sforzo da richiedere alla tecnologia per dare un semplice aiuto a chi sente l'esigenza di poter partire velocemente dalle Eolie e a chi velocemente vuole arrivare. La gente si dice che ha bisogno di muoversi in tempo reale.
Senza tempi d'attesa. Viaggiare dovrebbe essere come prendere un cono. Una leccata e via. Per restare subito con l'ostia in mano. Quasi da comunione e “liber’azione”.
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Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Mi chiedono spessissimo quante Panarea ci sono nel mondo.
Io che viaggio pochissimo rispondo sempre ditemelo voi che girate ma poi sempre qui tornate per l'unicità di questa scoglietta in mezzo al mare che dove ti giri e rigiri é sempre bellissima.
Un vero affare per tutti. Anche per tutti i turisti che arrivano.
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI
Zuppa di piselli e verdure fresche
Ingredienti: 150 gr. di piselli secchi, 100 gr. di pancetta, 3 carote, un porro, gambo di sedano, una cipolla, prezzemolo, una tazza di riso, sale e pepe.
Mettete a mollo la sera prima i piselli. Preparare un brodo con i dati e cuocere dentro tutte le verdure, i piselli e la pancetta, il brodo dovrà coprire tutte le verdure. Salate, pepate e cuocere a fuoco basse per circa due ore. Aggiungete poi il riso, quando questo sarà cotto la minestra è pronta. Servire bollente.
Il palermitano Francesco Zarzana debutta a Parigi con una pièce teatrale scritta e diretta in francese
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di Cristina Marra
A metà degli anni ’80 lasciò Palermo poco più che ventenne per “cercare fortuna”, come si dice, anche se il vero motivo è stata la perdita del papà giovanissimo per il male del secolo e Palermo in quel periodo non dava grandi prospettive per realizzare i propri sogni. E i sogni pian pianino si sono realizzati da Modena dove vive e in giro per l’Europa, tra scrittura letteraria, teatrale e cinematografica, facendo spesso la regia ai propri testi “perché so cosa vuole dire l’autore” come sostiene ironicamente. Dieci libri al suo attivo, di cui uno pubblicato in Francia scritto direttamente in francese e non tradotto, e stesso numero di testi teatrali, con sette regie al suo attivo, mentre due sono i film che ha scritto e diretto, di cui uno è stato proiettato nel prestigioso Festival del Cinema di Cannes nel 2016.
Ma adesso un altro importante traguardo lo attende che è il debutto a Parigi, nel centralissimo teatro Espace Beaujon dal 15 al 18 ottobre, con una nuova opera scritta e diretta da Zarzana in francese dal titolo “Maguy”, la storia vera di Marguerite B. da tutti chiamata Maguy, una giovane ragazza ingiustamente imprigionata alla fine degli anni ’40 nel castello-prigione di Cadillac in Aquitania per essere “rieducata” alla società. In questo istituto di correzione, totalmente assente di progetti educativi, la fragilità di Maguy il suo desiderio di rinascere e la paura del futuro si contrappongono alla severità e al rigore della direttrice che, dopo numerosi conflitti tra le due, comincerà a voler bene a questa giovane ragazza, perdonando gli eccessi della sua personalità eccentrica. La storia di Maguy è la storia del fallimento dell’educazione sorvegliata in Francia e il suo suicidio, avvenuto poco prima della sua uscita dall’istituto, provoca la chiusura di tutte le “case di correzione” francesi e non solo.
“Ho scoperto per caso questa drammatica storia – commenta Zarzana – e ho cominciato a scriverla in francese per ridare giustizia a questa giovane con il linguaggio del teatro. A Parigi il mio progetto è stato accolto immediatamente e avrò il privilegio di dirigere due grandi attrici come Anne-Sophie Morillon e Delphine Ledoux, mentre al mio fianco in regia avrò Capucine Lemaire”. Il cammino di questo spettacolo è partito proprio da Palermo, dove nell’ottobre scorso la pièce è stata rappresentata sotto forma di lettura scenica sottotitolata in italiano, tra le iniziative di Palermo Capitale Italiana della Cultura. “Per me è stata una grande emozione – continua Zarzana – entrare nel cartellone delle iniziative, grazie soprattutto al consigliere comunale Dario Chinnici che ha fortemente voluto la mia presenza a Palermo, anche per motivi affettivi perché i nostri papà erano colleghi.
Ancora adesso quando arrivo a Palermo, i colleghi di mio padre mi organizzano un pranzo per stare tutti insieme e c’è sempre grande commozione”. Il testo teatrale Zarzana lo ha trasformato in una sceneggiatura che diventerà presto un film poiché un produttore francese ne ha già acquisito i diritti e ha sottoscritto un contratto proprio con Zarzana che ne curerà la regia cinematografica. Da sempre legatissimo a Palermo, un sogno c’è ancora. “Se arriva una chiamata per dirigere un teatro cittadino – conclude – io ci sono e accorro subito”.
Crimea, in arrivo la chiesa sott'acqua VIDEO
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Che cosa ci fanno insieme un appassionato di immersioni subacquee e un club di motociclisti che si sono battezzati “Night Wolves”? Una chiesa subacquea ortodossa. Purtroppo non si tratta di un nonsense sullo stile di quelli che scriveva il poeta inglese Edward Lear, ma è quello che sta accadendo in Crimea.
Il progetto di costruzione è serissimo ed è già è stato fissato il primo elemento della futura chiesa. A duecento metri da Capo Fiolent e a venti metri di profondità sotto il livello del mare, è stata posta una croce stilizzata che richiama la forma di un’ancora.
L’edificio sacro sarà in tutto e per tutto uguale a quelli che sorgono sulla terraferma e avrà le sue decorazioni, probabilmente bassorilievi in pietra e acciaio. L’altare e il candelabro verranno aggiunti solo alla fine, quando le correnti sotterranee diventano meno forti e dunque meno pericolose per la stabilità della chiesa e dei suoi interni.
Sarà dedicata a San Nicola. Il progetto della chiesa va attribuito a all’archimandrita Tikhon Shevkunov (l’appassionato di immersioni) ed è economicamente sostenuto dai Night Wolves, i motociclisti amici del presidente Vladimiri Putin (proprio così: pare che Putin abbia stretto un sodalizio con gli amanti delle due ruote). Una volta conclusa la sua edificazione, la chiesa sarà consacrata a San Nicola, protettore dei marinai e santo particolarmente caro al popolo slavo. La posizione della struttura sarà quindi segnalata da una boa e sarà affiancata da una sorta di museo a cielo aperto contenente navi da guerra e munizioni impiegate in difesa della Crimea, a metà dell’Ottocento e poi nel Novecento.(bergamopost.it)
Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Bisognerebbe convocare qualche seduta di Consiglio Comunale e mettere in primo piano, all’ordine del giorno, argomenti di strettissima attualità: la rottamazione delle tasse comunali per mancanza di servizi che lo stato dovrebbe garantire.
Non si può prendere senza dare o peggio ancora far prendere quel poco di servizi pubblici a chi non da. Poche parole a buon intenditore.
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI
Specchietto con indicazioni generali sulle modalità di cottura dei pesci più presenti sulle nostre tavole:
-Calamaro. Si griglia dopo averlo passato nel pane condito con prezzemolo tritato, sale e pepe
-Cernia in trance. Si cuoce nature dopo averla passata in un salmoriglio di olio, capperi, limone, prezzemolo, sale e pepe.
- Coda di rospo (o rana pescatrice). Nature
- Dentice. Nature
- Occhiata. Nature
- Orata. Nature
- Pagello. Nature
- Palamita in trance. In salmoriglio di olio, limone, prezzemolo, sale e pepe
- Passera di mare. Nature
- Pesce spada in trance. Nature oppure in salmoriglio
- Razza. Impanata
- Ricciola. in trance. Marinatela in un salmoriglio di olio, limone, prezzemolo, sale e pepe
- Rombo. Nature
- Sarago. Nature
- Sardina. Nature
- Sardone. Nature
- Scampo. Nature
- Sgombro. Prima di arrostirlo marinatelo per 1 ora in un salmoriglio di olio, sale, pepe, limone e origano
Crimea, arriva il sole libero delle Eolie e a Kerch il Mar Nero si tinge di “nero-azzurro” con tuffo… VIDEO
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Crimea – Arriva il Sole Libero delle Eolie..
Il mar Nero si tinge di “nero-azzurro” con tuffo…
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Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
C’è un gran parlare di aviopista da dedicare alle Eolie. Poi sento parlare di uso di idrovolanti, di flotte di elicotteri. Tutti ormai, alle Eolie, sono diventati dei tecnici del trasporto in aria, magari con i piedi per terra.
Semplicemente mi sento di dire che la fretta non aiuta le Eolie. Da quando si parla a quando si spera di partire sono sicura che in mezzo ci sarà il solito tempo perso. Il niente come la politica sa fare per far volare il tempo.
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI
Baccalà fritto
Ingredienti: 500 g. di baccalà già ammollato.
Preparazione: tagliate il pesce e immergetelo in una pastella fatta di acqua e farina. Friggete in olio bollente.
Nello stesso olio si può friggere anche della cipolla tagliata a pezzetti (circa 300 g.) che con aggiunta di una tazzina di aceto diventa il condimento per il baccalà.
Isole di Sicilia, Chianetta: "sempre più green". A Palermo la conferenza sulla sostenibilità Greening the Islands
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"Il cosiddetto Decreto isole minori prevede incentivi per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili realizzati sulle isole non interconnesse alla rete elettrica nazionale. Sono 20 le isole interessate, ovvero le isole italiane minori e tra queste ben 14 sono siciliane (Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano, Ustica, Favignana, Levanzo e Marettimo; Pantelleria; Lampedusa e Linosa). Chi più della Sicilia rappresenta le isole minori italiane?". Gianni Chianetta, direttore scientifico di Greening the Islands, spiega così la decisione di tenere a Palermo la conferenza internazionale "Making the circular economy and sustainable tourism a reality on islands: business models and financing opportunities", promossa dalla sua organizzazione. Oltre 40 relatori da tutta Europa si riuniranno per fare il punto sul come avviare la transizione delle isole verso la sostenibilità. Durante i due giorni i massimi esperti si confronteranno su normative, tecnologie, sistemi finanziari e best practice a favore di un cambio di paradigma del sistema insulare che deve ora più che mai essere orientato alla sostenibilità. Greening the Islands da anni sostiene le isole nel loro percorso di sviluppo di un'economia circolare e il raggiungimento dell'obiettivo emissioni zero. Tra le isole italiane che stanno iniziando a lavorare sulla decarbonizzazione ci sono Salina, Favignana e Pantelleria. La Sicilia è dunque fortemente impegnata su questo versante. "Il Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana (Pears) - spiega Chianetta -, ha concluso la fase di consultazione del Rapporto Preliminare, nell'ambito della Valutazione Ambientale Strategica, superando così, il primo scoglio della procedura di VAS. Le Osservazioni del Ministero dell'Ambiente, così come le altre recentemente pervenute, non smontano l'impalcatura del Pears". Il direttore scientifico di Greening The Islands spiega che gli obiettivi del Piano "saranno perseguiti anche attraverso un solido piano di investimenti per gli interventi infrastrutturali sulla rete elettrica regionale già individuati nel Piano dei Sviluppo di Terna. Grazie al Pears la Sicilia al 2030 potrà contare su un mix energetico fatto per il 69% da rinnovabili, contro il 29,3% del 2017, con una produzione di energia verde di 13,12 TWh".
Isole di Sicilia. Le scuole in rivolta "Ogni anno trovare insegnanti e bidelli è un'impresa" VIDEO
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di Valeria Teodonio
Nelle isole minori il problema si ripete ogni anno: non ci sono docenti e personale Ata (segretari e bidelli), così le lezioni iniziano sempre in ritardo. Trovare insegnanti disposti a trasferirsi su un'isola, infatti, non è sempre facile.
Per convocarli, i presidi hanno l'obbligo di seguire l'ordine previsto dalle graduatorie, e molti dicono di no. Sarebbe invece molto più veloce e semplice poter chiamare chi è già residente sull'isola.
Per questo i dirigenti - che hanno costituito una rete delle scuole delle isole minori - chiedono che venga approvata al più presto la proposta di legge per questi istituti speciali: il testo, ora in commissione Cultura alla Camera, prevede incentivi ai professori che vogliono trasferirsi e una corsia preferenziale per gli insegnanti residenti.
Una norma che interessa 30 scuole tra isole e arcipelaghi in Italia, per un totale di 15mila alunni. In queste immagini, che le scuole delle Eolie hanno inviato a Repubblica, le classi di Alicudi, Filicudi, Salina, Panarea e Stromboli. (repubblica.it)
VIDEO
https://video.repubblica.it/scuola/le-scuole-delle-piccole-isole-in-rivolta-ogni-anno-trovare-insegnanti-e-bidelli-e-un-impresa
Isole di Sicilia, 130 milioni di euro per nuovi aliscafi e traghetti
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REGIONE: ISOLE MINORI, 130 MILIONI PER NUOVE NAVI E ALISCAFI
È stato registrato dalla Corte dei conti e pubblicato sul sito del ministero delle Infrastrutture il decreto che stanzia centotrenta milioni
di euro per l’acquisto di tre navi e due aliscafi da mettere al servizio delle isole minori della Sicilia.
Due imbarcazioni (di classe A) vengono destinate alle Pelagie e alle Eolie, mentre la terza imbarcazione (di classe B) all’isola di Pantelleria. Gli aliscafi verranno impiegati negli arcipelaghi.
«Questo provvedimento - commenta il presidente della Regione Nello Musumeci - rappresenta un’innovazione storica e costituirà l'occasione per un concreto e notevole salto di qualità nel trasporto marittimo fra la Sicilia e le isole minori. C'era, infatti, l'esigenza di dovere offrire ai residenti e ai turisti mezzi non più obsoleti, ma moderni, sicuri e dotati di ogni comfort. La nostra Regione, grazie all'impegno del mio Governo, ha avuto peraltro assegnate la maggior entità di fondi rispetto a tutte le altre d’Italia come Campania, Veneto, Liguria».
«Si conclude - aggiunge l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone - un iter che avevamo iniziato con il ministro Graziano Delrio e che era poi passato al ministro Danilo Toninelli. Li ringraziamo, così come un plauso va al direttore generale Angelo Mautoni per aver creduto nell’operazione.
Siamo già al lavoro per la redazione del capitolato d'appalto e per un piano condiviso con i vettori ma che dovrà avere come priorità il mantenimento della navigazione anche in condizioni meteo-marittime avverse. Le nuove imbarcazioni, infatti, contano su più moderne tecnologie e materiali di costruzione. Inoltre, grazie all’alimentazione a gasolio green, la Regione potrà conseguire un risparmio di spesa corrente di ben venti milioni di euro annui».
Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Il sogno di ogni turista è Panarea. Viverci 3 al massimo 4 mesi l’anno è veramente il modo migliore per vivere l’isola.
Anche se per me Panarea è il top tutto l’anno. Ma bisogna adattarsi e per persone di una certa età vivere a Panarea tutto l’anno vuol dire fare del contorsionismo di autosufficienza.
Questi punti dovrebbero aprire l’eterno discorso serio sulla destagionalizzazione di cui tanto si parla in campagna elettorale e poi tutto cade nel vuoto. Un sogno che non è solo per Panarea.
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI
Caponata della nonna
Ingredienti: 3 melanzane ovali nere, 200 g di olive verdi , 100 g di capperi dissalati, 3 gambi di sedano, 2 cipolle, 150 g di concentrato di pomodoro, 100 g di zucchero semolato, 1 bicchiere di aceto di vino bianco, q.b. di olio di oliva extravergine.
Tagliate le melanzane a tocchetti, friggetele in abbondante olio caldo e lasciatele a sgocciolare. Tagliate la cipolla a fette sottili e fatela appassire in padella con olio evo, poi lasciatela da parte. Tagliate a pezzetti i gambi di sedano e sbollentateli.
Quando saranno cotti, scolateli e fateli rosolare nella padella dove avete precedentemente fatto appassire la cipolla. Aggiungete le olive verdi tagliate anch’esse a pezzetti e i capperi precedentemente dissalati. Concludete la preparazione aggiungendo il concentrato di pomodoro, lo zucchero, l’aceto e un bicchiere di acqua.
Lasciate cuocere fino a che non si insaporisca il tutto (almeno 30 minuti). A questo punto aggiungete le melanzane fritte in precedenza, fate insaporire e spegnete il fuoco. La caponata va fatta raffreddare per poi essere gustata con il pane.
Da Messina in linea Federico Lo Schiavo. I ristoratori eoliani Dominga Monte e Marco Lo Schiavo allo "Street Food Fest"
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di Federico Lo Schiavo
A Messina inaugurato "Street Food Fest".
Il sindaco Cateno De Luca ha tagliato il nastro. Tantissima gente e tante emozioni!
Io ho rappresentato "Il Notiziario", mentre i famosi ristoratori eoliani Dominga Monte e Marco Lo Schiavo sono stai invitati da Confesercenti Messina allo "Show Cooking". Le Eolie sempre ben rappresentate...
Da Stromboli in linea Massimiliano Cincotta. "L'appello..."
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di Max Cincotta
Stiamo raccogliendo fondi per poter rilanciare la nostra isola partendo dai giovani e dallo sport.
Vogliamo fare quante più iniziative possibile al fine di creare una nuova cultura e aggregazione sull'isola che possa dare lustro alla nostro "lapillo" in mezzo al mare
Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Panarea é sempre in lista d’attesa per quanto possa avere vantaggi superiori alle altre isole. Penso ad Alicudi, Filicudi e Stromboli.
Sono in pochi comunque quelli che amano alzare la voce per paura magari di invischiarsi in qualche rimprovero anche economico.
Purtroppo la libertà dell’espressione ha su certi, spesso, operatori turistici un certo senso di paura. Allora il silenzio nuoce più dell’abbandono.
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI
Fagioli alla paesana
Ingredienti: 500 gr. di fagioli, 200 gr. di cipolline, mezzo litro di brodo, uno spicchio d'aglio, 50 gr. di burro, 30 gr. di farina, mezza tazza di salsa, erbe aromatiche, sale e pepe
Cuocere i fagioli in qualche tegame di terracotta con le erbe aromatiche. Nel frattempo tritate le cipolle e fatele rosolare nel burro caldo e cospargete di farina, bagnate con il brodo e dopo qualche istante unite la salsa di pomodoro e una puntina d'aglio, salate, pepate e lasciate ridurre il liquido di metà. Quando i fagioli saranno cotti colateli e passateli al setaccio, uniteli alla salsetta e serviteli su una fetta di pane casareccio.
Festa della Fiesta
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di Salvatore Leone
Il governo vuol tenere tutti a stecchetto partendo dall'infanzia. Olio di palma, grassi e conservanti fanno male alla salute.
Uno stop salutare ai bambini con ciccia e pancetta, guanciotti e trippette. Ma contemporaneamente una festa grazie alla tassa sulle merende. Fiesta in testa.
C'é qualche produttore che si vuole organizzare cambiando il prodotto merenda in cenenda e magari fabbricando all’estero. Ferrero in testa per far più festa con Fiesta.
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Da Stromboli a Vulcano
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di Salvatore Leone
C’è da spostare una casa con arredamento, suppellettili ed effetti personali. Nel Maryland, una villa d'epoca, in mattoni, del 1760 è stata trasportata in acqua da una barca.
L'abitazione in mattoni doveva spostarsi di 30 chilometri ma per l’ingombro è stata trasportata via mare.
Il proprietario non amava il luogo dove era stata costruita ma amava la casa. La zona scelta è stata il lungomare. Con 1 milione di euro l’operazione si è conclusa felicemente. Qualche immobiliarista eoliano pensa addirittura di spostare le case da Stromboli a Vulcano.
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Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Ormai Panarea é quello che merita. Guida una speciale classifica nella vacanza dei ricchi. Panarea è l'appuntamento estivo al quale nessun VIP deve mancare.
Magari sbarcano per una cena o un aperitivo o una granita soltanto. In questo contesto ne passano a migliaia ed é difficile toccarli e vederli tutti. Si sanno confondere con la massa e spesso come loro fanno toccata e fuga.
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI
Melenzane al povero diavolo
Ingredienti: Un kg. e mezzo di melanzane, spicchi d'aglio, una cipolla, tre patate, sale e pepe, 150 gr. di olio d'oliva, un cucchiaino di prezzemolo tritato.
Far spurgare con il sale le melanzane a tocchetti. Lavarle e scolarle. Poste in una casseruola aggiungere il pomodoro a tocchetti, la cipolla, l'aglio, le patate pelate e tagliate a tocchetti, olio, sale e pepe. Cuocere il tutto e poi far riposare per un quarto d'ora circa.
Braccialetti
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di Salvatore Leone
Il cervello umano ormai è pieno. Non si trova un buco libero. Così il mondo per scambiare foto e postare ha una nuova strategia. Si dice più semplice.
Si potrà usare il pensiero aggiungendo al corpo umano dei dispositivi elettronici per interagire con la mente. Basterà un braccialetto per diventare detenuti braccialetto.
Prigionieri controllori e controllati dagli inventori. La decodificazione dei segnali umani pe tradurli in impulsi digitali comprensibili dai dispositivi è l’alibi. La realtà virtuale che aumenta il successo dell’industria disumana.
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