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Lipari - Il dissalatore riparte con 3 moduli, garantite 4 mila tonnellate di acqua al giorno.

---Nella maggiore isola delle Eolie si guasta il dissalatore e per isolani e villeggianti arrivati per trascorrere le festività Natalizie, si prospetta una crisi idrica.

Da una settimana l'impianto di San Vincenzo produce solamente circa 800 tonnellate di acqua invece delle 4-5 mila giornaliere a seguito di un problema tecnico ai motori.

I tecnici delle società Sopes e Di Vincenzo di Caltanissetta che lo gestiscono sono già al lavoro per la sostituzione.

A Lipari cominciano - però - ad esserci problemi idrici nella frazione di Acquacalda e la giunta guidata dal sindaco Riccardo Gullo d'intesa con l'assessore all'approvvigionamento idrico Gianni Iacolino ha subito richiesto l'invio delle navi cisterna della società Marnavi di Napoli alla Regione che - a sua volta - deve essere autorizzata dal ministero della difesa..  

"Speriamo che al piu' presto l'impianto possa ripartire con la sua piena funzionalità - dichiara l'assessore Iacolino - viceversa se ritarda pure l'invio delle navi rischiamo di trascorrere il Santo Natale con la crisi idrica".  

Dopo la richiesta la Regione e di conseguenza il ministero hanno autorizzato circa 10 mila tonnellate di acqua trasportare dalle navi della Marnavi.

Nei mesi scorsi, a seguito di una denuncia, scattò una indagine della guardia di finanza e il procuratore della Corte dei Conti Regionale Gianluca Albo con l'accusa che "il dissalatore nella maggiore isola delle Eolie sarebbe stato sottoutilizzato  e si faceva un ricorso eccessivo alle navi cisterna con un costo molto più elevato, riconobbe un danno erariale di quasi 2 milioni e 700 mila euro all'ex sindaco Marco Giorgianni, all'ex vice e assessore con delega all'approvigionamento idrico Gaetano Orto, al dirigente comunale Mirko Ficarra e a tre funzionari regionali".

Ma dopo le loro controdeduzioni, l'organo di controllo regionale (presidente Vincenzo Lo Presti), li ha assolti da ogni addebito.

Sia Giorgianni che Orto e Ficarra nella loro difesa avevano sostenuto che "il dissalatore spesso non funzionava a pieno regime e vi erano continuamente lamentele da parte della gente sia nel centro dell'isola che nelle zone alte. Addirittura anche nel vivo della stagione estiva con le proteste degli albergatori e dei turisti costretti a rifornirsi con le autobotti.

Proprio per questo motivo erano costretti a richiedere ai dirigenti della Regione con delega all'approvvigionamento idrico nelle isole di Sicilia, di far autorizzare l'invio delle navi cisterna al ministero della difesa che dava l'okey per sopperire alla crisi idrica anche nel vivo della stagione estiva, oltre che in bassa stagione".

Per Giorgianni,Orto e Ficarra si liquidarono 6 mila 940 euro piu' le spese generali, per i funzionari regionali Felice Ajello 4 mila 150 euro piu' le spese, per Marcello Loris 3 mila 69o euro piu' le spese, per Salvatore Anzà 2 mila e 20 euro piu' le spese generali.

Lipari, signora trasferita con l'elisoccorso al Papardo e ricoverata in chirurgia.

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Stromboli, il cratere capriccioso un giorno erutta lava e dopo 24 ore si ferma..."

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L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza si osserva che durante la notte è progressivamente diminuita l’alimentazione del flusso lavico descritto nel precedente comunicato, ed al momento la colata è in raffreddamento. Continua l’attività esplosiva ordinaria accoppiata ad attività di spattering nell’area craterica Nord; durante il periodo di osservazione non è stata rilevata attività dall’area craterica Centro-Sud.

Dal punto di vista sismico l'ampiezza media del tremore vulcanico non ha mostrato variazioni significative rispetto al precedente comunicato e si mantiene nell'intervallo dei valori medi. Non si segnalano variazioni significative nel tasso di occorrenza degli explosion quakes. La rete GNSS non mostra variazioni significative.

IL TENENTE DI VASCELLO DELL'UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO DI LIPARI MARIO DE BELLIS CON ORDINANZA HA INTERDETTO LA SOSTA DELLE BARCHE NEL TRATTO DI MARE DELLA SCIARA DEL FUOCO ENTRO LE 2 MIGLIA

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