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prima_pagina.jpg   PRIMA PAGINA: "GALLINARANDO”

Sull’operazione Gallinara l’avvocato Alberto Cortassa interviene con alcune precisazioni sull’esercizio della prelazione. “Ai sensi dell’articolo 60 del TU Beni Culturali (D.Lgs. 22/01/2004, n. 42) il Mibac, la regione o agli altri enti territoriali nel cui ambito si trova il bene, hanno facoltà di acquistare in via di prelazione i beni culturali alienati a titolo oneroso o conferiti in società, al valore di cessione o di conferimento”. “In questo caso, né la Regione, né il comune di Albenga hanno evidentemente esercitato il diritto di prelazione, che è stato esercitato dal Mibac il 17 settembre. Il MIbac ha acquistato solo la villa e non tutta l’isola, come il sindaco e i politici interessati hanno detto di voler fare. Però la prelazione non poteva essere esercitata sulla società, perché le quote della Gallinaria S.r.l. non erano soggette a prelazione.

Per il resto, è sufficiente leggere il decreto per rendersi conto che lo scorso 22 luglio la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Imperia e Savona ha ricevuto cinque denunce, ai sensi dell’art. 59 del TU, relative al trasferimento di proprietà a titolo oneroso alla Gallinaria S.r.l. del complesso di immobili posti sulla sommità dell’isola Gallinara. Tutti immobili soggetti a tutela e sottoposti a Notifica del Ministero dell’Educazione Nazionale - Amministrazione dei Monumenti, Musei, Gallerie e Scavi di Antichità - del 19 giugno 1937 e al Decreto Ministro Pubblica Istruzione del 2 novembre 1968, trascritto il 14.01.1969, tuttora efficaci ai sensi dell’art. 128 del D.Lgs. 42/2004; l’isola inoltre è anche sottoposta a tutela paesaggistica, dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi della L. 1497/1939 con Decreto 8 novembre 1951. Tutti elementi ben noti all’acquirente, che infatti sapeva di dover preservare l’isola. Il Mibac ha acquistato solo un edificio al prezzo complessivo di € 8.013.952,48, cioè la villa che negli anni ’60 venne edificata  ormai suddivisa in otto appartamenti; tutti gli altri edifici, tra cui la chiesa, la torre d’avvistamento genovese, la casa del guardiano e le altre ville suddivise in vari appartamenti rientrano nei 4 lotti rimanenti, che erano stati offerti tutti in prelazione allo Stato.

L’isola in sé, quella che il Ministero ha definito “la parte selvaggia dell’isola, inutilizzabile per i vincoli ambientali e paesaggistici”, resta privata come lo era prima. Lo Stato per accedere alla villa dovrà sbarcare al porticciolo, privato anch’esso; lo Stato, immagino, imporrà un passaggio coattivo, per permettere l’accesso all’immobile; certo non potrà imporre ai privati di permettere a chiunque l’accesso all’intera isola; per farlo, dovrebbe acquistare l’isola, ma dovrebbe acquistare anche gli edifici restanti.

 

 

ISOLA DENTRO

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Il fabbro che forgia amore, lancia
oltre il fuoco il martello. Giusto
per misurare la forza e tuffarsi nel gelido
inverno. L’isola ama e odia,
cancellando dalla mente il cuore.
Si può? L’anima vuole ma non ha la forza.
L’amore è veramente una rosa
con le spine che producono realtà mentre i petali
producono fastidiose illusioni. Adesso
si lascia il posto alla scuola,
senza insistere sul blocco e cercare altro,
restando seduti da qualche parte,
aspettando l’ora dell’apericena.
Occhi di vita e di passione per
dire che sono dentro tutti.

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 aaaaaaaa.jpg CONTROCORRENTEOLIANA: SAN CALOGERO

 Cosa si può fare o si deve fare di San Calogero? il dibattito dura ormai da oltre 30 anni e nessuno ancora ha le idee tecnicamente chiare su cosa fare dell’immobile, che dopo gli ultimi lavori costati una bella cifra, resta immobile e fermo. Sottoutilizzato, si dice politicamente, ma non turisticamente. Togliendo all’isola la sua funzione curativa e sottraendo alla comunità il godimento. Ci sarà un perché o è pura ignoranza?

 

 pitvf.jpg VERO&FALSO 

-Politico eoliano vuole restare tale.

-Elettore eoliano vuole cambiare.

-Ginostra cerca sole piccolo.

-Lipari cementificherà il campo antenne di Sant’Angelo.

-Stromboli vuole tre numeri chiusi.

-Panarea alloca se stessa.

-Gli eoliani vogliono soldi digitali a perdere.

 

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