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di Bartolino Ferlazzo

Maggio 1943 - Maggio 2024 81° Anniversario dell'affondamento del piroscafo Santa Marina
(quanti politicanti lo ricordano ?)

9 MAGGIO 1943 UNA TRAGEDIA PER NON DIMENTICARE

Sono passati ben 81 anni da quel tragico 9 maggio una data, purtroppo, destinata a rimanere impressa, in modo indelebile nelle storia delle Isole Eolie, impressa come una macchia che mai il tempo potrà cancellare, anche a discapito di quei politicanti, che ogni cinqure anni vanno a ricoprire cariche amministrative nel comune di Lipari.-

Il tempo, non solo non riesce a non far dimenticare, ma ogni anno, questa data fa rivivere in tutta la sua ampiezza catastrofica, il crudele affondamento del piroscafo di linea Santamarina.-

In quell’ assurdo ed incredibile pomeriggio, Lipari e le sue sorelle, toccarono con mano, quelli che furono gli orrori della guerra stessa, oltre a subire la crudetà di un conflitto, certamente non voluto dalle popolazioni eoliane, ma loro malgrado costrette a subirne l’ offesa, la disperazione, i lutti, le privazioni, la ripugnanza, la rabbia e l’ inutilità. Tante vittime innocenti periorono, per colpe che certamente non avevano, ma immolate solamente, per la follia umana, sull'altare della Patria, una Patria ed un comune, che ancora oggi si sono dimenticati di loro, nell'indifferenza più atroce.-

Quel giorno, domenica,a Lipari si era svolta, nella mattinata, la festa dell’ impero, con grande partecipazione di folla, come succedeva spesso in quegli anni, nel pomeriggio intorno alle ore 15,10 il piroscafo di linea Santamarina, salpava gli ormeggi da Marina Corta per far rotta su Vulcano/Milazzo, seguendo la rotta 102/C; il mare era particolarmente mosso, ma certamente non poteva mettere in crisi un’ imbarcazione che, per quei tempi, era considerata d’ avanguardia; così, lasciato lo scalo di Vulcano, il Santamarina proseguiva felicemente la sua rotta, quando a nove miglia da Lipari ed a non più di trecento/quattrocento metri, da Punta Bandiera nella frazione di Gelso nell’ isola di Vulcano, un siluro lanciato intorno alle 15,48 dal sommergibile inglese Unrivalled, comandato dal tenente H. B. Turner, partito il primo maggio dalla base navale di Malta, per un’ operazione di pattugliamento delle coste nord/orientali della Sicilia, lo colpiva al centro ed esattamente all’ altezza della sala macchine, spaccandolo in due tronconi facendolo colare a picco in pochisismi minuti, portandosi dietro il suo immane carico di morte e di disperazione. Rimbombano ancora oggi, per chi allora era presente, pochi purtroppo, nelle loro

orecchie e fanno triste eco al cuore, le grida strazianti, le implorazioni disperate di aiuto da parte della marea di gente che immediatamente affollò Marina Corta; erano lacrime di madri, di spose, di figli, di amici, di parenti e conoscenti dell’ equipaggio e dei passeggeri, che ignari ed innocenti, in quel giorno primaverile, incontrarono la morte tra i flutti di questo nostro mare.- Ma non fu un solo siluro ad essere lanciato dallo scafo inglese, perchè all’ accorrere di una motovedetta tedesca, ne veniva lanciato un secondo che non centrava lo scafo, solo perchè non veniva considerata la poca chiglia di cui era dotata l’ imbarcazione.- Che tragedia più immane sarebbe stata, ci chiediamo ancora oggi, se quell’ attacco fosse stato portato nella mattina, di quella terribile domenica, quando a bordo del Santamarina, si trovavano circa duecento giovani, in partenza per la visita di leva del giorno successivo.- Marina Corta era invasa da una folla

enorme, atterrita, convulsa che correva, che cercava di aiutare i volenterosi a varare le barche, a preparare coperte, medicinali perchè il tempo era poco e bisognava far presto. Solo qualche barca a motore poi tuttia remi, per coprire una distanza, dal luogo dell’ affondamento, che sembrava interminabile, ma bisognava agire di fretta, potevano essereci dei naufraghi, dei superstiti, correva notizia del siluramento di un’ imbarcazione che si era recata sul posto per recare soccorso, in pochi si salvarono e, cominciarono a serpeggiare i primi nomi di coloro che si erano visti partire, di coloro che fino all’ ultimo momento si sperava di poter salvare, di coloro che si sono visti trascinare giù nei gorghi di un mare amico, ma in quel momento terribilmente famelico, ” … allora Lipari capì davvero tutta l’ atrocità della guerra, fu un trauma, una presa di coscienza sulla tremenda realtà … “.-

A bordo di quell’ ultimo viaggio avevano preso posto, un centinaio di passeggeri, dei quali quarant’ otto si salvarono, gli altri non avrebbero più visto la loro terra, le loro isole, i loro cari, i loro affetti.-
Ma quali furono, le probabili cause che portarono all’ affondamento del Santamarina; la prima sarebbe quella che ” … l’ alto comando alleato, in vista dello sbarco in Sicilia denominato ” Husky ” aveva previsto come primo obiettivo di neutralizzare e distruggere tutti i mezzi, le basi navali ed aeree del nemico in Sicilia … “, la seconda, sarebbe quella ” … dovuta al fatto, che qualche giorno prima, un idrovolante tedesco attaccato da aerei alleati, di ritorno dall’ Africa, fu costretto ad ammarare nel laghetto di Lingua, frazione dell’ isola di Salina, probabilmente con a bordo alti ufficiali tedeschi, che avrebbero dovuto raggiungere Milazzo con la nave di linea, il comando alleato, ne venne a conoscenza ed inviò sul posto, il sommergibile Unrivalled, con l’ intento di affondare la nave, ma tutto questo fu scoperto dal comando tedesco che, prelevò con un aereo gli ufficiali a Salia, lasciando così al suo destino il Santamarina, carico di inermi passeggeri ..."

Con il Santamarina, è affondata, pure, una parte di queste isole, una parte della nostra coscienza, certamente mortificata ed umiliata da una guerra assurda, dichiarata solo per una ingiustificata mania di grandezza e, cagionata dalla mania omicida che aveva pervaso irrimediabilmente, in quegli anni, l’ Italia, una mania che distrusse il paese, che annientò una buona fetta di italiani, una mania che mise in ginocchio un’ intera nazione.-
Commemorare questi nostri fratelli non deve essere una ricorrenza, ma un dovere verso chi ignaro, andò incontro alla morte, non conoscendone la ragione, è un dovere morale e civico dare risalto a questi fratelli, è un dovere morale e civico posizionare un monumento, come avvenuto a S. Marina Salina, che possa ricordare nella nostra isola, a tutit il terrore della guerra ed il

sacrificio di nostri parenti, amici, conoscenti, è un dovere morale e civico ricordare coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà, intestando loro, magari, anche una via del centro di Lipari, non farlo sarebbe aver dimenticato, non farlo significa non avere ricordi, non farlo significa non avere rispetto per i nostri morti e, chi non ha memoria e rispetto per i morti, non potrà mai avere rispetto e coscienza per i vivi; e desideriamo concludere riportando le parole di Charles Peguy ” … dopo tanta lotta una pace eterna, dopo tanta guerra una vittoria eterna, dopo tanta miseria una gloria eterna, dopo tanta bassezza un’ elevazione eterna, dopo tanta contestazione un regno incontestato … “.

Meditate politicanti, privi di memoria e di rispetto, verso chi ha perso la vita, per una follia. Proponiamo per l’ ennesima volta, da questa testata giornalistica che, il 9 maggio sia per le popolazioni eoliane, il giorno del ricordo per non dimenticare i nostri morti e gli orrori della guerra, basterebbe un piccolo gesto come quello che alle 15,48 tutte le isole si fermassero per un minuto nel silenzio più totale.-

Lipari, reagisci anche a queste tristi memorie, ricordando quanti non ci sono più e, se questo non avverrà, Voi da lassù abbiate solo pietà, di chi per futili ed insignificanti motivi e per interessi personali e di parte, privi di ogni significato, si è dimenticato del Vostro sacrificio e del Vostro martirio, che ancora oggi li rende liberi.-
Auguri Lipari.-

Diamo l’ elenco dei passeggeri civili e militari che si trovavano a bordo del Santamarina, distinguendoli per equipaggio, militari e civili:
Membri equipaggio dispersi: Basile Onofrio,Di Meglio Gaetano,Milani Vincenzo,Ortesi Piero,Porretto Giuseppe (PA),Gallazzi Arnaldo (MI),Fiorentino Natale(Giovinazzo-Bari);
Membri equipaggio salvati: Miranda Salvatore (PA),Vento Salvatore (Milazzo-ME),Atzori Italo (CA),Gullo Vincenzo (Linguaglossa) Miceli Concetto (Nizza di Sicilia),Gabbianelli Orlando (Sinigaglia-AN),Macrì Giuseppe (Cefalù-PA),Federico Giuseppe (PA),Bacchi Antonino (PA),Natoli Antonino (Canneto di Lipari),Barbagallo Camillo (Acitrezza-CT),Maisano Antonino (Milazzo-ME),Lo Surdo Angelo (Lingua di Salina),Gambino Giuseppe (PA), Re Giovanni (S.Marina Salina),Sava Francesco,Acunto Luigi,Cuzzocrea Paolo,Sacchettino Giuseppe,Alfonsetti Michelangelo,Andaloro Giuseppe,Bitto Vincenzo,Foti Vincenzo,Florio Pasquale,Calvo Domenico;

Membri militari salvati: Ziino Francesco(Vulcano),Lacoteta Santo(Canneto di Lipari),Lo Schiavo Giuseppe (Canneto di Lipari),Bongiorno Giuseppe (Pollara di Malfa),Natoli Bartolomeo (Canneto di Lipari),Scarcella Fernando (Castroreale-ME),Schepis Nicolò (Gualtieri Sicaminò-ME),Mazzangelo (Canneto di Lipari),De Santis Nicola (Bitonto-BA),Presti Santo (Castroreale-ME),Scuderi Paolo (Fiumefreddo-CT)-Sangiorgio Pietro (Castellammare del Golfo),Via Giuseppe (TP);
Membri militari dispersi:D’ Alessandro Alfonso (NA),Stramandino Antonino (S.Filippo del Mela-ME),Benenati Giovanni (Quattropani di Lipari),Barca Domenico (Pianoconte di Lipari),Currò Antonino (Acquacalda di Lipari),Scuderi Antonino (Acicastello-CT),Mondello Francesco (Grammichele-CT),Casella Salvatore (S.Agelo di Brolo-ME),Pavone Sebastiano (Acireale-CT),Portelli Giuseppe (Canneto di Lipari),Leanza Edoardo (Cesarò-ME),Costa Giuseppe (Lipari-ME),D’ Anieri Antonino (Lipari-ME),Martinis Antonino (Crotone),Natoli Felice (S.Marina Salina),Miano Nicola (Castroreale-ME);

Passeggeri dispersi:Picone Antonino (Vulcano di Lipari),Acunto Stefano (Lipari-ME),Marturano Giuseppe (Lipari-ME),Russo Grazia (Liipari-ME),Bonino Bartolomeo (Lipari-ME),Basile Giovanni (Lipari-ME),Mollica Rosario (Canneto di Lipari),Biviano Rosina (USA),Russo Francesco (Carini-PA),Tauro Giuseppe (Lipari-ME),Currò Iolanda (Acquacalda di Lipari),Maggiore Giacomo (Lipari-ME),Mannello Tommaso (Lipari-ME),Spanò Antonino (Canneto di Lipari),Buongiorno Mariano (S.Marina Salina),Sgrò Salvatore (S.Lucia del Mela-ME),Germanà Edera (RM),Germanà Clara (PA),Pistoresi Giulia (Lipari-ME),Di Mento Giuseppe (Spadafora-ME),Greco Giuseppe (Milazzo-ME),Casella Michele (S.Angelo di Brolo-ME),Romagnolo Rosario (Milazzo-ME),Gitto Lorenzo (Milazzo-ME),Pentola Antonino (S.Agata di Militello-ME),Vincenti Luigi (ME),Cassata Luigi (Montalbano Elicona-ME),Imbese Francesco (S.Lucia del Mela-ME),Maiurana Giuseppe (Lipari-ME),D’ Alessandro Alfonso (NA),Stramandino Antonino (S.Filippo del Mela-ME),Beninati Giovanni (Lipari-ME);

Passeggeri salvati:Alacqua Carmelo (Milazzo-ME),Patanè Giuseppe (CT),Poma Assunta (Panarea di Lipari),Tauro Antonino (Canneto di Lipari),Arcoraci Luigi (Barcellona-ME),Martino Domenico (Patti-ME),Biviano Antonino (Lipari-ME),Carini Matteo (RC),Merrina Gaetano (Milazzo-ME),Andolina Salvatore (Milazzo-ME),Biviano Giuseppe (Acquacalda di Lipari),Greco Tommaso (Milazzo-ME),Natoli Bartolomeo (Canneto di Lipari),Greco Orazio (Acireale-CT);
Passeggeri deceduti:Liberatore Angela (Canneto di Lipari);
L’ equipaggio del Santamarina al completo era così composto: Basile Onofrio (Comandante),Di Meglio Gennaro (1° Ufficiale),Ortese Emilio (Direttore di macchine),Cuzzocrea Paolo (R.T.), Sacchettino Giuseppe (Cuoco),Alfonsetti Michelangelo e Florio Pasquale (Marò),Calvo Domenico e Re Giovanni (Carpentieri),Foti Vincenzo e Sava Francesco (Fuochisti),Andaloro Giuseppe (Carbonaio),Natoli Angelo (Macchinista),Bitto Vincenzo e Milani Vincenzo (Camerieri);

Equipaggio militare imbarcato sul Santamarina era così composto:Porretto Giuseppe (Capo cannoniere di 2^),Gallazzi Arnaldo (Cannoniere P.S.),Fiorentino Natale (Cannoniere O.),Miranda Salvatore (S.C.Cannoniere O.),Vento Salvatore (Cannoniere P.S.), Atzori Italo (Cannoniere O.),Gullo Vincenzo (Cannoniere O.),Miceli Concetto (Cannoniere O.),Gabbianelli Orlando (Cannoniere A.), Macrì Giuseppe,Bacchi Antonino,Natoli Antonino,Barbagallo Camillo,Maisano Antonino,Lo Surdo Angelo e Gambino Giuseppe (Marò),Federico Giuseppe (S.Nocchiere)

La motonave Santamarina fu varata nei Cantieri Navali Riuniti di Palermo il 19.11.1928 era iscritta al Compartimento Marittimo di Messina al n. 22, aveva una lunghezza fra le perpendicolari di mt. 36,10, una larghezza massima fuori ossatura di mt. 9,10, l’ altezza di costruzione era di mt. 5,15, aveva un’ immersione a pieno carico di mt. 3,90, disponeva di una stazza lorda di 762 tonnellate, la portata in carico in due stive era di 150 tonnellate, aveva una portata di acqua potabile pari a 15 tonnellate, aveva invece una portata di acqua comune di 554 tonnellate, aveva una potenza di 1080 cavalli ed una velocità di 11 miglia circa, le cabine di prima classe ed il relativo salone erano situate al centro del piroscafo, le due cabine di lusso con annesso salotto erano ubicate sul ponte passeggiata, i posti di prima classe con letti erano cinquanta, le cabine di terza classe erano situate a poppa, composte da quattro o sei posti per un totale di trentasei letti, con reparto separato per le donne, era inoltre dotata di una biblioteca composta da circa ottanta volumi, gli ufficiali disponevano di comode ed eleganti cabine e di una propria sala pranzo, così come i sottufficiali, i marinai ed i fuochisti avevano alloggi separati e comodi.-
La sezione del Regio Tribunale di Messina che dichiarò lo stato di morte presunta era così composto: Blandaleone Stefano (Presidente), Ciminato Vincenzo e Nicotra Giovambattista (Giudici).

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AFFONDAMENTO DEL SANTAMARINA 9 MAGGIO 1943
LA COMMEMORAZIONE NEL GIORNO DELL’81 ANIVERSARIO DELLA STRAGE
 
A Vulcano, per commemorare una delle pagine più tristi della storia delle isole. 
Ieri, il Sindaco Riccardo Gullo e il Vicesindaco Saverio Merlino hanno partecipato alla celebrazione annuale in occasione dell’anniversario del disastro che, ottantuno anni fa, causò la morte di molti eoliani. 
Una pagina di guerra e di morte: il 9 maggio 1943, a largo di Vulcano, un sommergibile inglese affondò il piroscafo Santamarina, una nave moderna che assicurava i collegamenti fra le isole dal 1928, voluta dalla Società Eolia fondata a Salina nel 1926 (poi diventata Siremar). 
 
In tre lustri di servizio la nave era carica di storie; per gli Eoliani una vista familiare e rassicurante
Il boato, provocato dall’impatto dei siluri inglesi sul piroscafo, sconvolse le Eolie. La nave, colpita al centro, si spezzò in due tronconi e colò a picco in circa 5/10 minuti.
“La guerra” – ha detto il Sindaco – “come ha ricordato Padre Lio citando Papa Giovanni Paolo II, è un’avventura senza ritorno. Tutti noi, che siamo nati dopo le grandi guerra, abbiamo creduto e sperato di non assistere mai a conflitti armati nella nostra Europa Unita. Lentamente, invece, stiamo scivolando nell’orrore. L’Europa che abbiamo voluto costruire è un’Europa che ripudia la guerra.”
“La guerra è questo” – ha concluso il Sindaco indicando il mare dove aveva appena deposto la corona di fiori commemorativa – “un siluro che distrugge decine e decine di vite, di storie mutilate. Noi non vogliamo la guerra.”

VIDEO

 

https://www.facebook.com/reel/1000642291624980

NOTIZIARIOEOLIE.IT

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LE INTERVISTE DE "IL NOTIZIARIO". Eolie, 9 maggio 1943-9 maggio 2017: "74' anniversario dall'affondamento del piroscafo "Santamarina". Le iniziative ed i commenti. Per non dimenticare. VIDEO

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Lipari, 9 maggio 1943 l'affondamento del piroscafo "Santamarina" silurato da un sommergibile inglese con 62 morti. Santa Messa per non dimenticare VIDEO

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