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di Antonella Motta

Una maestra felice a Salina

Leggera e colorata come un fiore di cappero, la mia Maestra Rosa Lucia Venasco, ritrovata in maniera fortuita e fortunata dopo qualche decennio dai tempi della scuola, ci dà appuntamento al punto di ritrovo che solitamente condivide con i turisti in visita a Salina.
Da insegnante, quale sono diventata a mia volta, mi ricordo quanto fosse più numerosa la quinta che frequentavo, rispetto alle attuali quinte classi in cui insegno. Ricordo che era anche molto più serena.

Desiderosa di rivedermi e ritrovare l'affezionato nipote Walter, la mia maestra si fa trovare all'ingresso della lussureggiante Malfa: occhi vispi ed intensi, sorriso familiare ed accogliente.
Me la ritrovo davanti e, con un tuffo al cuore, vorrei stringerla a me, se non mi sentissi -più che un'ex alunna della Mary Poppins catanese- una turista ai tempi del covid...per adesso la abbraccio forte con gli occhi e mi consolo pensando che "più avanti, vedremo".

Lei è pronta ad accoglierci nella sua villa immersa nella natura ed incorniciata dal vivacissimo bouganville che spicca ad arte qua e là, per poi sbucare rigoglioso nel punto più panoramico della villa. Siamo sul terrazzo; un ramo solitario si stacca dalla cornice di rami e fiori, quasi a voler indicare lo Stromboli da una finestra incantevole proprio perché naturale ed incastonata in un tipico cortiletto, delizioso nella sua semplicità. Tra librerie a tetto, quadri incantevoli e foto antiche, maestosi mobili di un tempo, libri di ogni epoca e misura e tanta, tanta pace, sento già che mi innamorerò di tutto questo scrigno di vita e ricordi. Sotto uno dei suoi coloratissimi cappelli, ammiccante e coinvolgente, lei intona ora un canto, ora un passo poetico e ci offre un pranzo eoliano, come usa coi suoi ospiti ormai affezionati.

Con una coloratissima "mise" isolana, ancora più bella della precedente, si dice pronta a presentarci la sua Salina, mentre gustiamo la famosa Malvasia (faccio pure il bis e lo scrivo perché, forse, così riesco a spiegare meglio quanto sia buona). La Malvasia non è tutta uguale sull'isola: questa offerta dalla mia maestra miscela sapientemente odori, sapori e colori di un'isola ancora più magica di quanto non appaia già dall'esterno. Salina è verde come nessun'altra, panoramica e ricca di spiagge tutte particolarissime: dallo Scario alla Rinella, passando per Pollara e Lingua...

Elegante nel suo incedere, la mia maestra ci porta a vedere un tramonto che non dimenticherò, mentre scorre inesorabile la pellicola che fece innamorare di Pollara gli italiani affezionati a Troisi. Dopo l'ennesima "acqua sporca" (da provare nei diversi chioschi) ci rechiamo proprio nel chioschetto del belvedere, noto alla mia maestra (a questo punto anche guida turistica ed enogastronomica), spostandoci da un punto all'altro dell'isola più lussureggiante delle Eolie. Adesso che la vedo osservare questo tramonto, scorgo in lei un'espressione che tradisce quanto questo posto leghi i turisti alla sua inesorabile poesia.

E' una poesia che si coglie nel silenzio di maestosi panorami, verosimili leggende, delicati quanto genuini sapori, tramonti rigorosamente sul mare che si divorano con occhi increduli ad orari ben precisi, con rituali che preparano cuore e spirito ad una fusione con quest'atmosfera magica che si respira sin dall'arrivo...siamo al primo giorno, io mi sento sempre più desiderosa di cogliere il mistero della sua quiete. Una cittadina, penso tra me e me, dovrebbe annoiarsi di tanta quiete dopo una settimana (stando ai miei ritmi frenetici, anche prima di una settimana).
Sono curiosa di sapere se ha davvero superato il bisogno di sentirsi una "formica di città" e le chiedo di raccontarmi come mai ha scelto la vita da isolana proprio l'anno dopo la conclusione della mia quinta elementare (così si chiamava la scuola Primaria, quando ancora ero un'alunna). Lei, con un tono calmo che mi riporta alla mente la voce che mi guidava da bambina, soddisfa le mie curiosità mentre ci gustiamo il vento della Salina più silenziosa, sotto un cielo stellato che mi fà camminare col naso in sù come facevo in campagna, da bambina.
Mi riprendo da questo incanto e mi immergo nel suo racconto che accarezza le mie emozioni...<<...quello che mi ha spinto a lasciare Catania, dove ho abitato da sposata e dove ho avuto due figli, è stata proprio una fatalità.

L'isola di Salina, giudicata da tutti una delle più belle d'Italia ed io aggiungerei del mondo, fu proposta da mio marito Roberto, chimico industriale assunto e ben collocato all'ISAB di Priolo quale responsabile della sicurezza ambientale e, tuttavia, ancora molto innamorato dello studio. Desideroso di ampliare le sue conoscenze, decide di acquisire una seconda laurea in Farmacia, dopo quella di Chimica. E' così che si iscrive all'albo dei farmacisti, ragion per cui ogni mese arriva il periodico dedicato alle novità sui prodotti farmaceutici e l'elenco delle farmacie italiane in vendita.

Tra queste, un giorno, compare quella di Malfa, nell'isola di Salina. Un giorno mi chiede quasi a bruciapelo: " Ti piacerebbe vivere su un'isola?" Mi ha trovato davanti alla porta con le valigie pronte!! (Strizza l'occhio mentre ce lo racconta) Era stato il sogno di tutta la mia vita perché c'è il mare, la natura, il ritmo di vita lento che ben si sposava con il mio lavoro di insegnante. Abbiamo acquistato la farmacia di Malfa, da allora in poi nota come 'Farmacia Meccio', con i soldi messi da parte e con un consistente aiuto economico da parte di mia suocera.
Ci trasferimmo con i due figli di 7 e 12 anni nell'isola di Salina, dove ci siamo ambientati subito benissimo: una vita veramente meravigliosa !! Qui sembra di vivere a "3 metri sopra il cielo" come dice il film! E' un mondo fantastico!! Mi sembrava di essere sempre in vacanza! Abbiamo sùbito fatto amicizia con tutti. I miei figli si sono adattati bene ed hanno avuto degli amici coetanei forestieri e isolani; mi sono sentita eoliana da sempre ! Dopo 10 anni di questa meravigliosa vita, abbiamo acquistato una villa in mezzo al verde, con alberi altissimi. Purtroppo nel 2000 mio marito si è ammalato di leucemia e nel 2011 ci ha lasciati. Quello fu il primo momento brutto qui a Salina. Dovemmo vendere la farmacia, poiché i nostri figli avevano preferito perseguire altri obiettivi professionali, ottenendo ruoli di spicco anche oltre i confini nazionali.

In questi ultimi anni ho vissuto, nonostante tutto, un gradevole lockdown, perché la mia villa è grande e spaziosa: ho un bel giardino dove ho modo di rilassarmi leggendo, ascoltando musica ed accogliendo amici, da quando si è ritornati a viaggiare, ed amici turisti che per pochi giorni si spingono in questo angolo di paradiso terrestre. A loro, consiglio di godersi la bellezza dell'isola minuto per minuto, fare il giro interno per conoscere il paese, le strade e le montagne! Il laghetto di Lingua! Li esorto sempre a fare un giro in barca per conoscere tutte le spiagge e le calette e fare i bagni nei posti più belli, inaccessibili a piedi.

Antonella, io rifarei tutto con gioia perché sono stati gli anni più belli della mia vita e, se vuoi saperlo, il mio motto è "goditi ogni giorno della Vita gli affetti familiari, gli amici e bellezza della natura! Cerca di fare bene agli altri, che Il tempo vola via!">>.
Ritorno sulla sdraio...guardo le lucciole...ascolto il silenzio e, finalmente, ci abbracciamo con gioia.

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