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Lipari - Il ritorno del giudice Gianni Ingrascì, già in servizio alle Eolie.

Quando arrivò il "Corriere della Sera" lo presentò con un articolo a nove colonne

"Per combattere la mafia all'agrodolce delle Eolie è arrivato un giudice da Milano..."

Il dottor Giovanni Ingrascì ha ricoperto l'incarico di pretore nella maggiore isola delle Eolie dal maggio 1976 all'ottobre 1985.

Al suo arrivo alle Eolie il "Corriere della Sera" dedicò mezza pagina pubblicata da Sebastiano Grasso. Titolo: "Contro la mafia all'agrodolce è arrivato a Lipari un giudice da Milano".

Il "pretore d'assalto dell'epoca" si è innamorato delle Eolie e torna spesso a godersi il mare e a continuare la pesca ai totani...

Ora è divenuto anche scrittore e ha pubblicato il libro "Racconti dal Lockdown", ovviamente, dedicato a personaggi isolani...

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

20 LUGLIO 2020

ESCLUSIVO. LA NOSTRA STORIA. Lipari, "Contro la mafia all'agrodolce è arrivato a Lipari un giudice da Milano". E Gianni Ingrascì pubblica "Racconti dal Lockdown". L'intervento

2 OTTOBRE 2020

Le INTERVISTE de “Il NOTIZIARIO”. Giovanni Ingrascì, un giudice da pescoso mare eoliano.

Al bar "La Precchia" i due amici con tavolo sempre riservato...

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E Alex Mollica e Tonno Beach "panza su panza..."

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L’introvabile libro “Chiamatemi professore” Vita, morte e miracoli di Franco Scoglio di Gessi Adamoli-Ed. De Ferrari Anno 2006, i 2 Scoglio di Fulvio Collovati, l’istrione, lo spogliatoio, il legame con Schillaci, il lupo mannaro nella grotta, la Dinamo Kiev, il presidente Massimino, la legge del calcio, i pettegolezzi, gli schemi, gli appunti, il giocatore di pallone e il terzino killer e…

Le rarità eoliane del ricercatore Massimo Ristuccia a cura di Gennaro Leone. Franco Scoglio il professore del calcio

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di Bartolino Ferlazzo

SONO UTILI, NON SONO UTILI
(se la legge le prevede vuol dire qualcosa o no ?)

Bisogna riconoscere che il passato non è mai finito, bisogna riconoscere che le frasi fatte, sono quelle che trovano ingresso solo nel momento in cui qualcosa viene a mancare, qualcosa non gira come si era previsto, che le bocciature sono sempre dietro l'angolo.-
Non vogliamo addentrarci in polemiche sterili, inutili, di parte ma desideriamo, solo, capire del perché certe scelte, dichiarazioni, prese di posizione hanno trovato ingresso, in un contesto politico amministrativo, che va certamente oltre la semplice dichiarazione o critica.-
Il passato non è finito, chi credeva che certi tempi, certi comportamenti, fossero ormai del tutto finiti si è sbagliato, non ha calcolato un aspetto tipico, di cui l'uomo per sua natura è dotato, sia nel bene che nel male, ovvero < il libero arbitrio >.

Nessuno ha potuto, può e potrà mai cambiare questo "gene" umano; il libero arbitrio è una scelta personale, giusta o sbagliata che sia, ma cos'è il libero arbitrio " ... Il libero arbitrio è un concetto filosofico e teologico, secondo il quale ogni persona ha il potere di decidere gli scopi del proprio agire e pensare, tipicamente perseguiti tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta, ha origine nella persona stessa e non in forze esterne ...", dunque una scelta dettata dal momento, dalla situazione, dalla propria morale, dalla volontà, dal proprio pensare, che come abbiamo visto ultimamente, è in netto contrasto con quelle forze che vorrebbero imporre, la propria a discapito ed offendendo, in tal senso, anche e principalmente, l'intelligenza della persona stessa, a cui è diretta l'imposizione.-

Il passato non è finito, anzi è sempre attuale, lascia perplessi che ancora si invochi lo sconcerto del cambio di casacca, come sempre e come sarà sempre; sconcertanti, invece, potrebbero essere atteggiamenti alla Ivan, alla Leonid, alla Igor, alla Nikolay in quanto assoluti depositari della verità, pretendendo cieca obbedienza, oltre che sconcertanete è miserevole.-
La fiducia, la collaborazione si deve conquistare, si ottiene con le buone maniere, con tutti i distunguo del caso, non con gli insulti, le risatine di presa in giro, le scurrili, certamente non scandalizzabili ai tempi nostri, frasi pronunciate in pubblico, che non si addicono a chi fa, o crede di fare politica, a chi crede di essere un politico ed invece è solo un politicante, un mestierante.-
Tutto quanto è stato più volte dissacrato, giustamente, adesso torna in auge, torna in tutta la sua potenza, senza possibilità di smentite, decisioni libere senza nessuna imposizione, ma semplici scelte, giuste o sbagliate, ma scelte dettate dal convincimento delle proporie idee.-

Il passato non è finito, crediamo che bisogna essere coerenti, qualche consigliere comunale era presente nel civico consesso liparoto già in anni passati, quando mai si è discusso di utilità o meno di certe forme di democrazia, forse allora erano utili ed oggi no ? può darsi, non si ha la controprova se non c'è un riscontro, la visibilità la possiamo trovare nei nostri tramonti, nei nostri panorami, non crediamo che bisogna essere consiglieri comunali per essere visibili agli occhi degli altri, la visibilità, se vogliamo proprio dirla, si ottiene comportandosi con dignità, democraticamente e con prerogative, che vanno oltre, le inutili affermazioni che non hanno nessun senso e non portano a nessun risultato.-

Il passato non è finito, se si ritiene, giustamente o meno, che queste forme di democrazia non siano valide, producenti e conducenti alla causa della gente, ma sono previste in atti legalmente autorizzati da altri enti superiori, che fare ? se si è certi dell'inutilità, bisogna portare all'attenzione di chi dovrà decidere e chiedere, che non vengano inserite nelle leggi, nei regolamenti, negli statuti, negli usi e nei costumi del comune, solo che quanto proposto, non violi le normative e le leggi in materia, altrimenti come riferiva sempre, il Prof. Masino Carnevale < è solo aria fritta >.-

Il passato non è finito, se in quasialsi consesso, sono previste una maggioranza ed un'opposizione, certamente ci sarà un motivo, la maggioranza propone il quantum, l'opposizione dispone, per la froza disponibile, di concerto mettendo in atto tutte quelle che sono le iniziative legali a disposizione, pertanto previste dalla legge, per eventualmente contrastarle, non a proprio vantaggio, ma per apporti che magari non sono stati valutati o dimenticati, si chiama opposizione e dunque un motivo ci sarà , è infatti - un'unità di misura del pluralismo e gli ordinamenti dove l'opposizione, di qualunque colore politico o ideologico, non ha concrete garanzie e diritti, possono essere inseriti nella categoria dei sistemi democratici "di facciata" - dove sì, il tutto diventa un motivo per acquisire visibilità.-

Fare politica spicciola, di bassa lega non serve, quando qualcosa si sgretola, quando qualcosa portata avanti con forza non trova riscontro, quando la tua/nostra/vostra, idea non regge l'urto della dialettica ed anche della critica, è avviata su un abbrivio che prima o poi porterà a "sbattere"; quando vieni battuto, quando hai numeri risicati, quando le scialuppe stanno per calarsi in acqua, bisogna reagire, bisogna porre rimedio, bisogna pensare che su quella nave, ci sono persone che non possono pagare la tua mania di grandezza, di onnipotenza o del < con me o contro di me > ci sono delle persone da salvare, e questo dovrebbe essere il primo pensiero che un < vero e valido comandante > metterebbe in atto; molte volte il dialogo, il chiedere, il

trattare, il coinvolgere, a discapito di autoritarismo, provocazione o di lesa maestà, non è debolezza ma atti di democrazia, di coinvolgimento, con tutte le differenze del caso, ma necessarie affinché le prevaricazioni e le imposizioni siano messe da parte; sogni ? sicuramente si, l'albero si raddrizza da piccolo, si da una struttura, una forma, perché da grande non si piega ma si spezza.-

Adesso attendiamo, come smpre l'intervento, la risposta del saggio io so tutto, dico tutto, conosco tutto e sono depositario della verità, ben venga ne saremo felici lo rispettiamo ma certamente non lo temiamo..-
Desideriamo concludere con una bella affermazione di Antoine Bernheine " ... la riconoscenza è una malattia del cane non trasmissibile all' uomo ...".-
Аугури Липари.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

19 FEBBRAIO 2024

L’appuntamento con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Il giornalismo eoliano

14 APRILE 2024

L’appuntamento del Notiziario con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. I voti

5 MAGGIO 2024

L’appuntamento del Notiziario con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Opere e scempi

8 MAGGIO 2024

IL DOCUMENTO. Lipari, Maggio 1943 - Maggio 2024: 81° Anniversario dell'affondamento del piroscafo Santa Marina (quanti politicanti lo ricordano?). "UNA TRAGEDIA PER NON DIMENTICARE..."

15 MAGGIO 2024

L’appuntamento con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Il Lipari Calcio

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Gentile direttore,

a Marina Lunga marciapiede super pericoloso...

Le cadute dei passanti non si contano piu. Per i piu' anziani è sempre dietro l'angolo.

Cordialmente

Lettera firmata

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Lipari, buon compleanno al prof Emiliano Cipicchia 

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Il personale scolastico, i colleghi e gli studenti della sede CIRS di Lipari, porgono i migliori auguri di buon compleanno al professore Emiliano Cipicchia, e rinnovano i complimenti per la recente nomina ad “Ambasciatore del Gusto Doc Italy”.

La passione e la dedizione nel settore culinario del prof. Emiliano, si rispecchiano quotidianamente nelle sue lezioni a scuola: i suoi insegnamenti rappresentano per gli allievi dell'indirizzo di Operatore della Ristorazione, un viaggio attraverso i sapori autentici e la tradizione secolare della cucina eoliana.
Auguriamo che questo nuovo anno di vita porti ulteriori successi e soddisfazioni.

Al professor Emiliano Cipicchia auguri anche dal Notiziario delle Eolie

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di Sara Tirrito

La sfida sarà a colpi di tecnologia, sostenibilità e arte. Vincerà chi saprà creare un progetto per la mobilità del futuro nelle isole e l’opera migliore per valorizzare il territorio di Stromboli. Presentato a Milano il 10 maggio, si concluderà con un evento sull’isola vulcanica a luglio, in cui saranno premiati i vincitori. Fondamento ideologico dell’iniziativa l’articolo 119 della Costituzione italiana per cui «la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità».

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Il premio
Tre i filoni in cui ci si può candidare: atenei, tecnologia digitale e arte contemporanea. «Le tre categorie sono legate da un filo rosso - spiega Cristina Maymone, co-organizzatrice dell’evento - la ricerca e l’arte sembrano mondi diversi ma sono uniti dalla creatività e dall’innovazione». Da qui anche l’importanza di ambientarlo a Stromboli, isola delle Eolie con un vulcano attivo e difficoltà di raggiungimento anche per le risorse di prima necessità, portate dalla terraferma attraverso navi che non circolano con condizioni climatiche avverse. «Vogliamo proiettarci verso il futuro - dice Maymone - Stromboli è un laboratorio green perché progettare mobilità sostenibile in un centro urbano piccolo e patrimonio Unesco significa esportare best practice di ecosostenibilità anche per le città».

Il contest per la ricerca rivolto agli studenti del Politecnico di Milano
Il bando si rivolge agli studenti di master in Ingegneria meccanica, Ingegneria civile, Mobility engineering e Pianificazione urbana, Politiche territoriali del Polimi. I vincitori saranno ospitati per cinque giorni sull’isola, a cui lasceranno i progetti in eredità. Si partecipa in team da 5 e le candidature vanno presentate entro il 19 maggio. Tra i fattori di sfida la difficoltà per gli studenti di sviluppare progetti rivolti alla mobilità sostenibile in un territorio geologico particolare, difficilmente raggiungibile, con un vulcano attivo e che probabilmente non conoscono personalmente.

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L’arte e la tecnologia: le altre categorie
A essere premiate anche le tecnologie digitali. In questa sezione a vincere sarà un testimonial di fama internazionale il cui lavoro ha avuto un impatto in vari settori con innovazione e intelligenza artificiale. Si potrà partecipare anche per la categoria Arte contemporanea, che si rivolge al miglior italiano a metà carriera. L’artista primo classificato riceverà un premio economico di 5 mila euro, la permanenza sull’isola nei giorni dell’evento e l’esposizione delle sue opere nello stesso periodo.(corrieredellasera.it)

SERVIZIO DEL TG3 SICILIA

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IL CANE ANTIDROGA SCOVA LA MARIJUANA NASCOSTA DIETRO L’ARMADIO DELLA CAMERA DA LETTO. UN UOMO ARRESTATO DAI CARABINIERI.
Nei giorni scorsi, a Condrò, nell’ambito di predisposti servizi finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno arrestato un uomo del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine anche per reati specifici, ritenuto presunto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri della Stazione di Fondachello Valdina, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, a seguito un’attenta attività di controllo del territorio, si sono presentati presso l’abitazione dell’uomo per eseguire una perquisizione domiciliare. L’attività dei militari dell’Arma condotta con il prezioso apporto del fiuto del cane antidroga, ha consentito di scovare un involucro, abilmente occultato dietro l’armadio della camera da letto, al cui interno i militari hanno trovato e sequestrato oltre mezzo chilo di marijuana.

Al termine delle operazioni, l’uomo è stato condotto in caserma, laddove è stato formalizzato il suo arresto.
La droga sequestrata è stata inviata ai Carabinieri del R.I.S. di Messina per le analisi di laboratorio. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, in attesa di essere giudicato per il reato a lui addebitato.

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di Enza Scalisi

Lui era in agguato: ottuso, crudele, subdolo, senza un criterio, unico obiettivo colpire, a caso.

Come in un buco nero il mondo di prima è risucchiato, il tempo si ferma per riavvolgersi su se stesso e  torna la memoria della vita normale. Qual è  l'istante della demarcazione tra il prima e il dopo, tra il non ancora, ora sì, il perché che dilegua senza risposta, nelle giornate scandite dalle cure?

La grandezza si manifesta nella tempesta, lì emerge la dignità, il coraggio, la determinazione. La forza si alimenta dello sguardo forse ignaro dei bambini: “giochiamo papà?” Allora inizia la guerra, dura  determinata, con tutte le armi a disposizione, senza cedimenti contro il mostro.

Alla domanda retorica, involontariamente inopportuna, “come stai?” rispondeva  “bene”. Mai un lamento, un cenno di sconforto, di vittimismo. Ha sopportato tutto, accondiscendente: farmaci invasivi, trattamenti bugiardi…con ostentata fiducia, ma con la malcelata consapevolezze della loro impotenza.

Restava a lungo in balcone, si lasciava accarezzare dal sole e avvolgere dal fresco delle serate. Aveva bisogno di luce, di spazi, di immenso.

Alla fine raccoglieva le forze residue per una stretta di mano, una carezza.

 Ha vinto il mostro sul suo corpo martoriato, ma non ha intaccato il coraggio e  la dignità che fanno la grandezza dell’uomo.

La sua sdraio è sempre lì, sul balcone, tra i fio

Gennaro, Salvatore e Bartolino Leone partecipano al dolore delle famiglie

Il cordoglio per la morte di Riccardo
 
La famiglia di Lidia Cincotta e Achille Omero con il figlio Edoardo per la prematura morte di Riccardo, si unisce al profondo dolore delle famiglie Biancolini, Scalisi e Iacolino.
 
--L'Istituto Conti stringe in un dolente abbraccio Martina, i suoi bimbi e la famiglia tutta.
Il dirigente scolastico Tommasa Basile

 

 

Per il Festival, la torta inaugurale di Casa Sanremo sarà siciliana. Il dolce di 40 chili sarà preparato da Salvo Pignataro e Luca Leonardi originari di Adrano.

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-Artista siciliano di fama nazionale con alti riconoscimenti, cede le proprie opere composte da sculture e quadri per motivi di salute. Ottimo investimento. Telefono: 3483194060

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-Affittasi locale 60 mq, completo di servizi, in posizione centrale nella piazza di Canneto-Lipari sulla Marina Garibaldi (accanto al Tabacchino). Preferenza per soggetti a carattere pubblico, della Pubb. Amministrazione o, in alternativa, per attività commerciale di sola vendita. Per info telefonare al n. 3386040718

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Cari amici lontani e vicini,

L’era dei signori e signore con lo strascico del benvenuto che risorgerà dopo aver toccato il fondo più profondo per sommergere la normalità dei tempi racchiusi dentro il recinto dell’età. Le pippate invernali inducono ai sogni televisivi nel "verso giusto", tentando di "raddrizzare" tutto ciò che vira al "contrario". Solo giornali come il Notiziario riescono ad esprimere chiarezza di specchiature che ormai durano nel tempo. Perché non ci sono elettori ma lettori tanti quanti i loro pensieri di libertà e giustizia.

Il resto scompare nel raddrizzatismo e rianimatismo delle storielle anche di isolana memoria. Mentre il tutto, figlio del niente, s’infrange lungo il corso di nuove realtà. E’ la realtà la materia prima per ricondurre alla normalità i divi politici che il mondo offre anche a loro insaputa. La natura deve coincidere con la norma sia spessa che sottile dove le antiche cotonature cercano di nascondere beatamente le facce calibrate al muschio del dopo pioggia.

Dal sole libero delle Eolie BuoNotiziario a tutti!

Milano, il carabiniere che ha salvato un ragazzo dall'incendio: «Ho sfondato la porta col telaio di una bici, ho visto un piede, ho tirato»

L'incendio in via Arquà e il maresciallo Giuseppe Merlino

Giuseppe Merlino, figlio dell'ing. Salvatore, e nipote del nonno Pino, il maresciallo che ha salvato un ragazzo dall'incendio di via Arquà: «Ho sfondato la porta col telaio di una bici, ho visto un piede, ho tirato»

di Matteo Castagnoli

Il carabiniere 30enne sabato sera passava da via Arquà per un controllo con un giovane collega. «C'era fumo ovunque, gridavamo di uscire. Un vicino ci ha indicato quella porta, era sicuro che c'era qualcuno»

«L’incendio era ancora vivo. Allora mi sono messo a carponi, trattenendo il respiro. Poi ho visto delle gambe. Ho trascinato quel corpo per un piede: pensavo di aver tirato fuori un cadavere». Quel corpo era il 29enne pakistano inquilino al secondo piano della palazzina in via Arquà 16, dove sabato sera è scoppiato un incendio. Il bilancio: tre appartamenti inagibili, persone evacuate e cinque soccorsi tra cui quattro bambini. E se quel ragazzo, di professione rider, lotta per la vita al Niguarda è soprattutto grazie al maresciallo Giuseppe Merlino30 anni, del Nucleo Radiomobile di Milano. Non pensava sarebbe dovuto entrare in quella palazzina a due passi da via Padova. Era passato per uno dei normali controlli a bordo di una gazzella del Radiomobile. Al volante c’era un collega carabiniere. Ma «in strada abbiamo notato un gruppo di persone». Che li fermano: «Siete arrivati», esclamano. «Ma arrivati per cosa?» si domandano i due militari. «C’è un incendio, la risposta».

Era successo da pochi minuti.
«Sì, le scale erano piene di fumo. E le fiamme che si vedevano dalla finestra erano ancora alte».

Cosa avete fatto?
«Urlavamo alle persone di scendere. Ci siamo divisi le scale, bussando a tutte le porte e accompagnando gli inquilini per la scale: non si vedeva nulla. Qualcuno era titubante e l’abbiamo dovuto convincere. L’appartamento l’avevamo dato per spacciato».

E invece...
«E invece è successo che mi ha avvicinato una persona che era al telefono con il proprietario della case in fiamme. Erano certi che dentro ci fosse qualcuno».

Era così. E l’ha salvato.
«Non mi era mai successo nulla del genere. La porta era ustionante. Prima ho provato a sfondarla con dei calci. Poi ho usato il telaio di una bici come ariete. Una volta aperta, dopo qualche minuto, sono stato investito dal calore. Ma mi sono detto: “Ce la faccio”. Ho visto quel corpo dopo aver gattonato per un paio di metri e l’ho afferrato per un piede. A sua volta il collega, che mi aveva raggiunto, mi ha tirato per la gamba e così abbiamo recuperato il ragazzo».

Poi?
«Pensavamo fosse morto. Abbiamo provato a rianimarlo. Era ustionato e non respirava più. Finché dopo tre/quattro manovre ha ricominciato. Allora me lo sono caricato in spalla e sono corso fino all’incrocio con via Padova dove mi dicevano fosse appena arrivata un’ambulanza. Quando l’ho vista ho urlato: “È vivo, respira”».

Anche lei è stato portato in ospedale.
«Sì, sono tornato in via Arquà ma a quel punto erano arrivati gli altri soccorsi. Quindi mi sono fermato e sono stato portato al Fatebenefratelli per gli accertamenti».

Esito?
«Siamo usciti alle 5 del mattino. Ero un po’ intossicato. Due giorni di prognosi. D’altronde ero entrato senza mascherina. È andata bene che non abbia preso fuoco anch’io».

Se chiude gli occhi, quale immagine le rimane impressa di quella sera?
«Quando il 29enne ha ripreso a respirare. Senz'altro. L'euforia e l'adrenalina per salvarlo sono schizzate».

Un esempio di coraggio.
«Se lo sarò, sarò contento. Per esempio, il carabiniere che era con me, era al primo turno di Radiomobile. Speriamo che quanto successo serva a spiegare a tanti giovani colleghi cosa sia il nostro lavoro».(corriere.it)

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