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Il vulcano ci fa vivere, lo Stato ci lascia morire

Comunicato formulato a partire dell’assemblea popolare “Comitato Spontaneo Vulcano” del 30/05

In data 28/05/2022 è stata emessa l’ordinanza contingibile e urgente n°: 46 da parte del comune di Lipari, riflesso di una pericolosa gestione del territorio a livello nazionale, per la quale gli abitanti dell’isola di Vulcano si trovano ad affrontare circostanze di difficoltà estrema in un momento delicato quale l’inizio della stagione estiva, l’unico periodo nel quale la popolazione locale riesce a racimolare il minimo indispensabile per sopravvivere durante l’intero anno.

L’ordinanza in questione interdice l’accesso alla spiaggia delle acque calde, una delle zone che hanno storicamente caratterizzato la bellezza dell’isola; un luogo nel quale siamo cresciuti facendo il bagno fra acque termali che in nessun momento hanno vulnerato la nostra salute, né quella dei milioni di turisti che per molti decenni hanno fruito di questo meraviglioso regalo della natura. Questo passo viene dato a ridosso di tempi difficili, vista la pandemia del Covid-19 e lo stato d’emergenza dichiarato all’inizio dell’anno, fattori che hanno già debilitato la già precaria economia dell’isola. Da un giorno all’altro, senza fornire ragioni chiare per questo

provvedimento, gli abitanti dell’isola sono stati privati di una delle attrazioni che attirano viaggiatori dai cinque continenti, senza che a livello istituzionale siano stati offerti rilevamenti che dimostrino la variazione dell’attività geofisica nella zona affetta dall’ordinanza in questione. Ormai da anni, il colore del mare antistante alle acque calde assume saltuariamente un colore lattiginoso che, nelle ultime settimane, è stato presentato mediaticamente e politicamente como una sorprendente novità che legittima l’implementazione di misure drastiche, oltre a creare allarmismi innecessari che spaventano i prospetti visitanti di questo patrimonio dell’umanità UNESCO.

Piuttosto che cercare soluzioni che coniughino le avvertenze sanitarie necessarie con il benestare sociale e economico della popolazione locale, le autorità competenti hanno preso la strada di un cieco proibizionismo che non considera le problematiche e le necessità degli isolani, chiudendo le porte allo sviluppo di possibili soluzioni che non soffochino l’unico settore che sostiene agli abitanti. Per esempio, il posizionamento di personale e infrastrutture che possano monitorare gli sviluppi dell’attività vulcanica giorno dopo giorno, e notificare la popolazione in caso di un’emergenza reale sarebbe una strada più realistica rispetto allo strangolamento dell’isola, visto che non si tratta solo di quattro attività che non potranno lavorare per 15 dei giorni più importanti giorni dell’anno, ma anche della pubblicità allarmista

che si propone al di fuori del contesto eoliano, che rischia di ridurre il flusso turistico sull’isola. Intanto, giorno dopo giorno la protezione civile (che sull’isola non si vede praticamente mai), spinge verso la chiusura dell’isola, mentre i vulcanologi che prestano giornalmente il loro indispensabile lavoro di rilevazione hanno confidato a diversi abitanti la loro sorpresa ante un provvedimento che considerano innecessario. La preoccupazione degli isolani su ciò che accadrà dopo i quindici giorni previsti nell’ordinanza è evidente, visto che una possibile continuazione di queste politiche avrebbero conseguenze catastrofiche per gli abitanti.

Ingenti finanziamenti sono stati offerti alle autorità competenti per la gestione della situazione di Vulcano (incluso una simulazione di evacuazione considerata da molti vulcanari come una ‘barzellettata’ per la quale si sono spesi troppi soldi per innecessarie parate delle forze armate), ma in nessun momento sono state proposte delle forme per supportare la popolazione locale di fronte alle politiche restrittive implementate, e l’allarmismo mediatico che si è sviluppato e che sta distruggendo il turismo sull’isola. Molte promesse hanno rimbombato nelle nostre orecchie, come la fornitura di tecnologie che aiutino a far scorrere la normale esistenza dell’isola, e compensazioni per i disagi e le perdite vissute da molti isolani. Incluso i molti che avevano diritto a un rimborso per le spese di hotel affrontate durante il periodo in cui ogni notte dovevano lasciare le lore case, stanno ancora aspettando.

Un’altra preoccupazione degli eoliani fa riferimento alla retorica con la quale la situazione dell’isola è stata incorniciata a livello mediatico, visto che alla luce dell’ordinanza in questione varie agenzie di stampa hanno titolato ‘balneazione chiusa a Vulcano’, mentre l’isola offre ancora diverse spiagge agibili e dall’infinita bellezza, come lo sono la maggior parte delle meraviglie dell’isola, ancora fortunatamente libere da imposizioni unilaterali che ne limitano l’acceso.

L'EX SINDACO MARIANO BRUNO SI TUFFA NEL MARE CHE BOLLE E DICHIARA "E' TUTTO TRANQUILLO..."

VIDEO

 

L'INTERVENTO

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di Mario Cincotta*

LETTERA DI AUGURIO
La Democrazia Cristiana Nuova, tira un sospiro di sollievo!!!
Se a Napoli i Miracoli li fa San Gennaro, nelle nostre isole in quanto a Miracoli non siamo da meno, abbiamo il Nostro Santo protettore che è San Bartolo.
Abbiamo coinvolto nella Preghiera giornaliera , tutta la Democrazia Cristiana Nuova ed alla fine , il Miracolo è venuto fuori.

Ci sono in merito ai Miracoli dei precedenti documentati , primo fra tutti, " LAZZARO" , ma ne abbiamo di più recenti dove c'è voluto molto tempo per poterli definire Miracoli.
Ieri a Vulcano, ciò che speravamo si avverasse, si è avverato!!
Come d' incanto, Mariano Bruno, il Mariano che tutti conoscevamo prima della malattia, è tornato!!

E' tornato sulla scena politica, la stessa scena che da sofferente, quasi morente, aveva abbandonato meno di un mese fa lasciando tutti nello sconforto più grande. Tutti proprio no, ma tutti quelli della Democrazia Cristiana Nuova, sicuramente si!
Bartolo Lauria, da fedele, cristiano e praticante della Chiesa , era arrivato persino alle lacrime, tanto da non preoccuparsi più della formazione della lista di Mariano e per Mariano, ma solo della salute del suo leader .
Io, pur non essendo un cristiano doc come Bartolo, ma in ogni caso un buon Democratico Cristiano , ho dato conforto a Lauria dicendogli che alla fine il Miracolo ci sarebbe stato e, così è stato!!

Anch'io comunque, ho buoni amici nella Chiesa che mi riferiscono con certezza che questa volta il Santo del Miracolo non è stato nemmeno San Bartolo ma Emanuele Carnevale ( tra qualche giorno sarà proposto alla canonizzazione), che con voce ferma , sulle orme di chi più importante di lui, ha detto così come Gesù disse a Lazzaro, " MARIANO, ALZATI E CAMMINA"!!
Gli auguri più grandi a Mariano Bruno per la sua guarigione , ma anche ad Emanuele Carnevale , il quale, dopo questo primo grande Miracolo, può sperare in quello più grande ed importante per lui" IL MIRACOLO DELLA SUA ELEZIONE A SINDACO DI LIPARI".
Con affetto,

*Commissario della Democrazia Cristiana Nuova di Stromboli

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