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dcotroneodi Davide Cotroneo

Invito tutti gli amici Eoliani a leggere pagina 27 della Repubblica e a vedere come la nostra splendida Isola di Vulcano venga presa di mira con un articolo vergognoso. Si parla di interdire il bagno alle acque calde a causa di uno svenimento avvenuto ad Aprile. Vorrei ricordare al giornalista che su quella spiaggia ci sono passate generazioni che sono ancora vive e vegete. Titoli allarmisti e irresponsabili che non tengono conto di un indotto che vive di termalismo. Aspetto una pronta replica di Giorgianni che spero non voglia aggravare la già instabile situazione turistica eoliana. Spero in una replica forte dei nostri rappresentanti locali e l'avvio di perizie serie e concrete su un' isola che rappresenta da sempre un punto di riferimento per le capacità curative dell'area oggi sotto attacco.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DI FEDERALBERGHI EOLIE CHRISTIAN DEL BONO.

"I fenomeni di vulcanesimo dell'isola di Vulcano rientrano tra le peculiarità e le eccezionalità che hanno consentito alle Isole Eolie di essere inserite nella World Heritage List dell'UNESCO. Guai a demonizzarle: non si farebbe un buon servizio né alle isole né ai visitatori che ogni anno da tutte le parti del mondo decidono di spendervi le proprie vacanze, cercando posti non standardizzati e fuori dagli schemi ordinare del mero "mare e sole". Così il presidente di Federalberghi Isole Eolie e isole Minori, Christian Del Bono. "Le emissioni di anidride carbonica da alcune polle sulfuree – prosegue Del Bono - sono risapute e vanno meglio segnalate così da consentire ai visitatori di poter fruire in modo attento e consapevole dell'enorme patrimonio naturalistico dell'isola di Vulcano". "Sono certo, conclude il presidente degli albergatori eoliani, che le autorità competenti valuteranno con serenità e senza eccessivi allarmismi se e quali maggiori cautele adottare in prossimità delle aree di maggiore emissione".

L'ARTICOLO DI "REPUBBLICA".

Vulcano: "Vietate i bagni"

Vulcano: "Vietate i bagni"

Il mistero dei gas dell'isola. Dopo il malore di un bimbo l'allarme della Protezione civile: "Troppa anidride carbonica dai fanghi"

dal nostro inviato ALESSANDRA ZINITI

 
22 giugno 2015

VULCANO. Ha tirato un bel maestrale sul porto di Levante per tutto il weekend e nella " vasca dei fanghi" è andato in scena il consueto rito di "purificazione collettiva". I turisti del "mordi e fuggi" appena sbarcati dalla piccola motonave che fa il tour delle Eolie si contendono le bocche delle fumarole per avere il getto sulla schiena, si spalmano l'argilla sul viso e sulle braccia, camminano avanti e indietro. C'è persino chi rotola in quel mezzo metro di acqua salmastra resa bianca dai depositi di argilla prima di andarsi a ripulire tuffandosi nelle "acque calde" della spiaggetta adiacente, lì dove il mare sobbolle per le fumarole che vengono su dalla sabbia. La puzza di zolfo, che si avverte ancora prima di scendere dall'aliscafo o dalle barche, in giornate così ventose è appena sopportabile, ma il 14 aprile scorso quando Julien (il nome è di fantasia) si è sentito male era una bellissima giornata di anticipo d'estate, cielo terso e aria ferma. Non era neanche nella vasca dei fanghi quel bimbo francese di nove anni, stava giocando nella spiaggia delle acque calde quando ha perso i sensi ed è crollato a terra. La disperata richiesta di aiuto della madre, il soccorso immediato, il trasporto con l'elisoccorso del 118 al vicinissimo ospedale di Lipari gli hanno salvato la vita. Ma avrebbe potuto andargli peggio perché quello che ha "avvelenato" Julien hanno spiegato i medici - era una elevatissima concentrazione nell'aria di anidride carbonica.

"Gas inodore ed eventualmente letale" scrive il Dipartimento di Protezione civile che, con una nota inviata al Comune di Lipari e alla Regione siciliana, all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, alla Guardia costiera, alla Capitaneria di Porto e alla prefettura, avverte ora della "situazione di possibile pericolosità connessa con emissioni gassose in mare" e chiede di valutare l'opportunità di interdire l'accesso all'area e di vietare la balneazione nella spiaggia delle "acque calde". Una ipotesi shock per un'isola che sul turismo termale, con decine e decine di migliaia di presenze per nove mesi l'anno, basa buona parte della sua economia. E che con quel vulcano attivo ( anche se l'ultima eruzione risale al 1890) e innocuo convive felicemente da sempre.

Per il Dipartimento di Protezione civile però, "sussistono condizioni di pericolosità per la pubblica incolumità nel tratto di mare dell'isola di Vulcano denominato 'acque calde', antistante la cosiddetta 'vasca dei fanghi', dove sono presenti numerosi punti di emissione di gas e dove, soprattutto in assenza di vento, possono prodursi, senza nessun preavviso, elevate concentrazioni di gas inodore ed eventualmente letale". L'acre e spesso insopportabile odore di zolfo che caratterizza la baia di Levante, dunque, potrebbe nascondere pericolose emissioni di (quella sì inodore) anidride carbonica. Una valutazione di rischio, subito girata al Comune di Lipari, supportata dalle analoghe considerazioni dell'Istituto nazionale di geofisica che monitora costantemente l'ordinaria attività del vulcano che alimenta la vasca dei fanghi proprio con l'emissione di quei vapori sulfurei giudicati un toccasana per le vie respiratorie e per le malattie osteoarticolari e con quei depositi di argilla ad altissimo contenuto di zolfo che rendono la pelle liscia come quella di un bambino. "In condizioni particolari di calma di vento che non consente la dispersione dell'anidride carbonica- è stato il responso consegnato dieci giorni fa dai tecnici dell'Ingv - questo tipo di emissioni possono diventare pericolose per la possibilità di locali accumuli che determinano alte concentrazioni in atmsofera". E proprio ad altezza di naso di bagnanti perché - spiegano ancora - "l'anidride carbonica, attraversando l'acqua di mare prima di giungere in superficie, si raffredda aumentando la propria densità e tende a stazionare sulla superficie dell'acqua all'altezza di respirazione di eventuali bagnanti".

La patata bollente ora passa nelle mani del sindaco Marco Giorgianni che al momento esclude il divieto di balneazione. "Non intendo sottovalutare alcun allarme - dice - ma non c'è un'escalation. Pubblicizzeremo le condizioni di pericolosità con un'apposita cartellonistica. Ho già chiesto il testo alla Protezione civile". Come dire, il turista è avvertito.

IL SERVIZIO DELLA RAI.

Eolie, a Vulcano "gas potenzialmente pericoloso".

"Troppa anidride carbonica" ha scritto la Protezione Civile in una nota inviata alla Regione Sicilia e al comune di Lipari, dopo uno studio dell'Istituto di Vulcanologia. E ora, dopo l'episodio dello scorso aprile, quando un bimbo francese di 9 anni ha avuto un malore ed è stato portato in elisoccorso all'ospedale di Lipari, si valuta se interdire l'accesso all'area e vietare l'accesso alla spiagga delle acque calde. Un'evenienza che avrebbe un forte impatto sull'economia dell'isola, basata proprio sul turismo.

Il servizio di Isabella Schiavone

Eolie, a Vulcano "gas potenzialmente pericoloso" - Video - Rai News

LE REAZIONI NEL WEB.

Mario Profilio: Sono sinceramente schifato. Come fare di una non notizia una notiziona sbagliata e fuorviante? L'intento è solo il tentativo di danneggiare, ancora una volta la stagione turistica? I Tg danno la "notizia" di un malessere causato dalle esalazioni di anidrite carbonica alle acque calde di Vulcano.... poi approfondendo l'informazione si scopre che il fatto è avvenuto ad aprile scorso, e si è trattato di un malessere risolto.. allora mi chiedo.. "è una non notizia ad orologeria?" Ci sono stati morti? No! Cosa si dovrebbe fare? Chiudere lo specchio d'acqua e inibire la balneazione? Ma perche'? Dopo una sciagura mortale sugli sci (e sono frequentissime) sono forse state chiuse le piste da sci? Oppure dopo un incidente stradale sono state chiuse le strade? Sono disgustato! Scusate lo sfogo!

Pia Lundberg: Purtroppo hai ragione Mario...

Giovanni Tauro: Hanno messo i cartelli con le avvertenze! Purtroppo c'e' concorrenza tra località turistiche italiane, cosi' qualche giornalista amico e sensazionalista si presta a tirare colpi bassi!

Anna Maria Mondello: Ogni anno le nostre Isole vengono danneggiate.

Massimo Ristuccia: Ma chi di dovere deve rispondere come si deve a questi colpi bassi.

Gianfranco Guarino: Siamo di fronte a piccole miserie umane che indossano il frac e pretendono rispetto per l'abito che indossano... Le Eolie sono anche questo.

Sandro Crivelli: Concordo con il tuo pensiero.

Girolamo Casali: Caro Mario, condivido in pieno ciò che hai scritto, l'ho scritto anche io, mandando delle foto di Vulcano, ho chiesto quanti morti ci sono stati fino a oggi! Nessuno ha risposto...perchè da quando sono nato fino a oggi non c'è stato mai un morto, per causa di esalazioni o gas velenose! Io credo che qualcuno è contro il turismo eoiano! Ma come vedi, nessuno smentisce la notizia!

Mario Profilio: Con tutto il rispetto per il bimbo e per quanto gli è successo... la domanda che mi pongo è: "c'è una regia dietro tutto ciò"? Perchè una "notizia" che sbuca fuori dopo mesi dall'accaduto non è una notizia, e poi è importante fare corretta informazione, in alcuni siti c'erano anche foto che non erano di Vulcano! Giusto per scrivere qualcosa.. ma allora se non sapete cosa dire "tacete".

Raff Divina Bonatto: Nel 2015 la gente dovrebbe smettere di guardare il Tg e attingere le notizie da fonti certe su internet, utilizzando il proprio cervello. Non avete ancora capito che lo scopo della Tv è quello di annichilire le menti delle persone?

Marco Zaia: Puro terrorismo mediatico. "Giornalaia" prevenuta: un giornalista degno di questo nome non avrebbe mai scritto "La puzza di zolfo, che si avverte ancora prima di scendere dall'aliscafo o dalle barche...". La libertà di stampa non giustifica un articolo del genere.

Nico Russo: Vorrei dire, anche quale addetto ai lavori, che quello "scienziato" dell'Ingv che ha dichiarato il rischio gas letale sulla spiaggia di Levante di Vulcano e alcuni giornali che hanno riportato la notizia in forma all'allarmistica, andrebbero denunciati alle autorità per procurato allarme e danni. L'Amministrazione tuteli il territorio prendendo posizione. Io sono pronto a mettere timbro e firma nel dichiarare abnorme la notizia. Spero che non subire supinamente anche questo affronto.

gente1RASSEGNA STAMPA. IL SETTIMANALE "GENTE".

GLI ABITANTI SCRIVONO A...

Vulcano 27/6/2015 All' attenzione del :
- Sig. Sindaco di Lipari
- Dipartimento Protezione Civile Nazionale
- INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia)
- Direttore de "La Repubblica''
- Direttore del TG1
- Direttore del "The Daily Telegraph''

Siamo un gruppo di abitanti dell' isola di Vulcano, preoccupati e scandalizzati dal tentativo, tanto folle quanto spregiudicato, di "screditare'' le nostre spiagge, messo in atto da un articolo pubblicato su "La Repubblica'' in data 22/06/2015 e firmato da una Giornalista, che ha creato una situazione di grave "allarmismo'' relativa all'ipotesi che i gas emessi dalle fumarole nella zona delle "acque calde'' possano essere nocivi o addirittura letali per l'uomo, basandosi soltanto su di un unico evento isolato di un bimbo di 9 anni, che sarebbe stato vittima di un malessere temporaneo imputabile, secondo la giornalista, ad "un'elevatissima concentrazione di Anidride Carbonica nell'aria'' .
Sappiamo dagli studi dell'INGV che in qualsiasi zona vulcanica o termale di qualsiasi parte del pianeta esistono emanazioni gassose che, se in elevata concentrazione, possono essere pericolose e dare luogo a malesseri e svenimenti, come ampiamente illustrato dal Dott. Domenico Granieri, ricercatore dell' INGV e autore di uno studio relativo proprio all'isola di Vulcano, presentato in occasione di Geoitalia 2013, la grande kermesse internazionale dedicata alle geoscienze e organizzata dalla "Federazione Italiana di Scienze della Terra'', nel quale analizza la dispersione di Anidride Carbonica nell'area di Vulcano Porto, dove si concentrano oltre 10.000 turisti durante il periodo estivo.
"La finalità è quella di valutare – ha concluso Granieri – se esiste un rischio per le persone a causa dell'esposizione a questi gas che, ad alte concentrazioni, diventano tossici o addirittura letali. Questo studio relativo all'isola di Vulcano analizza la dispersione dell'anidride carbonica (CO2) nell'area di Vulcano Porto, il modello di dispersione, validato da dati misurati da locali stazioni, ha evidenziato che tale zona rimane ampiamente sotto la soglia di pericolosità per esposizioni prolungate (pari a 5000 ppm di CO2 per 8h di esposizione).
Nel caso del bimbo francese di 9 anni si evidenzia l'assoluta carenza di dati certi, anche temporali, relativi al momento esatto dell'evento e alle modalità con cui si è verificato, tanto che è stato impossibile anche per i Medici dell'Ospedale e per gli Operatori della Protezione Civile "certificare'' che in quel momento in quel dato luogo della spiaggia ci sia stato un improvviso aumento delle normali emanazioni naturali di Anidride Carbonica, tali da essere considerate causa scatenante del suo malessere.
Viceversa, crediamo che possano essere molto più "attendibili'' i dati relativi agli eventi di malessere avvenuti negli ultimi decenni ai bagnanti nel tratto di mare in oggetto. Infatti, considerando le decine di migliaia di persone che frequentano la suddetta spiaggia durante la stagione estiva, sin dagli anni '50, ogni statistica porta ad escludere che si siano mai verificati decessi causati da forti emanazioni di Anidride Carbonica, mentre il numero di malesseri documentati non si discosta da quelli che si verificano sulle spiagge di tutto il mondo, quando il corpo umano è soggetto ad una esposizione continuata ai raggi solari e al pericolo di "congestioni digestive''.
Per questi motivi consideriamo questo atto "avventato'' e "allarmistico'', per non dire scellerato, "l'unico vero evento pericoloso'' avvenuto in queste isole, ad opera de la "La Repubblica'' e dell'articolo pubblicato a firma della giornalista Alessandra Ziniti, ripreso dal quotidiano inglese "The Daily Telegraph'', nonché del servizio andato in onda nel telegiornale TG1 del 23-06-2015.
La Giornalista non ha avuto scrupoli ad ''interpretare'' ed ''utilizzare'' in maniera distorta e diffamatoria le informazioni continue che provengono dagli strumenti di controllo del territorio (Protezione Civile Nazionale, INGV ), nonché dai continui studi sul territorio di esperti vulcanologi, che garantiscono la sicurezza degli abitanti e dei frequentatori dell'Isola di Vulcano.
E' infatti evidente un atteggiamento pregiudizievole e poco obbiettivo nell'esposizione dei fatti riportati dall'articolo pubblicato su "La Repubblica'', intuibile anche dai termini e dai toni usati dalla Giornalista che parla di " turisti mordi e fuggi '', di "purificazioni collettive nella pozza dei fanghi '' e che considera " puzza insopportabile'' l'odore dolce e avvolgente della nostra Isola, apprezzato da migliaia di turisti che vi accorrono e la affollano ogni anno per trarre "benefici'' dalle "proprietà terapeutiche'' di una delle zone termali più apprezzate e conosciute al mondo, e da personaggi famosi, come Mike Bongiorno e Anna Magnani, che hanno contribuito a far conoscere oltre i confini nazionali la "straordinarietà '' e " l'unicità '' dell' isola di Vulcano.
Riteniamo inoltre che sia di competenza del signor Sindaco una attenta valutazione di questa situazione incresciosa, ricercando ogni possibile soluzione utile, anche – se necessario – sotto il profilo legale, per limitare e arginare il danno arrecato all'immagine della nostra Isola.
Chiediamo infine, ai sensi della vigente normativa sulla stampa, che la nostra missiva o almeno uno stralcio, venga pubblicata su "La Repubblica'', il "The Daily Telegraph''e inserita in un notiziario del TG1, riservandoci ogni ulteriore azione in proposito.

Gli abitanti di Vulcano

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