wer.png

Da gennaio 2025 andranno tutti a giudizio, insieme alla società, i vertici della compagnia di navigazione Caronte&Tourist Isole Minori.

Lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare di Messina che ha accolto la richiesta della Procura, da tempo impegnata in un’indagine sui rapporti fra la società armatoriale e la Regione siciliana scaturiti dall’aggiudicazione dei bandi per il collegamento con le isole minori, con ipotesi di truffa e frode in pubbliche forniture, a carico di Sergio La Cava, Luigi Genghi, Edoardo Bonanno e Vincenzo Franza.

Ai manager, in particolare, viene “contestato di avere sottoscritto il contratto per l’affidamento del servizio di trasporto passeggeri e merci nella tratta Milazzo-isole Eolie e Palermo-Ustica, di cui ai lotti I e III oggetto di appalto, mantenendo un malizioso silenzio sulla non conformità delle navi in dotazione per il servizio da espletare ai requisiti richiesti dall’allegato tecnico al bando di gara, con specifico riferimento alle persone a mobilità ridotta”.

La sintesi è tratta da una delle tre pronunce con cui la Cassazione, cui Caronte si era rivolta, ha rigettato nello scorso dicembre i ricorsi della società contro i sequestri decisi in estate dagli organi giudiziari (9 navi in tutto, lasciate in facoltà d’uso, sotto il controllo dell’amministrazione giudiziaria). Proprio l’attesa della Suprema Corte è stata la ragione per cui l’udienza preliminare del procedimento penale è stata rinviata fino all’altro ieri.

In apertura dell’udienza preliminare, lo scorso novembre, la procura aveva modificato il capo d’imputazione iniziale, estendendo il “tempo del presunto reato” a tutto il 2022 (invece che solo a tutto il 2020), presumibilmente in ragione delle proroghe dei contratti che la Regione aveva intanto assentito a Caronte&Tourist Isole Minori.(shippingitaly.it)

pluri-impresa.jpg