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Si è tenuta dinnanzi al G.U.P. del Tribunale di Barcellona, Dott. Giuseppe Sidoti, l’udienza che riguarda le opere abusive realizzate in connessione alla pozza dei fanghi di Vulcano.

Il Giudice ha disposto perizia sui luoghi e ha rinviato la causa alla data del 18 aprile 2023, nominando come periti il Dott. Rocco Crinni e gli Ingegneri dell’università di Palermo, Dott.ri Giuseppe Pellitteri e Antonio Barcellona, sul capo di imputazione I che concerne la posizione processuale degli imputati Ferlazzo e Gustavo Conti.
Per quanto riguarda invece gli indagati Emanuele Carnevale e Carlo Chiofalo, è stata disposta la perizia sui capi d’imputazione A, B, C e D.

Gli indagati rispondono a vario titolo di abusi edilizi connessi presuntivamente nella zona della pozza dei fanghi di Vulcano e nelle aree limitrofe. Attualmente l’area è posta sotto sequestro.
Gli indagati sono stati assistiti dagli Avvocati Francesco Rizzo del foro di Messina, Nello Cassata del foro di Barcellona Pozzo di Gotto, Saro Venuto del foro di Barcellona Pozzo di Gotto, Alessandro Billè del foro di Messina, Antonio Pennisi del foro di Catania.
L’accusa è stata sostenuta dal Dott. Carlo Bray.

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Rassegna Stampa GDS.IT

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17 GIUGNO 2022

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11 SETTEMBRE 2022

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Si è tenuta dinnazi al gup di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Sidoti, l’udienza preliminare afferente alla vicenda del sequestro dei fanghi di Vulcano, nella quale vengono contestate a vario titolo una serie di violazioni del codice penale, in materia urbanistica e ambientale.
Il Collegio Difensivo era composto nella seguente maniera:
• Avv.to Rosario Venuto per il Dott. Gustavo Conti
• Avv.to Alessandro Billè per Ing. Emanuele Carnevale
• Sig. Ferlazzo Angelo dagli Avv.ti Pennisi del foro di Catania e Rosario Venuto
• Sig. Carlo Chiofalo, assistito dagli Avv.ti Francesco Rizzo e Nello Cassata

Le difese dei Sig.ri Ferlazzo e Conti hanno formulato richiesta di rito abbreviato, depositando corposa produzione documentale.
Le difese del Sig. Chiofalo e dell’Ing. Carnevale hanno depositato le proprie conclusioni.

La difesa Chiofalo ha particolamente sottolineato l’estraneità dell’assistito, considerato che nella vicenda si contesta il cambio di destinazione d’uso di una piccola struttura.
Gli Avv.ti Alessandro Imburglia e Antonio Giardina hanno depositato costituzione di parte civile nell’interesse di alcuni cittadini residenti, nonché titolari di alcune attività economiche, segnatamente i sig.ri Stocchi e Di Bua.
Le difese hanno congiuntamente eccepito la carenza di leggittimazione in seno ai predetti.
Il Giudice, accogliendo le doglianze difensive, ha rigettato l’atto di costituzione.
L’udienza è stata rinviata per la decisione al 29 marzo 2023.

Lipari, torna il "grande calcio" e dopo decenni il campo diventa inagibile... I commenti

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I commenti

di Bruno Cirotti 

Bisognerebbe commentare con un "finalmente".
Finalmente, forse, anche un comune come quello eoliano si doterà di un impianto sportivo moderno e al adatto alle esigenze di tutti, tifosi, stampa, giocatori.
Finalmente si potrà dare il via ad un rinnovamento dello stadio con la realizzazione di un terreno di gioco in sintetico, delle tribune parzialmente coperte e con seggiolini comodi e con una vera pista d'atletica. Magari restaurando anche gli spogliatoi e costruendo una palestra da adibire ad attività accessorie.
 
Molti comuni, anche più piccoli e con meno risorse, sono riusciti ad accedere al credito sportivo e a realizzare impianti di standard europei. Non capisco perché questo non si riesca a fare a Lipari.
Da 50 anni giro per l'Italia (prima come atleta, ora come osservatore federale) e mi sono sempre chiesto perché una comunità che ha sempre espresso delle eccellenze in campo sportivo, non sia mai stata in grado di dotarsi di quelle strutture che avrebbero permesso a molti giovani di mettersi in mostra e di realizzare imprese sportive pari alle loro capacità.
 
Finalmente, forse adesso comincerà una nuova era sportiva per le Eolie e poco importa se il via lo hanno dato le forze dell'ordine o chiunque altro.
È "finalmente" arrivato il momento di cambiare le cose.
Che poi è molto più semplice di quanto si possa pensare...

Da una Mamma

Domenica 29 gennaio ore 14.00.
Niente musica, niente rumore di macchine e motorini sulla via Falcone e Borsellino, niente brulichio di gente che di solito si accalca per occupare il proprio posto in tribuna. Niente aria di festa: i cancelli del F. Monteleone rimangono chiusi.
La gente sommessa si guarda intorno, in cerca di una postazione per guardare la partita, per sostenere la propria squadra del cuore.
 
Alcuni si sporgono dalle ringhiere del Palazzo dei Congressi, altri rimangono dietro le inferriate esterne del campo, altri ancora si appostano nei pressi del campo da tennis.
Intanto i ragazzi silenziosamente scendono in campo, accompagnati dall'applauso di un pubblico sparpagliato e confuso. Anche loro appaiono disorientati e non sanno da che parte girarsi per rispondere al saluto.
Calcio d'inizio, si gioca!
 
Tra i tifosi un misto di tristezza e rabbia. In campo tanto smarrimento, sembra quasi di essere in trasferta. I ragazzi non giocano come al solito, avvertono la tensione. Partita pesante, come l'aria che si respira. Dall'esterno un vano tentativo di sostenerli, ma la ferita fa male e le voci stanche e asincrone si disperdono. La partita finisce, tutti a casa senza parole.
Le tribune non sono omologate, non vi si potrà accedere per molto tempo. Game over!
Sorge spontaneo chiedersi come mai si scopra solo adesso, così all'improvviso, nel corso di un campionato, quando su quelle gradinate per anni si sono sedute migliaia di persone, senza mai un incidente.
 
Nessuna risposta, solo qualche illazione.
In realtà poco importa sapere di chi sia la responsabilità o chi si sia voluto colpire. Ciò che è certo è che a pagare sono i ragazzi, le famiglie, i tifosi, lo sport.
Ciò che è certo è che chiunque abbia inferto un colpo del genere abbia sbagliato bersaglio segnando un clamoroso, pesantissimo, imperdonabile autogol.
 
Un'amante dello sport Una tifosa Una mamma

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