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di Gianpaolo Guttardi*

ISOLE DI PANAREA E STROMBOLI CURIOSITA’ CARTOGRAFICHE

Con questa puntata si conclude la nostra navigazione cartografica tra le Isole Eolie. Anche in questo caso abbiamo scelto di unire in un’unica descrizione l’isola di Panarea e quella di Stromboli in quanto quest’ultima presenta poche variazioni nei rilievi costieri e batimetrici ed una sostanziale assenza di secche.

L’isola di Panarea, la più piccola delle isole Eolie, è quella che presenta la più ricca e varia conformazione di fondali, scogli, isole e isolette: in pratica un mini arcipelago. Il fatto curioso è che la denominazione delle varie isolette e scogli, pur non cambiando sostanzialmente, è passata nel tempo da uno scoglio a un altro e da un’isoletta a un’altra. Nella cartina antica, ad esempio, vediamo come lo scoglio Spinazzola avesse il nome di Lisca Nera, mentre l’attuale scoglio di Lisca Nera aveva il nome di Tila Navi.

Questo scambio di nomi e posizioni si è ripetuto nell’arco dei secoli; basti pensare che in una carta di navigazione francese del 1648 l’isola di Basiluzzo era denominata Pare Rotto mentre col nome di Basiluzzo e Lisca Bianca erano indicate due isolette situate di fronte alla costa orientale di Lipari (?). Poveri naviganti!!

Per quanto riguarda i fondali circostanti l’isola di Panarea la realtà più importante è senz’altro quella situata 2,5 miglia a Sud Est: la Secca dei Pesci.
Nel 1851 questa secca si chiamava Banco Exmouth ed aveva il cappello a 16,5 metri sotto la superfice. La sua presenza su questa carta era motivata non certo dal pericolo che poteva costituire per le imbarcazioni dell’epoca che, anche per le grandi navi, avevano un pescaggio pari a circa la metà di questa profondità; quasi sicuramente invece questa secca doveva essere importante e famosa per la pesca. Non per niente nel corso degli anni il suo nome si è trasformato in Secca dei Pesci.

Evidentemente in tempi recenti anche la profondità di 16,5 metri è stata considerata non accettabile e oggi il cappello della secca si trova a 31 metri dalla superfice.
L’isola di Stromboli, a parte qualche basso fondale tra Punta della Lena e Strombolicchio e tra Punta Piscita e Strombolicchio, come già detto non presenta né secche né scogli di rilievo. Anche in questo caso possiamo però notare la variazione del livello del mare in questi ultimi 170 anni; infatti il basso fondale tra punta Piscita e Strombolicchio si trovava nella carta antica a 12 metri di profondità mentre oggi è sommerso da 15 metri d’acqua.

Concludiamo la nostra crociera cartografica con un’ultima annotazione, più terrestre che marittima che riguarda l’attuale Capo Monaco sull’isola di Stromboli. Questa località presentava, nella carta antica, l’esistenza di un agglomerato di case denominato San Lazzaro, ma di tutto questo oggi non ne resta traccia, a significare come anticamente queste nostre meravigliose isole fossero piene di insediamenti anche nelle zone più impervie, dove le attività agricole dei loro laboriosi abitanti erano in grado di sfruttare e valorizzare risorse che con gli occhi di oggi ci sembrano del tutto inesistenti.

*Amministratore della società G.T.C. che si occupa di settori alimentare, industriale e farmaceutico di Milano

FINE

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