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Caro direttore,

alle ore 11,30 di venerdì 7 maggio c.a. Alicudi ha sprizzato appalusi ed interrogativi.

Una coppia ligure di Bordighera, ha attraversato I’Italia, per sposarsi col rito civile ad Alicudi. I sorrisi hanno accompagnato il tragitto di circa 1500 metri degli sposi, dall’’’Antico Frantoio-casa vacanza” (ex proprietà Baratta venduto a Mario Signorino e dagli eredi affittato a terzi per destinazione accoglienza turistica) fino al tetto della scuola pubblica dove un dipendente comunale con fascia tricolore ha unito la coppia in matrimonio mentre ospiti, fotografi e musicisti accompagnavano l’evento prima del pranzo a base di totani e gamberi fritti in gran quantità per sfamare circa 20 persone.

Alcuni abitanti dell’isola sono rimasti colpiti dalla mancanza di mascherine che nessuno indossava; dal calpestio di un tetto pubblico usato magari come raccolta d’acqua piovana e dall’uso del “bagghiu” della scuola per brindare con i circa 50 invitati.

Le domande che nascono spontanee sono:

-Chi ha dato il permesso per l’uso di una parte della scuola pubblica?

-Se l’edificio era assicurato nel caso di caduta del dipendente pubblico, degli sposi e degli invitati, fotografi e musicisti?

-Chi ha cucinato il pranzo per gli sposi visto che i ristoranti dell’isola risultavano chiusi?

Domande semplici alle quali bisognerà dare una risposta per evitare invenzioni turistiche a danno di quelle comunità che cercano di rispettare le regole. Anche perché si legge che ad Acquacalda 8 giovani sono stati multati sulla spiaggia per assembramento. Ad Alicudi ci sono altre regole e ciascuno può fare quello che vuole?

La saluto cordialmente.

Lettera firmata

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