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di Marco Manni

VULCANELLO, LA PIÙ GIOVANE TERRA EMERSA DELL’EOLIE …E DEL MEDITERRANEO- Parte II

Nello scorso appuntamento abbiamo scoperto come nell’Alto Medioevo, non vi fosse traccia di alcuna terra emersa tra Lipari e Vulcano (vedi carta tolemaica), contrariamente a quanto asserito dalle fonti moderne e contemporanee. Solo agli inizi del II millennio abbiamo cognizione del nuovo isolotto negli scritti coevi e, solo nei secoli successivi, nelle cartografie dei navigatori che ripresero a solcare sistematicamente la rotta eoliana.

Al-Bakrī (1014 – 1094) geografo e storico arabo-ispanico scrisse che “il Gran Vulcano si trova in due isole a settentrione della Sicilia”: è questo il primo indizio sulla presenza di Vulcanello al fianco di Vulcano. Il geografo arabo Al-Idrīsī in una sua opera del 1154 distingue finalmente: ’Gabal ‘al Burkān (Monte di Vulcano),‘Gazīrat ‘al Burkān (isola del Vulcano), ‘Gazīrat ‘al Lībar (isola di Lipari). Di straordinaria importanza al nostro scopo si rivela inoltre il contenuto di un inventario del 1247 redatto a cura della Diocesi di Lipari-Patti [Iacolino, 2001], nel quale si fa menzione della nuova isoletta citata col nuovo appellativo “Insulam Vulcanelli ” che comprova l’avvenuta formazione dei coni I e II sulla caratteristica piattaforma lavica.

Ma è agli inizi del 1500 che Vulcano e Vulcanello divennero un’unica isola come precisato da Fazello: “Vulcanello, ch’è divisa da Vulcania da uno strettissimo braccio di mare- si vede anch’ ella qualche volta gittar fuoco. Questo seno, o braccio di mare insino a’ miei tempi fu navigabile, e diede fidato porto, quando egli occorreva alle navi, ma hora (1563 ndr) e stato ripieno dalle ceneri, e da’sassi, che son gittati dall’ Isola di Vulcania. Prima di andare alle conclusioni di questa breve sintesi sulle origini di Vulcanello, si riporta l’autore che per primo con la Sua arbitraria interpretazione delle fonti romane, attribuì all’isolotto l’età più antica, oggi generalmente riconosciutagli:

Si dice che circa 60 anni prima (nel 178 a.C. ) un vulcano lipareo aveva vomitato una tale quantità di ceneri e lapilli, da formare vicino a se in mezzo al mare Vulcanello, che per questo motivo viene chiamato come il figlio generato dal padre” (Kircher A, 1678). E con lui successivamente Amico, Dolomieu, Spallanzani, e così via sino ai nostri giorni. La presente ricostruzione mette in luce alcuni elementi di novità: dimostra come Vulcanello sia in realtà emerso presumibilmente tra il 950-1000 AD; che la contemporaneità eruttiva con il cratere de La Fossa, rende plausibile che i due centri siano alimentati dallo stesso sistema magmatico e che Vulcanello costituisca un secondo centro eruttivo situato all'interno della stessa caldera di La Fossa; che l’ isolotto ha svoto un ruolo di primo piano nel favorire la creazione della zona pianeggiante di Vulcano Porto.

Per maggiori approfondimenti:

https://www.annalsofgeophysics.eu/index.php/annals/article/view/8670/7413

https://www.annalsofgeophysics.eu/index.php/annals/article/view/8670/7412

dettaglio di una carta tolemaica.jpg

NOTIZIARIOEOLIE.IT

22 DICEMBRE 2021

Eolie, storia e Vulcani