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Caro Bartolo,
Ti seguo sempre con piacere e non dimentico, anche se gli impegni sono sempre tanti ( troppi).
Un abbraccio

L'INTERVISTA

Il PNRR È UNA SFIDA DA VINCERE CON IL SUD

Pierluigi Mantini ha fatto e continua a fare molte cose nella vita. Avvocato di fama, professore di diritto amministrativo al Politecnico di Milano, parlamentare per tre legislature, Alto Rappresen-tante dell' OSCE, Vice Presidente della Giustizia Amministrativa in Italia e altro ancora.

Attualmente è Consigliere giuridico presso la Struttura Commissariale della Presidenza del Consiglio dei ministri che si occupa di ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto ed Esperto PNRR.

Molti impegni ma già sogna un po’ di pace nelle amate isole Eolie, a Panarea, dove ha casa da molti anni. Lo abbiamo intervistato dopo un certo inseguimento.

  1. Ci pare di capire che lei è uno di quelli entusiasti del PNRR, quasi un fanatico, se così si può dire. Ci spiega perché?
  2. Si, in effetti sono convinto che il PNRR rappresenti una straordinaria occasione per l’Italia per almeno quattro ragioni. In primo luogo per il fattore economico, una forte iniezione di investimenti pubblici dopo la devastante crisi provocata dalla pandemia da covid è la ricetta giusta per la ripresa e il rilancio dell’economia. In secondo luogo, per la parte del mondo in cui questa politica si sta sviluppando ossia l’Europa che, prima con il Green New Deal, poi con il Next Generation EU, ora con il Repower energia ed inoltre con l’unità politica maturata contro l’invasione russa a fianco dell’Ucraina, sta dimostrando di essere ben presente sulle grandi sfide del nostro tempo.

In terzo luogo, per l’orientamento di questa politica di investimenti, i suoi obiettivi, le sue “missioni”: transizione ecologica, transizione energetica e transizione digitale sono l’orizzonte giusto su cui orientare le nostre azioni per un futuro sostenibile e competitivo.

Il quarto, ma non certo ultimo motivo, è costituito dal fatto che il PNRR è una grande azione pubblica che si può realizzare solo se fatta “ insieme e in modo concreto”: Stato, Regioni, Comuni insieme senza conflitti di competenze, un’amministrazione “per obiettivi e progetti” con risultati da raggiungere in termini stretti e precisi, la necessaria collaborazione dei privati che devono a loro volta credere e concorrere nei progetti da realizzare.

Ecco, questo è forse il più grande contributo che il PNRR dà all’Italia : l’obbligo di fare, di realizzare gli obiettivi e di farlo pensando e agendo tutti nella stessa direzione, facendo squadra.

Quando l’Italia fa squadra è imbattibile. Ma siamo molto bravi nel fare grandi programmi e annunciarli ma scarsi nell’attuazione: ecco, ora è il momento di dimostrare il contrario, anche per non perdere i finanziamenti europei.

Occorre un cambiamento di mentalità e di cultura, in tutti, a partire dalla burocrazia.

  1. Ci ha detto che il PNRR è una sfida da vincere soprattutto al Sud e per il Sud. Cosa vuol dire in concreto?
  2. Vuol dire che, come noto, l’Italia deve crescere al Sud e le risorse del PNRR, sulla base della legge del governo Draghi, devono essere impegnate per il 40 per cento al Sud.

È proprio nel Meridione che abbiamo avuto in passato record negativi sul mancato utilizzo dei fondi europei : tutto questo deve cambiare, con decisione.

Il Sud non può vivere solo di turismo, abbiamo esempi di insediamenti produttivi di eccellenza, anche in Sicilia, ma occorre una stagione di risultati concreti, con una solida cultura dei diritti e dei doveri. Basta con “l’amiguismo”, il clientelismo, le cattive abitudini.

Ci sono numerosi progetti per il Sud, alcuni grandiosi: dalla produzione di idrogeno nelle acciaierie di Taranto, al discusso ponte sullo Stretto, a notevolissimi investimenti in pannelli solari e fotovoltaico; dalla Ferrovia Palermo-Catania- Messina al nuovo Porto di Augusta, dalla banda larga a Palermo agli investimenti sulla sanità in Sicilia. Ed anche il progetto “ Metaverso per le isole Eolie”, nato lodevolmente in una scuola di Lipari, darà frutti importanti perché il miglioramento delle competenze digitali e della didattica a distanza consente di avvicinare le isole al mondo e di superare distanze e barriere.

Sono moltissimi i progetti PNRR nel Sud ed occorre che le burocrazie amministrative e gli stessi privati cambino mentalità: la cultura del fare, dell’impresa, dell’ attuazione di progetti è fatta da elevate competenze professionali e molta tenacia. E ci sono poi anche le riforme da fare a “ costo zero”: pensate alla diffusione degli slot per le low cost delle linee aeree negli aeroporti del Sud o a battelli-taxi per lo Stretto, insomma alla cura della concorrenza.

  1. Ma ce la faremo? Se nel passato è stata sprecata una buona parte dei fondi europei perché oggi dovremmo riuscire a centrare gli obiettivi ? Si discute poi molto di qualche ritardo italiano sulla terza e quarta rata del PNRR, cosa ne pensa?
  2. L’ ottimismo è necessario e non è solo della volontà, l’Italia ha bisogno del PNRR e non può permettersi di fallire questa straordinaria occasione di cambiamento. Non credo che accadrà. Dal governo Conte, alla fondamentale azione del governo Draghi, all’attuale governo Meloni vi è una linea di continuità, una comune consapevolezza. Alcuni recenti cambiamenti sono stati necessari, in particolare a causa delle conseguenze della guerra in Ucraina e dell’innalzamento dell’inflazione.

L’idea del ministro Fitto di ridisegnare la governance del PNRR, accentrando molte funzioni in unico Dipartimento della Presidenza del Consiglio, ha dato luogo a qualche discussione perché ogni cambiamento in corsa, su un programma da attuare in tempi stretti e precisi, può generare ritardi.

Ma non credo che l’Italia avrà problemi sulla terza rata e neppure sulla quarta, anche se bisogna correre e mantenere alta la tensione verso l’attuazione, attraverso le semplificazioni e le riforme.

È una grande occasione per il Sud, per i giovani che devono credere nell’Italia, per liberarsi dei vecchi vizi, per il futuro sostenibile del pianeta.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

9 LUGLIO 2020

ESCLUSIVO. LE INTERVISTE DE "IL NOTIZIARIO". Pierluigi Mantini, consigliere giuridico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti "si punti sull'Eolian New Deal..."

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