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di Aldo Natoli

ISOLE EOLIE Terme di San Calogero – Illusioni e delusioni!
“IL PAESE DEI VULCANI e LEGENDE LIPAROTE”

DAL 1906. L’ardua impresa viene ammirata dal senatore Prof. Gabbi, attualmente Professore all’Università di Siena, e da molte altre celebrità mediche del regno. Nel breve periodo di due anni, dopo sforzi finanziari poderosi, e dopo un lavoro tenace, lo stabilimento, per la bontà delle sue acque, s’era reso tra i migliori d’Italia, bontà delle sue acque, s’era reso tra i migliori d’Italia, come asserisce nel < Giornale di Sicilia> la Prof. dottoressa Zappulla, oggi insegnante al Regio Ministero di Roma, nell’articolo fatto in occasione di una escursione scientifica in queste isole. Ne fa anche prova il libro che si teneva esposto nella direzione dello Stab. per le dichiarazioni ivi scritte dai visitatori e bagnanti.

Nel 1907-8-9 dopo reintegrate domande, si fecero i collaudi di alcuni lavori già eseguiti e per l’ammontare di L. 8.000. Questi primi lavori sono stati tutti di nuova costruzione, di cui lo stab. Mancava, e che l'esigenza dell’igiene voleva. Per cui si è dovuto costruire e mettere in buone condizioni due cisterne d’acqua, che erano allo scoperto, e alla portata di tutti, anche dei passanti. Si è dovuto riparare quasi del tutto la grotta sudatoria, e quindi costruirvi una stanzetta di riposo e di entrata alla stessa. Si è fatta la stanza per i bagni di fango, di cui lo Stabilimento era sprovvisto del tutto. Il corridoio del piano terreno è stato arricchito di altre due camere di alloggio. In due camerini da bagno si sono costruite due vasche mentre quelle altre esistenti sono
preistoriche, tanto che l’ammalato che non sa nuotare, e non può muoversi, può con tutta licenze, se il bagnino non è attento affogare. Abbiamo messa, con concessione governativa, la linea telefonica di grande utilità e di grande sollievo in quel luogo deserto. Comodità ed eleganza in tutte le sale restaurate, comodità e completa aereazione nei camerini da bagno e nella stufa, Funzionò la kinesiterapia, ed in seguito si voleva impiantare la sala elettrica, applicata all’idroterapia , nel proponimento di stabilire anche qualche altra branca della terapia fisica. Si restaurò la piccola chiesa di S. Calogero, e con gli oboli dei sofferenti si fece venire una nuova statua del santo. Tutto questo ed altro non è stato considerato nel contratto, ma intanto, come si vede, questi primi lavori si resero necessari ed indispensabili. Il Comune non si occupò di queste
cose, anzi sembrò direi quasi, volle abbandonarci Completamente a noi stessi. Ma il professionista può essere ricco di idealità e non di denaro.

Malgrado ciò si continuò a restaurare la fabbrica, e si fece un’altra domanda al Comune, domanda che rimase senza risposta. Però ciò è scusabile se si pensa che in Lipari, i sindaci prima e i podestà poi, vengono quasi di anno in anno cambiati, e il funzionamento nuovo non può in un termine minimo stabilire ed accomodare una questione così difficile e seria, lasciata incompleta dal suo precedessore. Specialmente che detti bagni funzionavano due mesi l’anno. I concessionari intanto completavano le altre opere, assolutamente necessarie allo stabilimento, per potere ricevere ogni stagione i sofferenti.
(SEGUE)

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ISOLE EOLIE Terme di San Calogero – Illusioni e delusioni!
“IL PAESE DEI VULCANI e LEGENDE LIPAROTE”

DAL 1906. L’ardua impresa viene ammirata dal senatore Prof. Gabbi, attualmente Professore all’Università di Siena, e da molte altre celebrità mediche del regno. Nel breve periodo di due anni, dopo sforzi finanziari poderosi, e dopo  un lavoro tenace, lo stabilimento, per la bontà delle sue acque, s’era reso tra i migliori d’Italia, bontà delle sue acque, s’era reso tra i migliori d’Italia, come asserisce nel < Giornale di Sicilia> la Prof. dottoressa Zappulla, oggi insegnante al Regio Ministero di Roma, nell’articolo fatto in occasione di una escursione scientifica in queste isole.

Ne fa anche prova il libro che si teneva esposto nella direzione dello Stab. per le dichiarazioni ivi scritte dai visitatori e bagnanti. Nel 1907-8-9 dopo reintegrate domande, si fecero i collaudi di alcuni lavori già eseguiti e per l’ammontare di L. 8.000. Questi primi lavori sono stati tutti di nuova costruzione, di cui lo stabilimento mancava, e che l'esigenza dell’igiene voleva. Per cui si è dovuto costruire e mettere in buone condizioni due cisterne d’acqua, che erano allo scoperto, e alla portata di tutti, anche dei passanti.

Si è dovuto riparare quasi del tutto la grotta sudatoria, e quindi costruirvi una stanzetta di riposo e di entrata alla stessa. Si è fatta la stanza per i bagni di fango, di cui lo Stabilimento era sprovvisto del tutto. Il corridoio del piano terreno è stato arricchito di altre due camere di alloggio. In due camerini da bagno si sono costruite due vasche mentre quelle altre esistenti sono preistoriche, tanto che l’ammalato che non sa nuotare, e non può muoversi, può con tutta licenze, se il bagnino non è attento affogare. Abbiamo messa, con concessione governativa, la linea telefonica di grande utilità e di grande sollievo in quel luogo deserto.

Comodità ed eleganza in tutte le sale restaurate, comodità e completa aereazione nei camerini da bagno e nella stufa, Funzionò la kinesiterapia, ed in seguito si voleva impiantare la sala elettrica,applicata all’idroterapia , nel proponimento di stabilire anche qualche altra branca della terapia fisica. Si restaurò la piccola chiesa di S. Calogero, e con gli oboli dei sofferenti si fece venire una nuova statua del santo. Tutto questo ed altro non è stato considerato nel contratto, ma intanto, come si vede, questi primi lavori si resero necessari ed indispensabili. Il Comune non si occupò di queste cose, anzi sembrò direi quasi, volle abbandonarci Completamente a noi stessi. Ma il professionista può essere ricco di idealità e non di denaro. Malgrado ciò si continuò a restaurare la fabbrica, e si fece un’altra domanda al Comune, domanda che rimase senza risposta.

Però ciò è scusabile se si pensa che in Lipari, i sindaci prima e i podestà poi, vengono quasi di anno in anno cambiati, e il funzionamento nuovo non può in un termine minimo stabilire ed accomodare una questione così difficile e seria, lasciata incompleta dal suo precedessore. Specialmente che detti bagni funzionavano due mesi l’anno. I concessionari intanto completavano le altre opere, assolutamente necessarie allo stabilimento, per potere
ricevere ogni stagione i sofferenti.
(SEGUE)

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