di Salvatore Leone

Ormai al Comune di Lipari i pochi impiegati e dirigenti sono diventati eroi. Si lavora al limite di ogni sacrificio umano. Straordinari e non straordinari, con premi e senza. Gente stremata e stressata al limite della sopravvivenza civile e tecnica. L’elastico si è spezzato e i soldi non possono sfamare le ultime energie rimaste dopo una folle estate da 26 ore al giorno. Altro che 24. non riescono a garantire più niente. E meno male che molti cittadini non pagano anche se altri invece pagano solo le conseguenze. Si ammucchiano le richieste sulle poche scrivanie frequentate, pile di documenti nascondono i volti dei dipendenti e degli utenti. Oggi la ricchezza è la carta d’identità. La punta della macchina comunale inceppata. A Milazzo in 15 giorni il documento é servito al bacio. Lipari potrebbe chiedere aiuto ai 3 comuni di Salina dove funziona tutto e bene. Li nessuno si lamenta, sembra un cantone svizzero anche se qualche cantonata è venuta fuori e ben distribuita. (Deve arrivare gente titolata di fuori per lamentarsi nel loro interesse). La voglia é quella di trasferire la residenza da Lipari altrove pur di avere la tanto desiderata e semplice carta d'identità, preziosa per chi la richiede ma complicata per chi deve rilasciarla. Meno male che l'ufficio anagrafe si avvale dell'opera di un pensionato...che ha trovato tempo e desiderio di non essere più contattato da un legale, perchè ha fornito i dovuti chiarimenti sapendo di sottrarre tempo alla collettività colpevole di appartenere a 6 isole delle Eolie mentre la settima apparentemente gode e si prende pure Giacomo Biviano.

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