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di Ennio Fiocco

William Henry Smith e le sue carte.

William Henry Smith (Westminster 1788 - Bedford 1865) entrò giovanissimo nella marina inglese e, dopo una serie di operazioni carto-idrografiche, nel 1815 fu promosso “captain” con il compito di di lavorare a dei rilevamenti lungo le coste del Mediterraneo. Nel 1815 sposa a Messina Eliza Ann “Annarella” Warington, inglese di Napoli, figlia di Thomas Warington, console britannico presso il governo borbonico. Nel 1846, con un editore di Londra, pubblicò due libri, frutto dei suoi soggiorni in Sicilia e Sardegna tra il 1823 e il 1824 durante una missione carto-idrografica. Nel 1828 costruì a Bedford un osservatorio astronomico dove trasferì l’intera sua strumentazione, fra cui un rifrattore equatoriale, da lui progettato e costruito, uno dei primi in Europa.

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Nel 1850 pubblicò a Londra una sintesi delle sue ricerche ed esperienze come cartografo. Si tratta di una memoria descrittiva delle risorse, degli abitanti e dell'idrografia della Sicilia e delle sue isole, inframezzata da notizie di antiquariato e altro. L'analisi delle sue attività e delle sue mappe fa emergere la personalità multipla ed eclettica. Infatti, fu anche astronomo, geografo, esploratore e appassionato di archeologia e l'importanza del suo lavoro lo ha contraddistinto per la conoscenza dell'area mediterranea.

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Il termine “idrografico” che viene spesso usato per le produzioni dallo Smith, fa riferimento sia al tipo di carta tematica, che in prevalenza riguarda gli interessi dei fruitori marittimi, e reca scandagli del fondo presso le coste, sia al fatto che le documentazioni vengono in larga misura stampate o diffuse o comunque revisionate in altri casi, a cura dell'Hydrographical Office of the Admiralty.

La maggiore, cioè l'atlante “siciliano”, viene da lui stesso intitolato The Hydrography of Sicily... a rimarcare il contenuto di carte prevalentemente nautiche; tuttavia, per le aree urbane costiere inserite nell'atlante, ad esempio Siracusa o Catania, si considerano aspetti archeologici, o storici, o comunque del paesaggio nel suo complesso. Smyth redige anche un rifacimento, sulla vecchia carta-base Schmettau, per tutta la Sicilia, che poi sarà riutilizzato, assieme ad altri suoi rilievi, da esperti in materia e, comunque, coltiva interessi complessi che “accompagna” l'atlante “siciliano”, e soprattutto il più tardo volume “The Mediterranean”.

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Fu pure disegnatore. Una delle più care amicizie dello Smith è quella con l'abate Giuseppe Piazzi, celebre astronomo, conosciuto quando era Direttore del R. Osservatorio Astronomico di Palermo. Pur avendo percorso i mari e gli oceani del mondo, Smyth studia e rileva soprattutto le coste del Mediterraneo e le sue isole, fra cui alla maggiore, la Sicilia, riserva una speciale attenzione. Nella dedica-prefazione a sir Francis Beaufort in The Mediterranean (1854, pp.v-viii), che è un po' la somma del suo lavoro e delle sue predilezioni, Smyth ancora una volta ricorda di aver dedicato 15 anni della sua vita, dal 1810 al 1824, a quel mare, studiato e amato. Amici e colleghi lo soprannominano bonariamente “Mediterranean Smyth”. Le carte sulla Sicilia, sulle isole adiacenti e su Malta costituiscono una documentazione interessante, almeno fino ai decenni successivi all'unità d'Italia. Gli studi sul Mediterraneo, come anzidetto, durano circa 14 anni, dal 1810 al 1824 e si possono considerare la fase centrale più importante dell’attività geo-cartografica svolta dall'Ammiraglio inglese.

La Sicilia non era stata mai oggetto di un rilevamento regolare durante il Regno indipendente (cioè dal fondatore Carlo a Francesco II Borbone) e, pertanto, venivano utilizzate le levate austriache dirette dal barone di Schmettau tra il 1719 e il 1721, a differenza dei domini continentali del Regno delle Due Sicilie, rilevati e cartografati sotto la direzione di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni e in seguito dal ROT; quindi per anni i lavori dello Smith hanno esercitato una funzione di “supplenza”, almeno per le aree litoranee. La Sicilia dei cartografi è affascinante, niente è meglio delle antiche carte geografiche per spostarsi con l'immaginazione. Propongo ai lettori una rappresentazione da parte dello Smith delle isole Eolie nella loro straordinaria bellezza in formati diversi e anche una battuta di pesca al pesce spada nei pressi di Messina.

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